rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Mof, impegno Regione: sciopero finito

BARI - I lavoratori del Mof, il reparto Movimento Ferroviario dell'Ilva, nel quale il 30 ottobre scorso l'operaio Claudio Marsella è morto in un incidente sul lavoro, hanno sospeso lo sciopero a oltranza iniziato 15 giorni fa, questa mattina alle ore 7. Lo rende noto l'Unione sindacale di Base (Usb), che ha sostenuto i lavoratori e organizzato il presidio permanente davanti alla portineria A della fabbrica. Lo sciopero è stato sospeso a fronte di impegni presi ieri dalla Regione Puglia per la sicurezza in fabbrica.

BARI - I lavoratori del Mof, il reparto Movimento Ferroviario dell'Ilva, nel quale il 30 ottobre scorso l'operaio Claudio Marsella è morto in un incidente sul lavoro, hanno sospeso lo sciopero a oltranza iniziato 15 giorni fa, questa mattina alle ore 7. Lo rende noto l'Unione sindacale di Base (Usb), che ha sostenuto i lavoratori e organizzato il presidio permanente davanti alla portineria A della fabbrica. Lo sciopero è stato sospeso a fronte di impegni presi ieri dalla Regione Puglia per la sicurezza in fabbrica.

Sono andati, per la seconda volta, ieri, presso la sede della Regione Puglia i lavoratori del reparto Movimento Ferroviario dell’Ilva e alcuni rappresentanti dell’Usb, a seguito delle richieste di incontro avanzate dagli stessi lavoratori. Gli assessori alla Sanità, Ettore Attolini, ed all’Attuazione del programma, Nicola Fratoianni, hanno infatti ascoltato, con il capo di gabinetto del presidente, Davide Pellegrino, delegati e rappresentanti di Fim,Fiom e Uilm dello stabilimento tarantino, tornando nuovamente poi ad incontrare Usb e lavoratori del Mof ( Movimentazione ferroviaria) che l’8 novembre avevano chiesto l’intervento della Regione.

“La Regione ci ha ricevuti dopo aver incontrato i sindacati – ha detto a BrindisiReport.it, Damiano Novellino coordinatore dell’Usb – abbiamo nuovamente portato loro documenti relativi al nostro lavoro e motivazioni della nostra battaglia e quindi sulla sicurezza sul posto di lavoro che da noi non c’è. Ci hanno detto di aver riscontrato due punti differenti da ciò che i sindacati avevano dichiarato poco prima solo a voce,  e sui quali effettueranno delle verifiche. Ci hanno chiesto 10, 15 giorni di tempo per decidere sul da farsi all’interno dello stabilimento e poi ci richiameranno per discutere in un tavolo tecnico”.

All’incontro di ieri in Regione, era anche presente Fulvio Longo, responsabile del servizio di prevenzione dell’assessorato alla Sanità e Leo Caroli per la task force regionale dell’occupazione. La Regione ha preso atto della volontà di condividere, nel pieno rispetto delle proprie e delle altrui prerogative,un percorso pubblico che, ripristinando e potenziando il Comitato Interistituzionale per la sicurezza, affidi ai tecnici del Nucleo, provenienti da tutti gli organismi deputati, appunto, alla sicurezza sul lavoro, una puntuale verifica della situazione attuale, con l’ottimizzazione degli odierni livelli.

La Regione ha dunque indicato nel corretto percorso istituzionale l’unica strada possibile per offrire ai lavoratori, fortemente preoccupati dagli interrogativi ancora insoluti sulla morte di Claudio Marsella, la necessaria garanzia sull’attenzione che viene posta al non semplice tema della sicurezza dei luoghi di lavoro, trasformando l’ultimo, gravissimo incidente, in un momento utile ad alzare ulteriormente la soglia di sicurezza per tutti i lavoratori. Già ascoltati i tecnici della Asl competente, le prime attività di esame e verifica potrebbero essere disposte entro i prossimi 15 giorni.

“ Il grave e tragico incidente in cui è morto il giovane Claudio Marsella mi ha profondamente addolorato e turbato”. Lo scrive il presidente Ilva, Bruno Ferrante, al sindaco di Taranto. “Non c'e' misura o iniziativa - aggiunge - che non possa e non debba essere presa per salvaguardare la vita e l'incolumità delle persone”. Il messaggio di Ferrante arriva stamane a palazzo di città a Taranto, sembrerebbe una sorta di retromarcia, dopo l’atteggiamento dell’azienda successivo all’infortunio sul lavoro mortale dell’operaio di Oria, nel Brindisino, del 30 ottobre scorso.

Per quindici giorni, tutti i colleghi di Claudio Marsella, quindi l’intero reparto Movimento Ferroviario, si è fermato, sostenendo, appunto, che “non c’è alcuna sicurezza sul posto di lavoro e quindi la loro vita non è per niente salvaguardata”. Gli stessi dipendenti l’hanno detto fin da subito “la morte di Claudio è stata una morte annunciata”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mof, impegno Regione: sciopero finito

BrindisiReport è in caricamento