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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Morì nel 2008 in un incidente: Comune e Consorzio Asi devono risarcire la famiglia

La sentenza del Tribunale: accertata la responsabilità dei due enti a causa della scarsa manutenzione della strada e della carenza di illuminazione

BRINDISI - Diego Consenti morì in seguito a un incidente stradale, avvenuto nella zona industriale di Brindisi il 4 ottobre 2008. Diego era a bordo della sua moto, una Kawasaki. Quel giorno pioveva, le condizioni dell'asfalto non era ottimali - per usare un eufemismo - e l'illuminazione era scarsa. Percorreva via Enrico Fermi con direzione di marcia viale Arno quando impattò contro il cordolo del marciapiede sul lato sinistro e poi si scontrò con il segnale stradale di precedenza, terminando la corsa sul marciapiede posto sul lato sinistro della carreggiata. Morì a causa delle lesioni riportate. Ieri, venerdì 5 agosto 2022, il Tribunale di Brindisi ha riconosciuto le responsabilità del Comune di Brindisi (al 50 per cento) e del Consorzio Asi (al 30 per cento) nella morte di Diego (responsabile al 20 per cento). La giudice Roberta Marra ha imposto ai due enti un cospicuo risarcimento nei confronti dei famigliari del ragazzo (assistiti dai legali Maurizio Salerno e Andrea Giacani), all'epoca 21enne.

Nel corso della lunga causa, iniziata nel 2010, Comune di Brindisi e Consorzio Asi si sono rimpallati le proprie responsabilità. A chi toccava la manutenzione della strada? Chi doveva curare l'illuminazione? Chi avrebbe dovuto sistemare la vegetazione che rendeva difficoltosa la vista della segnaletica? A queste e ad altre domande ha risposto la sentenza di ieri. Innanzitutto, il consulente tecnico d'ufficio ha escluso "che l'evento sia accaduto a causa dell'eccessiva velocità del mezzo, atteso che la curva ha un raggio di 65 metri e, pertanto, è percorribile anche ad una velocità di 70 km/h, superiore a quella tenuta dalla moto, precisando che al momento della perdita di controllo essa si trovava ancora sul tratto rettilineo", si legge nella sentenza. Il Comune di Brindisi, per quanto riguarda la manutenzione della strada, ha tirato in ballo l'allora Consorzio Sisri (oggi Asi). Ma quest'ultimo è responsabile solo al 30 per cento, in questo caso, in quanto solo l'illuminazione del tratto di strada in cui è avvenuto il sinistro è di sua competenza.

Si legge ancora nella sentenza: "La responsabilità dell'ente comunale, dunque, è quantificata nella misura del 50 per cento. Esso, infatti, non solo avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione del manto stradale, ma anche a rimuovere la vegetazione che non rendeva visibile la segnaletica stradale e, soprattutto, il cordolo del marciapiede, nonché provvedere a rendere la segnaletica orizzontale visibile e ad apporre una segnaletica verticale chiara e inequivocabile". A margine della sentenza si registra anche il commento di Giuseppe Consenti, il papà di Diego, che insieme ai famigliari e ai legali Maurizio Salerno e Andrea Giacani si è battuto per anni e anni per veder riconosciute le responsabilità in quel terribile incidente, che spezzò una giovane vita. Scrive in una nota Giuseppe Consenti: "La sentenza oltre a rendere giustizia a noi familiari e alla memoria di Diego (e del compagno trasportato che ebbe a subire l'amputazione della gamba) è fondamentale per stabilire, una volta per tutte, che la rete stradale della zona industriale di Brindisi, composta da centinaia di chilometri, debba essere manutenuta dal Comune di Brindisi e dal Consorzio Asi che ne sono proprietari e, quindi, responsabili".

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