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Cronaca Fasano

Morta Samir, tigre che chiamavano killer

E’ stata trovata ieri senza vita dai ranger dello zoo di Fasano, Samir, la tigre dell'ex parco Martinat di Pinerolo che aveva aggredito e ucciso Mauro Lageard, 72 anni, e che era arrivata nel Brindisino il 12 luglio scorso. Il direttore zoologico della struttura riferisce che le cause sono "naturali".

FASANO - Chissà perché, Samir si è addormentato per sempre sonnecchiando a un angolo di quel recinto che non era la sua casa. La tigre “killer”, così il maschio di sei anni era stato apostrofato da chi di istinto e di animali non ci capisce nulla, si è arresa. E’ stata trovata ieri senza vita dai ranger dello zoo di Fasano, struttura di cui era ospite dal 12 luglio scorso. Il 2 luglio Samir aveva compiuto un delitto che neppure la moglie della vittima aveva mai pensato di attribuirgli come fosse una colpa. Aveva aggredito e sbranato Mauro Lageard, 72 anni, l’uomo che gestiva l’ex parco Martinat di Pinerolo e che si occupava delle tigri e che quel giorno aveva pensato bene di entrare nella gabbia con il secchio del cibo in mano.

Cosa abbia ucciso Samir, non si sa. Forse la tristezza, probabilmente l’incapacità di adattarsi a un nuovo ambiente, oppure una malattia di cui era affetto e che non era stata diagnosticata. Sarà un esame necroscopico che la direzione dello zoo vuole disporre a stabilirlo, di certo c’è, e ne ha preso atto il servizio veterinario della Asl, oltre che il personale del corpo forestale dello Stato, con tanto di sigillo del sostituto procuratore di turno, Pierpaolo Montinaro, che non vi sono segni di violenza o ipotesi di disagio ambientale o maltrattamento. Samir, che condivideva con Tara il recinto, nel settore dedicato ai suoi simili, era tenuto bene. Ed era visibile a tutti i visitatori.

“L’esemplare – si legge nella nota dello zoo di Fasano a firma del direttore zoologico, Fabio Rausa – alloggiava in un apposito recinto con l’altra tigre del gruppo, la femmina Tara e i due andavano d’accordo”. Tara era molto più anziana, così come lo era anche il leopardo ospite della stessa struttura del Brindisino, proveniente come Samir da Pinerolo.

“Lo stato di salute di Samir – prosegue – era sufficientemente buono, Samir non ha mostrato nulla di cui preoccuparsi fino alla sera prima, quando è stato fornito il cibo, come al solito, prima della chiusura”. “Samir aveva manifestato una certa apatia e pigrizia. Ieri i ranger, stupefatti si sono resi conto che il maschio, disteso come spesso faceva in gran relax nel suo reparto preferito, non dormicchiava ma si era spento per sempre, forse nel sonno”.

“Ci era stato riferito – va avanti – che gli esemplari non erano proprio al massimo delle condizioni fisiche. Fa sapere Rausa che il personale dello zoo, gestito dalla medesima società proprietaria del parco di Ravenna in cui sono andati in affidamento altri animali dell’ex parco Martinat di Pinerolo, aveva prestato tutte le proprie cure e attenzioni a Samir al quale tutti si erano particolarmente affezionati “proprio per la triste e ingiusta nomea che si era venuta a creare”.

Sono stati avvertiti della morte della tigre il servizio veterinario della Asl, il corpo forestale dello Stato, che avrebbero constatato l’assenza di problematiche ambientali o ipotesi di maltrattamenti”. Informati anche i ministeri competenti (Ambiente e Salute) e il corpo forestale di Pinerolo che ha dato la notizia a Carla Agosteo, moglie della vittima che si era opposta al trasferimento degli animali: “Alla signora Carla – scrive Rausa – esprimiamo tutto il nostro cordoglio per il dolore che sta vivendo”.

“Ci resta la convinzione – conclude Rausa – che Samir, che non era affatto aggressivo, che non esistano tigri killer, ma uomini imprudenti o troppo confidenti. Ci riserviamo ovviamente di far praticare una necroscopia appena possibile, alla presenza e su approvazione delle Autorità competenti, con le quali restiamo in contatto costante per decidere quale Università o Istituto Zooprofilattico sia meglio incaricare ai fini di rilevare tutte le evidenze anatomo-patologiche e tossicologiche del caso. A necroscopia effettuata verranno resi noti i risultati e sapremo tutti perché al povero Samir sia accaduto di spegnersi così mestamente e quasi di nascosto, come solo gli animali selvatici sanno fare”.

 

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