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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Si è spento Dario Bresolin: la voce di spot e documentari

Era ricoverato all'ospedale Perrino. Un infarto gli è stato fatale. L'editore di radio Ciccio Riccio: "Era fra le migliori voci a livello nazionale". Il presidente della comunità del Mali: "Ha aiutato tanti migranti". Funerali alle 16,30 di martedì, nella chiesa di San Vito Martire alla Commenda

BRINDISI – Si è spento stamattina (lunedì 17 giugno) Dario Bresolin. Era ricoverato presso l’ospedale Perrino di Brindisi per dei problemi di salute che lo affliggevano da tempo. Un infarto gli è stato fatale, sottraendolo all’affetto della madre ultranovantenne e di suo fratello. Cresciuto in una famiglia originaria del Nord Italia, lo scorso 17 marzo aveva compiuto 60 anni. Ha lavorato fin da giovanissimo nel settore della comunicazione, prestando la sua voce a numerosissimi spot sia televisivi che radiofonici. La radio, in particolare, era una delle sue grandi passioni. Funerali alle 16,30 di martedì, nella chiesa di San Vito Martire alla Commenda. Sarà presente alle esequie anche la comunità africana di Brindisi.

Il ricordo di Mino Molfetta

Negli anni ’70 è stato fra i pionieri delle radio libere brindisine. Negli studi dell’emittente Trt conobbe Mino Molfetta, fondatore ed editore di Ciccio Riccio. “A partire da quella esperienza – racconta Molfetta a BrindisiReport – con il tempo ci siamo inseguiti nelle varie emittenti. A lungo abbiamo collaborato anche con Radio Canale 94. E’ in quegli anni, anche per il piacere di condividere questa passione e la modalità con cui la condividevamo, che è nata la nostra grande amicizia”.

Dario Bresolin 3-3

Molfetta ricorda il talento di Bresolin: “E’ sempre stato un ricercatore della perfezione fonetica e del linguaggio. Sotto il profilo tecnico, oltre ad essere il migliore fra di noi, era fra le migliori voci a livello nazionale, cosa che purtroppo non gli ha portato né fama né ricchezza, a parte la riconoscenza delle persone con cui ha collaborato”.

L'omaggio di Bresolin a Madre Teresa di Calcutta

Dario, tramite la sua società di comunicazioni, registrava spot e traduceva dei vocali per i documentari che poi venivano distribuiti in circa 30 paesi. Faceva tutto all’interno dello studio di registrazione realizzato nella sua abitazione. "Saltuariamente – ricorda ancora Molfetta – nonostante fosse un eremita per quanto riguarda la professione, riuscivo a farlo collaborare con noi, a Ciccio Riccio. Lo scorso anno abbiamo abbiamo fatto una trasmissione insieme che andava in onda al mattino, proprio per il piacere di condividere questa passione. Gli volevo molto bene. Ha visto crescere sia fisicamente che radiofonicamente mia figlia Valentina, per la quale è stato sempre zio Dario. Una delle frasi che ripeteva più spesso era: ‘The show must go on’”.

Dario Bresolin 2-2

L'impegno per l'integrazione

Tra i vari progetti che Bresolin ha lasciato in sospeso c’era quello di una trasmissione in cui dar voce ai migranti e alla musica delle loro terre. In questo modo avrebbe dato uno sbocco radiofonico al suo impegno per l’integrazione, lui che tanto si è speso per aiutare i migranti venuti a Brindisi alla ricerca di un futuro dignitoso. Dario, in particolare, era molto attento alle problematiche riguardanti il dormitorio di via Provinciale San Vito. Ogni giorno incrociava nel centro di Brindisi gli ospiti della struttura e si intratteneva a parlare con loro. Fra i suoi tanti amici dalla pelle scura c’era anche Drissa Kone, presidente della comunità del Mali.

“Lo conosco dal 2012. Abbiamo avuto - racconta Kone a BrindisiReport - un bellissimo rapporto. Più volte abbiamo pranzato a casa mia. Gli ho anche insegnato a mangiare con le mani, secondo le usanze africane. Ha aiutato tantissimi migranti venuti a Brindisi. Ogni volta che lo incontravo erano risate assicurate. Da ogni situazione riusciva a tirar fuori una battuta. Era un maestro nell’affibbiarti dei soprannomi. Tutti gli africani che risiedono a Brindisi da qualche anno lo conoscevano e sicuramente lo ricorderanno con grande affetto. Ci mancherà tanto". 

dario bresolin e drissa kone-2

“La vita a volte è dura, non va mai come vorremmo e può riservarci belle e brutte sorprese. Ma quella di oggi è brutta. Adesso è tempo di abituarsi all’assenza del nostro carissimo fratello Dario Bresolin, che abbiamo amato. Purtroppo Il destino è spesso crudele, ma siamo costretti ad accettarlo con il dolore che porta con sé. La perdita del nostro fratello Dario Bresolin è un dolore indescrivibile per la comunità africana di Brindisi, che le parole non potranno mai esprimere. Io, Drissa, da capo gruppo lo conoscevo dal 2012. Come tanti altri, ho fatto tantissime cose con lui: cenavamo a casa mia insieme ai ragazzi; gli insegnavo a mangiare con la mano all'africana".

"Quando ho cominciato il rap, Dario mi ha registrato tre pezzi gratuitamente nel 2013, cinque anni fa mi ha regalato una lampadina; ha aiutato tanti ragazzi a mantenere il permesso di soggiorno, scherzavamo sempre. Le battute divertenti non sono mai mancate. Ci soprannominava in base all'altezza o a peso o al modo di parlare. Insomma per noi Dario era come un padre, un fratello. Ultimamente si era trasferito al Casale dove io vivo da 7 anni. Le nostre condoglianze, che la tua anima riposi in pace. Sarai sempre nel nostro cuore”.

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