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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Morte nella cava, si procede ancora senza indagati. Al vaglio gli ultimi particolari

BRINDISI – Non vi sono ancora indagati iscritti nel registro generale della procura, e si procede sempre per omicidio colposo a carico di ignoti in relazione alla morte, nella tarda mattinata del 5 giugno in una cava della Semes Srl, del 47enne operaio Salvatore Di Latte, travolto da una valanga di rocce smosse da una mina.

BRINDISI – Non vi sono ancora indagati iscritti nel registro generale della procura, e si procede sempre per omicidio colposo a carico di ignoti in relazione alla morte, nella tarda mattinata del 5 giugno in una cava della Semes Srl, del 47enne operaio Salvatore Di Latte, travolto da una valanga di rocce smosse da una mina.

Il pm Giuseppe De Nozza e gli investigatori della squadra mobile di Brindisi guidati dal vice questore Francesco Barnaba, stanno completando la valutazione  delle evidenze probatorie. Significativo iol fatto, anche, che il pm non abbia disposto la perizia autoptica.  Al centro degli accertamenti, la funzionalità del sistema di segnalazione dell'iiiminente brillamento delle cariche esplosive, le procedure seguite il giorno del mortale incidente, e quindi la ragione per cui nessuno si accorse della presenza, nei pressi dei fiornelli delle mine, dell'auto (una Panda rossa) dell'operaio di Carovigno.

In più resta da appurare con un ampio m argine di certezza la ragione per cui Di latte si trovava in quel punto poco prioma delle esplosion i programmate, in una cava che avrebbe dovuto essere perciò momentaneamente chiusa. Si dice che la vittima stesse finendo di caricare alcuni pezazi di roccia per completare alcuni lavori nella sua casa di campagna. Ma l'esplosione ha colto di sorpresa l'operaio specializzato della Cocebit – impresa dello stesso titolare della Semes, Raffaele Angelo Peciccia - che è deceduto sotto una valanga di detriti provocata dall'esplosione di un costone nel corso della regolare attività estrattiva del sito.

Da quanto hanno ricostruito gli investigatori, sembra non fosse la prima volta, negli ultimi giorni, che la vittima si recava nel cantiere della Semes, a qualche decina di metri dal suo posto di lavoro, per raccogliere le pietre di cui aveva bisogno. Probabilmente – data la sua conoscenza dell'azienda in cui lavorava da quasi quindici anni – lunedì mattina ha pensato di farcela, di riuscire a venire via in tempo prima del grande botto che alla fine lo ha sepolto. La chiarezza della dinamica degli eventi ha portato il magistrato ad escludere la necessità di svolgere l'autopsia sul corpo dilaniato dell'uomo, ritrovato dopo 7 ore di scavi .

Il magistrato inoltre sta valutando tutti gli elementi raccolti non solo dalla polizia, ma anche dagli ispettori dello Spesal della Asl e dagli ispettori delle risorse minerarie che hanno effettuato un sopralluogo nella cava 24 ore dopo l'incidente. Non è escluso che prima di definire il numero degli eventuali avvisi di garanzia passi qualche giorno. Gli unici sigilli sono stati apposti al sistema dall'allarme utilizzato per avvisare del pericolo nel corso delle esplosioni: il suono, come è sembrato dopo un primo test fatto eseguire dal magistrato sul posto, potrebbe non essere stato sufficiente. I funerali di Salvatore Di Latte si svolgeranno domani mattina alle 10 alla Chiesa Nuova di Carovigno, officerà la messa don Lillino Vita.

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