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Cronaca

Morvillo/ “La città piombò nel terrore”

BRINDISI - "Quel giorno si diffuse un clima di terrore e di intimidazione. Mi venivano segnalate scene di panico dei ragazzi in tutte le scuole e in tutta le citta'. L'evoluzione dei fatti fu seguita da decine emittenti televisive e radiofoniche. Decidemmo con i dirigenti scolastici, di arginare panico, non disponendo la chiusura delle scuole". E’ la testimonianza resa stamani dal sindaco di Brindisi alla settima udienza del processo per la strage del 19 maggio 2012 davanti all’Istituto professionale Morvillo Falcone, causata dall’esplosione di un ordigno comandato a distanza da un commerciante di carburanti di Copertino, Giovanni Vantaggiato.

BRINDISI - "Quel giorno si diffuse un clima di terrore e di intimidazione. Mi venivano segnalate scene di panico dei ragazzi in tutte le scuole e in tutta le citta'. L'evoluzione dei fatti fu seguita da decine emittenti televisive e radiofoniche. Decidemmo con i dirigenti scolastici, di arginare panico, non disponendo la chiusura delle scuole". E’ la testimonianza resa stamani dal sindaco di Brindisi alla settima udienza del processo per la strage del 19 maggio 2012 davanti all’Istituto professionale Morvillo Falcone,  causata dall’esplosione di un ordigno comandato a distanza da un commerciante di carburanti di Copertino, Giovanni Vantaggiato.

Il sindaco Mimmo Consales era stato chiamato a deporre dall’avvocato di parte civile del Comune di Brindisi, Massimo Manfreda. "Fu una psicosi, venivano segnalati pacchi sospetti, cassonetti sospetti ovunque. Nei giorni successivi all’attentato  ci fu poi il problema della lettura della vicenda. Furono date chiavi interpretative inverosimili. Si diede l'idea di una città ancora sotto scacco della Sacra corona unita. Tutto ciò provocò effetti dirompenti”, ha affermato il sindaco riferendosi alle ipotesi sollevate da alcuni organi di informazione e da alcuni esponenti dei movimenti antimafia nazionali.

E “il terrore non si e' placato finché non é stata fatta chiarezza sul movente, anche dopo l' arresto del presunto responsabile", ha dichiarato Consales davanti alla Corte d’Assise. L’udienza odierna era iniziata con la deposizione di alcune studentesse della scuola Morvillo Falcone, testimoni dell'attentato del 19 maggio scorso. Il bomber Vantaggiato, persona dal passato che evidentemente presenta ancora molti punti oscuri poco indagati, oggi era ancora assente. Il suo avvocato Franco Orlando ha fatto sapere che Vantaggiato gli ha scritto dal carcere, spiegando di non essere in buone condizioni di salute.

E’ stata riascoltata dalla Corte, attraverso l’esame cui l’ha sottoposta il suo legale di parte civile, Gianvito Lillo, Anna Canoci, una delle studentesse ferite nell'attentato, che ha quasi del tutto perso l'udito in seguito all’onda d’urto dell’esplosione. "Non ho mai avuto aiuti dalla Regione Puglia. Solo 2.000 euro dal Comune e qualcosa dall’assicurazione della scuola", ha dichiarato la giovane studentessa, ora al primo anno di università. Anna Canoci fu inclusa sin dai primi istanti nell'elenco di coloro che avevano riportato conseguenze in seguito alle esplosioni: "Attraversai la strada, verso la scuola Morvillo. Avevo quasi raggiunto i cartelloni pubblicitari e fui investita dall’esplosione. Ora non sento quasi piu' da un orecchio, dall'altro solo per un 15 per cento".

Il medico che l'ha seguita ha poi confermato, rispondendo alle domande del legale, Gianvito Lillo, che assiste la famiglia come parte civile, che la ragazza ora universitaria, ha riportato lesioni gravi ed è obbligato ad utilizzare costose protesi. La Corte d’Assise ha ascoltato anche la madre di Anna Canoci, poi il processo è stato aggiornato al 14 marzo quando tornerà in aula, questa volta munito dei dispositivi che lo aiutano ad alimentarsi, Cosimo Parato, l’uomo rimasto gravemente ferito e menomato in un altro attentato di cui Vantaggiato ha ammesso la responsabilità, quello del 24 febbraio 2008 a Torre S.Susanna.

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