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Morvillo: "Riprendiamo le lezioni"

BRINDISI - Le indagini sono uscite dal cono dei riflettori. Molto meglio così, dicono al ministero dell'Interno e alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Il caso regge ancora in tv e anche Barbara D'Urso abbassa i toni, spostando rapidamente gli elementi della scenografia e dando dopo otto giorni la parola ad uno dei "mostri", Raffaele Niccoli, il quale in diretta da Brindisi racconta cosa vuole dire farsi una nottata da sospettato di strage in questura, dal momento in cui vieni prelevato con un pistola puntata addosso, alla perquisizione in massa, all'interrogatorio condotto - ha detto in tv - dal capo dell'antiterrorismo in persona, e rendersi conto solo allora di essere al centro dei sospetti per un fatto atroce. Ma questo rientra nell'ordine delle cose, quando ci sono una studentessa morta e altre cinque dilaniate e bruciate in ospedale a lottare per la vita.

BRINDISI - Le indagini sono uscite dal cono dei riflettori. Molto meglio così, dicono al ministero dell'Interno e alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Il caso regge ancora in tv e anche Barbara D'Urso abbassa i toni, spostando rapidamente gli elementi della scenografia e dando dopo otto giorni la parola ad uno dei "mostri", Raffaele Niccoli, il quale in diretta da Brindisi racconta cosa vuole dire farsi una nottata da sospettato di strage in questura, dal momento in cui vieni prelevato con un pistola puntata addosso, alla perquisizione in massa, all'interrogatorio condotto - ha detto in tv - dal capo dell'antiterrorismo in persona, e rendersi conto solo allora di essere al centro dei sospetti per un fatto atroce. Ma questo rientra nell'ordine delle cose, quando ci sono una studentessa morta e altre cinque dilaniate e bruciate in ospedale a lottare per la vita.

Ciò che Niccoli a chiesto pubblicamente al Presidente della Repubblica è di non sottovalutare la gravità di questo caso. E racconta anche come le sue nipoti, che volevano andare al funerale di Melissa Bassi, sono state fermate dai familiari perchè il rischio di essere prese di mira da uno squilibrato era troppo alto. Il "mostro" di alcune ore racconta anche come abbia chiamato una volta a casa il direttore del giornale che aveva pubblicato la sua foto e quella della sua abitazione senza alcuna remora, esponendo lui e la famiglia a una rischio gravissimo. Una storia che non finirà qui.

Il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, è in studio anche da Barbara D'Urso è condivide la gravità dell'esposizione mediatica cui sono state sottoposte alcune persone controllate nelle prime ore (oltre a Niccoli, i fratelli Strada uno dei quali ha rischiato il linciaggio sotto le telecamere appena fuori dalla questura da parte di alcuni soggetti autoproclamatisi giustizieri). Ma Consales critica anche gli investigatori, e dice che se si mandano trenta pattuglie invece di cinque a prelevare un sospettato si alimenta la reazione mediatica.

Ma quello dell’organizzazione delle operazioni di polizia giudiziaria è un campo su cui il sindaco può solo dare giudizi fondati su impressioni personali, perché si tratta di un ramo non di sua competenza. Un campo peraltro abbastanza minato, per avventurarvisi, dato che se poi un tizio sfugge, può valere anche l’assioma opposto: perché sono state mandati così pochi uomini? Meglio richiamare all’ordine i colleghi presi dalla “frenesia alimentare” dello scoop (Consales è un giornalista, il secondo consecutivamente a Palazzo Nervegna dopo Domenico Mennitti), e chiuderla lì.

Le altre notizie della giornata arrivano dalla scuola della 16enne uccisa dalla bomba attivata da mani ancora ignote, Melissa Bassi, e delle sue cinque compagne, tra le quali Veronica Capodieci, 15 anni, è quella in grave pericolo, ora affidata all’Azienda universitaria ospedaliera di Pisa. Tutte le ragazze (il Morvillo Falcone è un Istituto professionale per i servizi sociali, a nettissima prevalenza femminile) hanno chiesto oggi agli insegnanti di tornare alla normalità, alle lezioni e alla vita di tutti i giorni, perché sono convinte che sia la risposta migliore per combattere la paura e onorare le loro compagne.

E il discusso preside Angelo Rampino? E’ in ferie. Una decisione condivisa dal provveditorato, sembra,  perché al Morvillo attorno a lui non c’era abbastanza serenità. Come dire, non sembra al momento la persona adatta, per carisma, a riportare in rotta la sua scuola così drammaticamente colpita il 19 maggio. Magari le cose non stanno poi così, e Rampino ha solo bisogno di riposo perché è più stressato degli altri. Comunque, riflettori (mediatici) spenti anche su di lui.

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