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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Movida molesta, il Tribunale di Brindisi ordina a un locale di rinunciare alla musica

L'ordinanza del giudice in seguito al ricorso di alcuni cittadini del centro storico del capoluogo che si sono lamentati delle eccessive emissioni sonore

BRINDISI - Musica a tutto volume il pomeriggio, la sera e la notte, impossibile conviverci: è quanto lamentato da alcuni residenti del centro di Brindisi (rappresentati dall'avvocato Francesco Monopoli), che hanno presentato ricorso contro un locale, reo dal loro punto di vista di disturbare la quiete con emissioni sonore esagerate. Il 15 giugno è arrivata l'ordinanza del Tribunale di Brindisi: addio alla musica e al dj per questo locale del centro del capoluogo adriatico.

Le famiglie che hanno presentato ricorso abitano in un palazzo del centro. Al piano terra c'è questo locale, con giardino interno. Le abitazioni si affacciano sul giardino. Durante le serate organizzate all'interno del locale la musica è altissima, "tanto da essere intollerabile e inaccettabile, propalata con potenti impianti audio di amplificazione e di diffusione, proprio gli stessi che vengono utilizzati nelle discoteche situate solitamente nelle periferie cittadine", è la lamentela dei residenti. Anche quando non vengono organizzate serate, la musica viene "sparata" dagli amplificatori, disturbando la quiete. Si va davanti al Tribunale di Brindisi. Il giudice Antonio Sardiello raccoglie gli elementi e, inaudita altera parte (cioè senza ascoltare l'altra parte), emette un decreto provvisorio, che si basa anche su un rilievo tecnico, effettuato da una ditta di Squinzano. I residenti producono anche delle registrazioni.

Cosa dice il decreto dell'1 giugno? Ordina al locale di "cessare immediatamente la diffusione della musica e le relative immissioni, sia dall'interno sia dall'esterno della struttura, con qualsiasi fonte, con inibizione, dell'intrattenimento musicale attraverso band, disc jockey o altra attività che richieda l'utilizzo e la propagazione della musica sino a quando sarà adottato un diverso provvedimento all'esito dei dovuti accertamenti". Questi ultimi vengono effettuati. Il 13 giugno c'è l'udienza in cui compare la "parte resistente", ovvero i rappresentanti del locale. Il 15 giugno viene emessa l'ordinanza, che di fatto conferma in toto il decreto. Il valore differenziale di immissione acustica è di gran lunga sopra la norma. Così, il giudice Sardiello riconosce i "gravi disagi" avvertiti dai denuncianti.

Si legge nell'ordinanza: "A ciò aggiungasi un dato di non poco rilievo e cioè che i ricorrenti, da tempo, vivono nelle abitazioni interessate dal denunciato inquinamento acustico e che la attività svolta dalla parte resistente è temporalmente successiva e non ha tenuto conto della presenza, intorno al locale, di nuclei familiari che, per nessun motivo, possono essere destinatari di danni alla loro integrità psichica e fisica, da qualsiasi parte proveniente". Insomma, acclarato l'inquinamento acustico, il giudice ha riconosciuto la fondatezza di quanto lamentato dai residenti, rappresentati dall'avvocato Francesco Monopoli, e ha ordinato al locale brindisino di cessare immediatamente la diffusione della musica, condannandolo al pagamento delle spese di giudizio. Al 21 luglio 2022 l'ordinanza non è stata impugnata. 

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