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Cronaca

“Multe pagate dalla Multiservizi, in 72 non sapevano niente”

Ascoltato uno dei finanzieri che svolse le indagini: imputato l’ex amministratore unico per truffa e abuso. La difesa cita come testimone il comandante dei vigili, Nigro

BRINDISI – “Almeno 72 persone non sapevano che la multa per infrazione al Codice della Strada, inflitta dai vigili urbani, fosse stata pagata dalla Multiservizi con versamenti all'Abaco. Altri nei giorni evidenziati nella contravvenzione non risultavano neppure a Brindisi, molti verbali si riferiscono a mezzi in uso alla società”.

Brindisi Multiservizi

L'udienza

E’ stata dedicata all’ascolto di uno dei finanzieri che svolsero le indagini, l’udienza del processo dinanzi al Tribunale di Brindisi, in cui è imputato l’ex amministratore unico della Multiservizi: il commercialista Teodoro Contardi è accusato di truffa e abuso d'ufficio a conclusione dell’inchiesta su multe che, secondo quanto è contestato nel capo di imputazione, sarebbe stato pagate usando la carta di credito intestata alla srl, partecipata dal Comune di Brindisi in qualità di socio unico. A beneficiare del pagamento, secondo questa impostazione, sarebbero stati consiglieri comunali, esponenti di partiti, liste civiche e movimenti e alcuni giornalisti. Il periodo di tempo oggetto delle verifiche è compreso tra il mese di dicembre 2010 e il mese di luglio 2013, per una somma complessiva  pari a 7.839 euro, andata poi a pesare sui bilanci della partecipata e di conseguenza sulle casse del Comune negli anni 2011, 2012 e 2013. L’Amministrazione comunale di Brindisi si è costituita parte civile: è rappresentata in giudizio dall’avvocato Gianvito Lillo, il quale già in sede di udienza preliminare ha quantificato la richiesta del danno, anche di immagine, in centomila euro.

L'accusa e la difesa

Secondo l’accusa, imbastita inizialmente dal sostituto procuratore Milto Stefano De Nozza, le multe sarebbero state pagate non già dai destinatari ma dalla Multiservizi, su “autorizzazione di Contardi o comunque su suo ordine, una volta che ne veniva chiesto l’annullamento”. Accusa che il commercialista ha sempre respinto, scegliendo il dibattimento per dimostrare la correttezza del suo operato come amministratore, anche sotto questo aspetto.

Il luogotenente Angrisano della Finanza ha ripercorso, su domande del pubblico ministero, alcune delle fasi degli accertamenti evidenziando anche aspetti che, per il difensore dell’imputato, l’avvocato Livio Di Noi, alimentano più di qualche dubbio. Il finanziere ha anche specificato che i pagamenti non avvenivano usando la carta credito, ma con versamenti all'Abaco e che diverse multe si riferivano all’uso di pass ritenuti illegittimi. Ha inoltre affermato che la Multiservizi, in quel periodo, non era soggetta a controllo analogo. Aspetto, quest’ultimo, più volte sollevato dai alcuni consiglieri comunali all’opposizione in quel periodo.

I prossimi testimoni

Nella prossima udienza saranno sentiti due dipendenti della Multiservizi, Zammillo e Perugino (il quale ha lasciato l’incarico di recente), come testimoni citati dal pubblico ministero. E il comandante dei vigili urbani di Brindisi, Teodoro Nigro, come teste della difesa che punta a sentire anche all’allora sindaco Mimmo Consales e il capo di gabinetto Angelo Roma, al quale per un periodo di tempo venne assegnato il timone della partecipata. 

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