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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Multiservizi: ancora spot elettorali, ma la società non si salva per grazia ricevuta

E' certo ormai che molto presto i giochi e/o le furberie politiche poste in essere da tempo sulle società partecipate dal Comune di Brindisi avranno fine e, purtroppo, tragicamente sul piano occupazionale- finanziario, salvo radicali e precisi interventi altrui, vista la incapacità di questa classe gestionale della città

BRINDISI - E' certo ormai che molto presto i giochi e/o le furberie politiche poste in essere da tempo sulle  società partecipate dal Comune di Brindisi avranno fine e, purtroppo, tragicamente sul piano occupazionale- finanziario, salvo radicali e precisi interventi altrui, vista la incapacità di questa classe gestionale della città, sappiano e vogliano incardinare una tempistica per proporre la dovuta soluzione. 

Anziché leggere di futili diatribe per chi e dove andare in “commissione”, forse sarebbe il caso di acquisire più scienza tecnica-culturale, armarsi di buon senso, studiare un po' di più, talché si possa essere quel poco più lungimiranti al fine di evitare che persone e famiglie di brindisini si trovino da un giorno all'altro in mezzo ad una strada (così poi vanno sotto il comune a protestare per qualcosa che difficilmente si può aggiustare), creando sin da oggi le basi per garantire occupazione sensata e specializzata.

Orbene, l'Amministrazione comunale di Brindisi partecipa, con mezzi finanziari propri,  ad una decina di società, anche consortili, (Brindisi Multiservizi, Stp, Asi, Energeko, Bocca di Puglia, Servizi Farmaceutici ecc) che insistono sul territorio con notevoli interessi per i cittadini e sulle quali, al momento, è ritenuto utile un accenno su alcune, rinviando di discutere in altra circostanza sulle restanti.

Probabilmente, quella di maggior evidenza, stante le recenti vicissitudini accorse sotto il piano economico, ma anche gestionale nei precedenti periodi, parrebbe esser la Brindisi Multiservizi: alla società, intanto, viene attribuita la colpa di essere l'assuntrice dello sforamento del patto di stabilità del Comune le cui conseguenze sono già in atto e pesano non poco sulla gestione amministrativa  e, sempre ipotizzando il non intervento di verifica contabile da parte del Ministero dell'Economia e Finanze (Mef), continua a provocare l'appesantimento dello stato precario della liquidità dell'Ente.

La società continua a registrare perdite gestionali e già al 31 dicembre 2014 ha contabilizzato un segno meno pari ad € 619.041 dopo un ripiano di un milione e 595 mila euro del periodo precedente che ha determinato lo sforamento di cui sopra.

La perdita di esercizio è già sufficiente, unitamente alle ulteriori previsioni in rosso (non vi è traccia dell'ultimo bilancio) del prossimo bilancio perché si proceda alla messa in liquidazione della società, restando solo un pio desiderio quello del Collegio dei Revisori, di un ricorso al capitale di rischio di terzi al fine di preservare il patrimonio aziendale ed apparendo stupefacente la rivisitazione del piano della sosta che dovrebbe garantire mezzo milione in più di euro all'anno che non copre la immotivata ipotesi di assunzione, a mezzo bando, di venti unità con contratto a tempo indeterminato.

Ma sono questi i motivi per mantenere in vita la società in parola? Ma sanno i cittadini quanto costa il mantenimento del verde pubblico al comune (circa tre miliardi) a trattativa privata? E se domani non fosse più possibile (decreto Monti salva Italia) o per sentenze della Magistratura  rinnovare alla società in house providing Multiservizi Brindisi gli affidamenti scaduti o che stanno per scadere e non potendo  far luogo all'istituto della proroga, dovendo  ricorrere a gara di evidenza pubblica dove può accadere, come già avvenuto, che sia il privato a prevalere sull'azienda pubblica ed allora quale sarà il discorso da fare alle maestranze della società?

Consegue che necessario ed urgente risulta costruire sotto l'aspetto giuridico una nuova società che, al passo con strutture similari del settore privato, dia sicurezza di lavoro intanto al personale attualmente occupato, ma nel rispetto della vigente normativa e del vivere comune. Come dire che i nostrani politici che sotto elezione fanno i favori ai propri elettori a mezzo delle società partecipate, adesso non possono più farlo (ecco intanto il vero motivo del cosiddetto Reddito di Cittadinanza voluto dal M5S).

Naturalmente, questa via ha come battistrada il rispetto della normativa del “controllo analogo” che l'attuale amministrazione non ha inteso assicurare neanche a fronte delle reprimende da parte del Collegio dei Revisori. 

Non solo. Il bilancio di previsione 2015, per la prima volta, dovrà prevedere quanto stabilito dalla legge 147 del 2013 e cioè l’accantonamento infabio leoci-2 bilancio di un importo, in apposito fondo vincolato e da determinare secondo un calcolo stabilito, che venga attuata la riduzione del 30 per cento del compenso degli organi di amministrazione della partecipata, oltre all’osservanza di vincoli in tema di ripiano delle perdite, di trasferimenti straordinari, aperture crediti, assunzioni di personale, discendendo da ciò, a contrariis, che ogni eventuale ricapitalizzazione risponda solo a criteri di un’avveduta gestione dei servizi a favore della collettività, così come richiamata da più sezioni giurisdizionali della Corte dei Conti.

Certa  è la presenza della robusta opinione di cittadini favorevoli a seguire una nuova via, specie per le classi più giovani, ed in primis il Movimento 5 Stelle quale più suffragato a Brindisi, a ridisegnare  un ipotetico piano di ascisse e coordinate in cui rilevare i punti nevralgici di partenza, con le individuazioni delle eventuali incolpazioni nei confronti degli Amministratori, Sindaci in testa, per la omessa vigilanza sull'operato delle società partecipate (per non parlare di imperizia, mancata diligenza o sfrontatezza impunitiva).

Naturalmente, spetta agli stolti tenere viva la speranza del capovolgimento per grazia ricevuta della situazione politica-finanziaria della società in oggetto, mentre appartiene agli altri il concreto ed urgente lavoro per contribuire a ridare alla Brindisi Multiservizi il ruolo di protagonista nella vita
di questa città, così elevando anche le persone e le famiglie che ivi vi lavorano con passione.

Ma ciò, per i nostri politici e dirigenti, vuol dire cominciare a lavorare seriamente ed onestamente per la città, rimboccandosi le maniche davvero, non già per un spot pubblicitario.

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