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Cronaca

Multiservizi e concussione elettorale, ai domiciliari Pietanza

Ordinanza di custodia ottenuta dal pm De Nozza: “Gravi indizi ed esigenze cautelari”. Dodici indagati, tra i quali l’ex assessore Luperti, sei perquisizioni eseguite dalla Digos

BRINDISI – Concussione elettorale in ambito Multiservizi nel periodo del ballottaggio per l'elezione del sindaco di Brindisi l'anno 2016: l'ipotesi di reato è alla base dell’arresto, ai domiciliari, ottenuto dalla Procura a carico di Daniele Pietanza, 35 anni, dipendente della stessa partecipata del Comune di Brindisi, già destinatario di avviso di proroga, assieme all’ex assessore all’Urbanistica, Pasquale Luperti, 41 anni, rimasto indagato a piede libero nello stesso troncone.

L’inchiesta: l’arresto e gli indagati

Il pm Giuseppe De NozzaL’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi,  Tea Verderosa, è stata eseguita questa mattina dalla Digos di Brindisi, diretta da Antonio Caliò, che ha condotto le indagini, assieme a una serie di perquisizioni: gli indagati sono 12, stando a quanto si apprende dalla lettura del provvedimento chiesto nelle settimane scorse dal sostituto procuratore Giuseppe De Nozza, sei i brindisini destinatari di perquisizione domiciliare. Tra questi lo stesso Luperti, ricandidato alle elezioni del prossimo 10 giugno, nella lista Brindisi popolare, nata dalla fusione tra Alternativa popolare e Coerenti per Brindisi, il movimento che lo stesso ex assessore decise di tenere a battesimo dopo la separazione da Impegno sociale.

Gli indagati sono, oltre a Pietanza e Luperti: Carlo Zuccaro, 57 anni; Bruno Giannotte, 50;  Antonio Sirio, 40; Nicola Iacobazzi, 50; Pasquale Magrì, 60; Maristella Tramonte, 59; Cosimo Rizzello, 53; Paolo Lanza, 46 e Pasquale Priore Oliva, 74. Il pm aveva chiesto gli arresti domiciliari anche per Zuccaro e per Sirio. Alla luce della svolta nella vicenda, sembra che Pasquale Luperti abbia rinunciato a ricandidarsi alle elezioni del 10 giugno. la verifica a dopodomani, alla presentazione delle liste.

“Minacce su Whatsapp per votare Luperti e Carluccio alle elezioni”

L’inchiesta e le indagini della Digos sarebbero partite da accertamenti su alcuni screzi avvenuti all’interno della partecipata Multiservizi  un anno fa, durante il periodo elettorale 2016, e più esattamente nella fase che ha accompagnato il ritorno alle urne per il ballottaggio fra i candidati sindaco Angela Carluccio-Nando Marino. E per questo venne chiesta la proroga, per altri sei mesi, delle indagini con contestuale notifica degli avvisi nei confronti di cinque persone. Pietanza sarebbe stato raggiunto nella sede della Multiservizi, subito dopo l'inizio del suo turno di lavoro, e da qui accompagnato in questura.

Le ipotesi di reato

Nei confronti di tutti e cinque il pubblico ministero Giuseppe De Nozza aveva inizialmente ipotizzato il reato di estorsione che, ad esclusione di Luperti, venne unito al peculato contestato in riferimento all'uso dell'auto aziendale. Ora in aggiunta a queste condotte oggetto di indagine, è stata contestata la “concussione elettorale” per la quale il gip ha ritenuto di accogliere la richiesta di arresto motivando con riferimento alla sussistenza di gravi indizi in uno con le esigenze cautelari.

“La politica è sporca”: Multiservizi gestita da Pietanza e governata da Luperti per esigenze elettorali

I fatti reato sui quali sta indagando la Digos si riferiscono al periodo di tempo compreso tra i mesi di giugno e luglio scorsi, quando Brindisi è stata chiamata al voto per l’elezione del primo cittadino e dei componenti del Consiglio comunale, in seguito al commissariamento conseguenza della fine anticipata dell’Amministrazione con l’arresto dell’allora sindaco Mimmo Consales, accusato di corruzione in concorso con l’imprenditore Luca Screti titolare della Nubile. Anche in quella occasione, l'inchiesta venne coordinata dal sostituto De Nozza.

Ecco la conversazione su Whatsapp: “Votiamo la Carluccio e Luperti”

La lite sugli stipendi e il video

Tra gli atti acquisiti della Digos su delega del pm e confluiti nel fascicolo, ci sarebbero video relativi ad alcuni momenti di tensione avvenuti nel corridoio della Multiservizi per questioni legate al presunto ritardo nel pagamento degli stipendi al personale, sfociate in una aggressione fisica denunciata da Pietanza.  Sono state raccolte, inoltre, alcune interviste rilasciate in quel periodo a BrindisiReport da diversi esponenti politici nei giorni precedenti al ballottaggio vinto dallo schieramento centrista.

Le intercettazioni e il secchio di pesce

Le perquisizioni e le altre inchieste sulla partecipata

Le attività di stamani degli investigatori della Digos presso i domicili di sei indagati hanno riguardato soprattutto computer personali e altri supporti informatici, come chiavette Usb. Gli indagati sottoposti a tali perquisizioni sono Pietanza, Luperti, Zuccaro, Sirio, Iacobazzi e Gianotte.

Il mistero dei computer comunali spariti

Lo stesso pm è titolare di altre indagini sulla Multiservizi: da quella che attiene alla gestione del parcheggio che si trova nei pressi dell’aeroporto a quella sulle condizioni economico-finanziarie della società, ancora alle prese con perdite pesanti da coprire, che abbraccia gli affidamenti esterni e i premi al personale riconosciuti nel tempo. L'arresto di oggi arriva alla vigilia delle elezioni.

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