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Cronaca

Multiservizi, in arrivo 38 unità tra gli ammessi al reddito di dignità

Previsti tagli al costo del personale: risparmio di un milione e 300mila euro dal 2018. Azzerati accordi di secondo livello, straordinari e indennità. Confermati 14 pensionati e il mancato rinnovo del contratto per i 18 a tempo determinato

BRINDISI – L’ultimo salvagente per evitare l’annegamento della partecipata Multiservizi, arriva dal piano industriale varato nella speranza di scongiurare la liquidazione dopo sei bilanci chiusi in perdita per oltre sette milioni: da un lato il taglio del costo del personale per un milione e 300mila euro, anche per effetto di pensionamenti e cancellazione di indennità varie, già oggetto di inchiesta della Procura; dall’altro l’arrivo di 38 brindisini, da pescare nell’elenco degli ammessi al reddito di dignità (il cosiddetto Red).

Sciopero Multiservizi-2

Il piano industriale

Le due azioni combinate dovrebbe consentire un’inversione della rotta sino ad ora seguita dalla più importante partecipata del Comune di Brindisi, socio unico costretto a ripianare anche le ultime due perdite contabilizzate a conclusione degli esercizi 2015 e 2016. Il segno meno è una costante nella gestione della srl dal 2011, con il risultato che – complessivamente – è stato superato il tetto (negativo) di sette milioni di euro.

“La volontà è ridisegnare la struttura operativa della Multiservizi”, stando a quanto che si legge nella relazione scritta dall’amministratore unico Giovanni Palasciano (di nomina commissariale). Lo scopo è “individuare risorse impiegate in maniera non efficiente, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di produzione e servizi, e indirizzarle verso servizi che, invece, allo stato attuale, necessitano di ulteriori supporti”.

Costi del personale e tagli

Innanzitutto è stato confermato l’azzeramento degli elementi retributivi integrati da cosiddetti accordi di secondo livello, con un risparmio stimato pari a 300mila euro l’anno. Forbici da usare anche per ferie e straordinari, “anche per l’automatizzazione delle attività correlate al servizio di parcheggio nella zona aeroportuale”, con una riduzione di almeno 200mila euro l’anno. L’amministratore in carica ha declinato “qualsiasi responsabilità per gli importi riconosciuti ad personam e non contemplati nel contratto di lavoro nel corso dell’anno 2016”, dei quali però non viene detto altro. A quanto ammontano? A chi sono stati riconosciuti? Per quale motivo? Gli importi dovranno essere restituiti?

Pensionamenti e contratti a tempo

Saranno definite le procedure di pensionamento per 14 unità che al 31 dicembre 2016 erano già in possesso dei requisiti, tra età e contributi. In tal modo sarà eliminato il corrispondente costo di 370mila euro l’anno.

L’amministratore unico, inoltre, ha confermato la fine dei contratti per 18 unità, in scadenza lo scorso mese di novembre: “il costo annuale è pari a 500mila euro”, somma che dovrebbe essere risparmiata. E ancora, “tra le azioni della razionalizzazione, resta la rilevazione della eccedenza del personale ai sensi del decreto Madia, che al momento non è quantificabile”. Aspetto, quest’ultimo, sul quale i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, hanno chiesto spiegazioni. L’incontro dovrebbe tenersi il prossimo 13 dicembre.

Lavoratori della Multiservizi

Il Red e l’arrivo di 38 unità

“La riduzione del costo del personale” riguarderà il triennio 2018-2020 ed è una “combinazione delle azioni con una scadenza temporale ripartita nel periodo oggetto del piano”, si legge. “Occorre osservare quanto segue: la riduzione del costo non equivale a una fisiologica riduzione della capacità della società di espletare i servizi in maniera efficiente”, ha precisato Palasciano. Il motivo è il seguente: “A partire dall’esercizio 2018, la società ha aderito al progetto Red-Regione Puglia che prevede la possibilità di effettuare un tirocinio per 38 unità, senza alcun costo aggiuntivo per l’azienda, in quanto finanziato interamente con contributi regionali”.

I 38 saranno selezionati partendo dall’elenco dei brindisini ammessi al reddito di dignità, per il quale il requisito richiesto attiene al reddito Isee inferiore a tremila euro l’anno. La lista sarà messa a disposizione dal Comune di Brindisi.

Le perdite complessive

Copia del piano sarà trasmessa alla Corte dei Conti, anche se i magistrati hanno più volte richiamato l’Amministrazione cittadina sulla gestione della Multiservizi sottolineando una serie di criticità conseguenti ai continui ripiani delle perdite. Sei di fila, a far data dal 2011, anche se nel periodo della gestione di centrosinistra guidata dal sindaco Mimmo Consales, era stata persino ipotizzata una chiusura di bilancio, nel 2015, con un segno più sia pure per una somma di lieve entità. Niente da fare. Il segno negativo è rimasto, con tutte le conseguenze che si riferiscono alla tenuta del bilancio del Comune, per il quale c’è già stato lo sforamento del patto di stabilità, sempre nel periodo della Giunta Consales.

I documenti contabili depositati hanno accertato una perdita di 517.288 euro nel 2011;  una perdita di tre milioni e 165.574 euro nel 2012; poi ancora meno un milione e 153.550 nel 2013; e meno un milione e 333.219 nel 2014; meno 976.580 nel 2015 e infine meno 804.485 nel 2016.

Brindisi Multiservizi

Gli immobili trasferiti e l’aumento di capitale

Non va dimenticato che il Comune, come socio unico, per ripianare le perdite del 2012 e 2013 decise di “trasferire il titolo di proprietà di due unità immobiliari alla Multiservizi”. La delibera venne approvata dalla (sola) maggioranza Consales il 22 dicembre 2014 e prevedeva una cessione per un valore stimato pari a un milione e 691.673 euro per la copertura parziale della perdita 2012, mentre per la parte rimanente venne deciso il conferimento in denaro. La seconda cessione aveva valore pari a 1.098.297 euro per la parte della perdita 2013, il resto in denaro.

“Per entrambi gli immobili non risulta perfezionatosi il trasferimento di proprietà attraverso l’atto notarile”, è scritto nella relazione di accompagnamento al bilancio 2016, l’ultimo approvato delle Multiservizi. “Relativamente all’immobile non adibito a sede, si è ancora in attesa di ricevere il certificato di agibilità, conseguenziali ai lavori di ripristino, a carico del conferente”.

Resta ancora da deliberare l’aumento del capitale sociale, eroso dalle perdite. Nel bilancio 2016, alle voce debiti verso soci, c’è l’indicazione della somma di un milione di euro, pari all’apporto di “risorse finanziarie deliberate nella seduta del Consiglio del 16 dicembre 2015 al fine di fornire alla società mezzi immediatamente utilizzabili per le esigenze dell’attività di impresa”. Il versamento venne deciso nella “prospettiva di un aumento di capitale”. Sono passati due anni da allora.

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