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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Multiservizi, minacce all'assessore e ai consiglieri: Mennitti è andato in Procura

BRINDISI – Non si parla d'altro, a Palazzo di Città, dopo che un dipendente della Multiservizi ha inviato tramite sms e messaggi su Facebook frasi minacciose e ingiuriose nei confronti di un assessore e quattro consiglieri comunali del Comune di Brindisi. Sulla vicenda stanno da tempo indagando gli uomini della Digos, ma in queste ore al Comune si respira un'aria tesa, soprattutto dopo che questa mattina il sindaco Domenico Mennitti, che aveva partecipato alla riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, si è recato poi in Procura per denunciare quanto verificatosi in questi giorni.

BRINDISI – Non si parla d'altro, a Palazzo di Città, dopo che un dipendente della Multiservizi ha inviato tramite sms e messaggi su Facebook frasi minacciose e ingiuriose nei confronti di un assessore e quattro consiglieri comunali del Comune di Brindisi. Sulla vicenda stanno da tempo indagando gli uomini della Digos, ma in queste ore al Comune si respira un'aria tesa, soprattutto dopo che questa mattina il sindaco Domenico Mennitti, che aveva partecipato alla riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, si è recato poi in Procura per denunciare quanto verificatosi in questi giorni.

A scuotere il Consiglio comunale sono stati dapprima i messaggi di insulti scritti su Facebook nei confronti di quattro consiglieri comunale: due del Pd, Salvatore Brigante e Luciano Loiacono, e due di “Noi Centro”, Cosimo D'Angelo e Teodosio Martucci. Non solo: un sms contenente minacce sarebbe partito, sempre dalla stessa persona, all'indirizzo dell'assessore all'Ecologia Cesare Mevoli.

LA QUESTIONE - Il motivo sembra essere legato all'approvazione di una variazione di bilancio da mezzo milione di euro (avvenuta durante il Consiglio comunale di lunedì scorso), con i fondi che saranno destinati alle attività della Multiservizi per la manutenzione del verde pubblico. In questo modo, l'obiettivo era anche quello di far lavorare i 28 nuovi assunti con il recente concorso indetto dalla società interamente nelle mani del Comune di Brindisi.

Dall'opposizione sono partite le critiche per la spesa ritenuta eccessiva e ingiustificata. La variazione di bilancio, d'altra parte, ha ottenuto solo 21 voti favorevoli. Le perplessità riscontrate dal centrosinistra non sono evidentemente piaciute a qualcuno. E nei giorni scorsi si sono registrati i primi messaggi di insulti su Facebook nei confronti dei quattro consiglieri comunali. Frasi irripetibili, insulti alla morale degli amministratori e ai loro parenti. Un clima pesantissimo, con il sindaco che ha deciso di proporre la questione direttamente alla Procura.

LE REAZIONI – Non sono mancati i messaggi di solidarietà nei confronti degli assessori e dei consiglieri insultati e minacciati. Nel pomeriggio, è arrivata una nota del coordinatore provinciale Udc nonché consigliere regionale Euprepio Curto, che solidarizza con i consiglieri comunali di “Noi Centro” e del Pd, e con l'assessore del Pdl. “Viviamo – ha detto Curto – il momento più difficile degli ultimi venti anni sotto l’aspetto sociale, economico e occupazionale. E pertanto, in alcuni casi, ma solo in alcuni casi, vanno analizzate , ma giammai giustificate, alcune forme di aggressività dovute alla esasperazione causate dalle difficoltà quotidiane. In alcun modo però possono essere tollerati tentativi di condizionamento delle scelte politiche e amministrative , che, ove consentite, aprirebbero delle voragini di credibilità, autorevolezza e autonomia tali da permettere lo stravolgimento della usuale dialettica democratica, oltre alla intrusione di segmenti inquietanti di un mondo distante anni luce dalla legalità”. “E’ pertanto opportuna – ha concluso Curto – una grande coesione delle forze politiche, la cui unità può costituire l’unico vero baluardo a difesa delle prerogative degli amministratori locali oggi chiamati ad un compito difficile e molto spesso ingrato”.

I Cobas, invece, sostengono che questo clima di minacce e pressioni non esiste. “Saremmo i primi – dice Bobo Aprile - a combattere queste situazioni se vere perché lo abbiamo subìto per primi tante volte. I lavoratori della Multiservizi interessati a questi episodi sono nostri iscritti che certamente hanno scritto delle frasi su Facebook non propriamente delicate. Le frasi scritte su Facebook sono certamente pesanti ma rivestono un carattere più offensivo che minaccioso”.

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