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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Multiservizi, tempo di miracoli: “Conti quasi in pareggio a fine settembre”

Non più profondo rosso nel bilancio della società Multiservizi, ma conti in pareggio dopo la perdita di 619.041 euro registrata alla fine del 2014, successiva al solco di un milione e 153mila dell’anno precedente, costato lo sforamento del patto di stabilità, con una serie di conseguenze a carico del Comune di Brindisi che ne è unico socio

BRINDISI – Non più profondo rosso nel bilancio della società Multiservizi, ma conti in pareggio dopo la perdita di 619.041 euro registrata alla fine del 2014, successiva al solco di un milione e 153mila dell’anno precedente, costato lo sforamento del patto di stabilità, con una serie di conseguenze a carico del Comune di Brindisi che ne è unico socio. Tempi di miracoli o cosa? 

“Esattamente un miracolo, reso possibile da una serie di tagli alle spese”, risponde il sindaco Mimmo Consales, alla vigilia del vertice delle forze della maggioranza di centrosinistra, convocato per domani pomeriggio, in vista del confronto con la segreteria provinciale del Pd di lunedì prossimo, quando il primo cittadino illustrerà punto per punto il programma di fine legislatura. Nell’elenco che si compone di dieci voci, una è riservata alle società partecipate dall’Amministrazione cittadina, con sottotitolo dedicato alla Multiservizi, sino ad ora la più problematica tenuto conto della dimensione del “buco” contabile e del numero di dipendenti, pari a 185. Non da qualche anno, ma da diverso tempo, tanto quanto è andato avanti il carrozzone, stando alla definizione che l’attuale maggioranza intende archiviare una volta per tutte, anche per non esporre il Comune a un ulteriore sforamento del patto di stabilità che ingessa il bilancio dell’Ente impedendo l’accesso a finanziamenti pubblici, determinando una decurtazione del 30 per cento delle indennità degli amministratori e bloccando qualsiasi tipo di assunzione.

La riunione sul tema Multiservizi è stata chiesta dal Pd, dal Centro democratico e dalla stessa lista civica che fa capo al sindaco, Progettiamo Brindisi, e dovrebbe vedere al tavolo anche Francesco Renna di Brindisi di tutti, da tempo assente agli incontri avendo preso le distanze dalla maggioranza di governo, al punto da rassegnare la delega speciale alla Promozione turistica che viaggiava di pari passo con il Negroamaro Wine Festival, dopo aver sollevato più di qualche dubbio sull’operato della Giunta. Tanto è vero che proprio Renna è stato il primo a chiedere l’azzeramento dell’esecutivo di Consales, istanza avanzata poi dalla segreteria regionale del Pd, per passare a quelle provinciali e cittadina, con riferimento espresso agli assessori Pasquale Luperti, titolare dell’Urbanistica e Antonio Monetti, all’Ambiente.

“Mi hanno invitato e ci sarò visto che si parla di Multiservizi e non si può rischiare un altro sforamento del patto di stabilità”, dice Renna che domani avrà la delega per sostituire Francesco Cannalire di Iniziativa democratica-Api, anche lui distante dal centrosinistra dopo aver criticato la gestione in materia di Pug e rifiuti.

Il rischio viene escluso categoricamente dal sindaco che proprio oggi, primo ottobre, ha incontrato l’amministratore della Multiservizi che altri non è, se non il capo dell’ufficio legale del Comune, Francesco Trane, e l’assessore al Bilancio, Carmela Lo Martire, anche titolare della delega alle Società partecipate: “E’ vero che partiamo da una perdita consistente al 31 dicembre 2014, ma è altrettanto vero che al 30 settembre la situazione è nettamente migliorata e i conti sono sostanzialmente in pareggio, per cui alla fine del 2015 avremo recuperato . E questo è davvero un risultato miracolistico perché non è mai accaduto per la Multiservizi”, dice Consales. 

Tappa intermedia nel compimento di quel che viene considerato un miracolo è costituita dal 30 giugno, data alla quale i conti della partecipata Mimmo Consalesindicavano meno 29.165,44 euro, con la precisazione che nel prospetto delle scritture di assestamento non erano stati inseriti “gli importi relativi ai nuovi affidamenti, tranne che per i servizi relativi alle pulizie presso il mercato ex Inapli e presso asili e scuole materne”. Tre mesi più tardi, quindi al 30 settembre, sono stati conteggiati anche quelli. Ma non è tutto, perché il Comune punta l’accento sulle sforbiciate alle voci dei costi.
“Sono state passate al setaccio tutte le spese e si è proceduto con un taglio netto, pari – in media – al cinquanta per cento”, spiega Consales che snocciola qualche numero. “Solo per fare qualche esempio, le materie prime sono scese a 14mila euro al mese a fronte di un importo pari al doppio, per la benzina si è passati a 5.700 euro sempre al mese, per le spese telefoniche a 1.200. E sono stati azzerati i subappalti, fatte salve alcune eccezioni per i noli pari a 4.400”.

Dal documento che sarà presentato ai consiglieri di centrosinistra, emerge anche una riduzione dell’esposizione debitoria nei confronti dello Stato: la voce relativa all’Iva è scesa da un milione e ottocentomila a un milione, somma che sarà versata a fine anno. “Dal primo gennaio del prossimo anno, cambierà il regime con la trattenuta alla fonte ad opera del Comune”, aggiunge Consales. 

Resta sulla carta il punto interrogativo legato al contenzioso sulle fatture chieste in pagamento dalla società, nel periodo della gestione firmata dall’avvocato Francesco Arigliano, rispetto alle quali l’Amministrazione ha detto no, sostenendo che non ci fosse una corrispondenza con i servizi resi o comunque chiesti dall’Ente. Il giudizio è incardinato dinanzi al Tribunale di Bari.

Nei fatti il Comune ritiene che  ci sia già stata una compensazione nel momento in cui è stato fatto il bonifico di un milione e 153mila euro –sempre quello che ha determinato lo sforamento del patto di stabilità – e quando è stato deciso il conferimento dell’immobile di via provinciale per San Vito. La procedura di conferimento è “misto in denaro e in natura in favore della partecipata e ammonta a 2.789.970 euro, come risulta dalla delibera del Consiglio comunale approvata lo scorso 22 dicembre. Sul punto c’era stato un richiamo del Collegio dei revisori: “Ad oggi, la società non ha ancora dato corso conferimento dell’immobile e al conseguente aumento del capitale sociale”. A quanto pare, la strada è stata intrapresa. 

Restano i dubbi dei consiglieri di opposizione,  schieramento da cui era stata ventilata l’ipotesi di una incorporazione tra la società Multiservizi e la Energeko Gas. “Lo escludo”, dice il sindaco. “Non ce ne sono più i presupposti ora che siamo vicini al pareggio”. Ma dal centrodestra resta tutta la diffidenza: mica facile credere a un miracolo.

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