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Cronaca

Muore sulla superstrada per Lecce giovane operatore di Telerama, grave una sua amica

LECCE – E’ spirato alcune ore dopo il ricovero al Vito Fazzi, sopraffatto dalle lesioni gravissime riportate in un incidente avvenuto sulla superstrada 613, all’altezza dello svincolo per Squinzano, sulla corsia sud per Lecce. Se ne andato così, a 29 anni, Marco Semeraro, operatore di Telerama, brindisino. Il riconoscimento ufficiale fatto da uno zio: i genitori sono in Spagna a Barcellona, perché la sorella di Marco aveva deciso di iscriversi all’Università della città catalana. In ospedale è ricoverata in condizioni gravi anche la sua fidanzata.

LECCE – E’ spirato alcune ore dopo il ricovero al Vito Fazzi, sopraffatto dalle lesioni gravissime riportate in un incidente avvenuto sulla superstrada 613, all’altezza dello svincolo per Squinzano, sulla corsia sud per Lecce. Se ne è andato così, a 29 anni, Marco Semeraro, operatore di Telerama, brindisino. Il riconoscimento ufficiale fatto da uno zio: i genitori sono in Spagna a Barcellona, perché la sorella di Marco aveva deciso di iscriversi all’Università della città catalana. In ospedale è ricoverata in condizioni gravi anche la sua fidanzata.

Marco e la ragazza erano a bordo della Peugeot 206 rossa di lui, e rientravano a Lecce dove il nostro collega si era trasferito. Era in ferie, e doveva rientrare al lavoro presso la redazione di Brindisi di Telerama proprio domani. La notizia ha colpito duramente i suoi compagni di lavoro. Troppo presto per riflettere e dare una definizione al dolore improvviso di questa scomparsa.

Secondo le prime ricostruzioni, la piccola utilitaria è stata tamponata da una Lancia Lybra con  a bordo un’altra coppia. Il violento impatto ha provocato una collisione con il guardrail. Marco Semeraro è stato estratto in condizioni disperate dalle lamiere della Peugeot 206. Erano l’1. La morte è sopravvenuta attorno alle 5. La Polstrada di Lecce ha dovuto fare ricorso ai colleghi di Brindisi di Marco per individuare un parente stretto. E’ toccata ad uno zio, cancelliere presso il tribunale di Brindisi, dove lavorano anche il padre e la madre del giovane deceduto.

Marco, cresciuto ai Salesiani, una forte passione per la musica che sin da giovanissimo lo ha spinto a suonare nei gruppi locali, ma anche una forte inclinazione per la fotografia (aveva concluso da poco un corso con il fotoreporter brindisino dell’Associated Press, Pierpaolo Cito), aveva lasciato di recente la casa di famiglia al rione S.Chiara di Brindisi, in via S.Martino della Battaglia, per andare a vivere a Lecce. E su quella strada la notte scorsa ha perso la vita.

Lui, uno dei tanti giovani sul cui lavoro si regge un mondo dell’informazione sempre più avaro di prospettive, dove imperano i contratti a termine e i rapporti cosiddetti flessibili: un pianeta distante anni luce da quello dei garantiti, dal contratto nazionale di lavoro dei giornalisti. Ma forse Marco pensava che la sua vita non sarebbe stata sempre quella che lo vedeva ogni giorno con una telecamera in spalla.

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