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Cronaca

Napoletano condannato a due anni per tentata rapina in banca a Brindisi

BRINDISI - Rapinatore in trasferta condannato a due anni di reclusione. A tanto ammonta la pena inflitta dal collegio presieduto dal giudice Francesco Aliffi a carico del 38enne Ciro Manfredi, di Jesolo Lido, in provincia di Napoli, accusato di una tentata rapina ai danni della Banca popolare di Brindisi, risalente al gennaio del 2008. Mai identificato il complice del quale il 38enne, che ha peraltro sempre negato di essere l’autore della rapina, non ha mai saputo o voluto fornire le generalità.

BRINDISI - Rapinatore in trasferta condannato a due anni di reclusione. A tanto ammonta la pena inflitta dal collegio presieduto dal giudice Francesco Aliffi a carico del 38enne Ciro Manfredi, di Jesolo Lido, in provincia di Napoli, accusato di una tentata rapina ai danni della Banca popolare di Brindisi, risalente al gennaio del 2008. Mai identificato il complice del quale il 38enne, che ha peraltro sempre negato di essere l’autore della rapina, non ha mai saputo o voluto fornire le generalità.

Cosa ci facesse Ciro Manfredi a Brindisi, è l’altra incognita alla quale il dibattimento concluso nella giornata di ieri, non ha saputo rispondere.

Tutto quello che è emerso del tentativo di rapina risalente a tre anni fa circa ai danni dell’istituto di credito brindisino, è quello che hanno raccontato i testimoni presenti al momento dell’irruzione dei banditi, ma soprattutto alle immagini impresse dalle telecamere del circuito di video-sorveglianza. Dinamica da copione: i due banditi entrano in banca, intimano il silenzio e la calma ai presenti sotto le minacce di due pistole, e chiedono alla cassiera di consegnare loro il bottino. Peccato, per il malviventi, che l’apertura della cassaforte sia di quelle a tempo, e che la banda arrivata con ampio anticipo rispetto all’ora fissata, sia costretta a ritornare sui propri passi a mani (e tasche) vuote.

Colpo clamorosamente fallito dunque. Chi mette l’obiettivo a segno sono gli agenti della polizia di Stato che sequestrano i filmati e scompongono i fotogrammi isolando le immagini dei banditi incauti, a volto scoperto, diramandole in tutta l’Italia. E’ così che il ritratto di Ciro Manfredi finisce dritto sotto gli occhi della questura campana, per gli agenti del posto il 38enne (all’epoca più giovane di tre anni) è un volto assai familiare. Il presunto rapinatore in trasferta viene dunque riconosciuto e indagato per tentata rapina in concorso. L’imputato, difeso dall’avvocato Antonio Ciracì, ha sempre negato risolutamente ogni addebito, “non ero io quello là, e a Brindisi non conosco proprio nessuno”, ha sostenuto fino all’ultimo istante prima della sentenza. Il collegio giudicante, com’è evidente, non sembra che gli abbia creduto, ma il napoletano è pronto a rilanciare le argomentazioni della propria innocenza nel giudizio d’appello.

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