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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Concordia": 12 brindisini a bordo

BRINDISI – Fortunatamente sono tutti sani e salvi i due brindisini e i dieci fasanesi in viaggio sulla nave da crociera Costa Concordia arenatasi di fronte all’isola del Giglio mentre era in navigazione da Civitavecchia a Savona. Nella sciagura sono morti due francesi e un peruviano (un componente dell’equipaggio), 40 i feriti di cui - due in gravi condizioni - su 4.229 persone a bordo al momento dell’impatto contro due gruppi di scogli ed il ribaltamento della nave su un fianco. Una settantina le persone che mancano ancora all’appello, i due brindisini - padre e figlia appena 18enne - e le tre famiglie di fasanesi, con tre minori al seguito, sono già in viaggio e raggiungeranno in serata Fasano per riabbracciare i propri cari.

BRINDISI – Fortunatamente sono tutti sani e salvi i due brindisini e i dieci fasanesi in viaggio sulla nave da crociera Costa Concordia arenatasi di fronte all’isola del Giglio mentre era in navigazione da Civitavecchia a Savona. Nella sciagura sono morti due francesi e un peruviano (un componente dell’equipaggio), 40 i feriti di cui - due in gravi condizioni - su 4.229 persone a bordo al momento dell’impatto contro due gruppi di scogli ed il ribaltamento della nave su un fianco. Una settantina le persone che mancano ancora all’appello, i due brindisini - padre e figlia appena 18enne - e le tre famiglie di fasanesi, con tre minori al seguito, sono già in viaggio e raggiungeranno in serata Fasano per riabbracciare i propri cari.

Coinvolti in questa sciagura del mare che la maggior parte dei sopravvissuti ha definito “come quella del Titanic”, il parrucchiere brindisino Raffaele Miglietta e sua figlia Francesca e la comitiva fasanese, residente nella frazione di Torre Canne, era composta da Giuseppe Micoli e il fratello Mario, Madia Sabatelli, Rosa Ferrara, Vita Greco, Rosa Zaccaria, Rosa Campanella e da tre minori. Miglietta era sulla nave per partecipare alle selezioni per un reality show che andrà in onda sui canali Sky e sarà dedicato proprio agli “hair stylist”.

Nella comitiva dei dieci fasanesi i proprietari del ristorante “Al Buco”, di Torre Canne, gestito dalla famiglia Campanella, con baby sitter a seguito. Questi ultimi dopo le fatiche dell’estate stavano cercando di godere di un breve periodo di vacanza prima di rimettersi all’opera; per il parrucchiere brindisino e sua figlia doveva essere una vacanza ed un divertimento: si è trasformata in un dramma, da cui, fortunatamente, i due sono usciti indenni. Non appena si sono messi in salvo hanno telefonato ai familiari a Brindisi per tranquillizzarli.

A giocare positivamente per la sorte dei fasanesi l’esperienza di ex militare dell’ex battaglione, ora reggimento, San Marco, di Giuseppe Micoli: “Mi scusi ma siamo distrutti, ora siamo in strada e vorrei evitare una nuova tragedia rispondendo a telefono, possiamo essere brevi, magari ci risentiamo in serata appena giunti a Fasano?”, ci dice mentre gli chiediamo il racconto dell’avventura in cui loro malgrado sono stati coinvolti. Cerchiamo di essere sintetici mentre rimaniamo d’accordo per un prossimo aggiornamento sul racconto di un’avventura incredibile. “Una catastrofe alla quale siamo riusciti a scampare perché  siamo arrivati tra i primi vicini alle scialuppe di salvataggio e tra i primi a scendere una volta calatele in acqua”.

Tutta la comitiva era ristorante quando il “Gigante del mare”, così viene definita Costa Concordia, ha sentito l’impatto. “Erano da poco passate le 21 quando abbiamo sentito lo schianto, poi il finimondo: piatti e bicchieri in frantumi, tavoli rovesciati. A quel punto ho chiesto a tutti di non muoversi, sono uscito per vedere la posizione delle scialuppe e poi sono andato a recuperare il gruppo portando tutti sul ponte vicino alle imbarcazioni. Abbiamo visto di tutto gente con le facce insanguinate, bambini in lacrime, il panico più totale”.

Una volta calata la scialuppa?  “Siamo stati io e mio fratello a condurre la barca nel porto dell’isola. Abbiamo indossato i giubbotti di salvataggio e siamo giunti a terra. Uno dei maggiori problemi è stato quello della comunicazione. C’erano tanti stranieri, dicevano di non preoccuparci, ma come facevamo?”. Al momento dovrebbero essere solo dodici i brindisini coinvolti in uno dei più terribili naufragi della storia della navigazione. Chiunque stesse cercando un parente, un familiare tra i naufraghi può telefonare al numero verde dell’unità di crisi allestita dalla Protezione civile telefonando al numero 05642000.

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