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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Nave Costa: a casa i naufraghi brindisini

BRINDISI - Ritorno a casa e fine di un incubo. Stanno rientrando alla spicciolata in Puglia i 14 naufraghi brindisini che viaggiavano a bordo della nave da crociera Concordia naufragata due giorni fa nelle acque a ridosso dell’Isola del Giglio, mentre era in navigazione da Civitavecchia a Savona. Fortunatamente stanno tutti bene i tre brindisini e gli undici fasanesi sopravvissuti alla sciagura, nella quale hanno perso invece la vita due francesi, un peruviano (un componente dell’equipaggio), e due anziani. Questi ultimi sono stati individuati nel pomeriggio. Il ritrovamento, nella parte sommersa della poppa della nave, è stato fatto dai sommozzatori della Guardia Costiera. I loro corpi, secondo quanto si apprende, sono stati ritrovati in una cabina con indosso i giubbotti salvagente.

BRINDISI - Ritorno a casa e fine di un incubo. Stanno rientrando alla spicciolata in Puglia i 14 naufraghi brindisini che viaggiavano a bordo della nave da crociera Concordia naufragata due giorni fa nelle acque a ridosso dell’Isola del Giglio, mentre era in navigazione da Civitavecchia a Savona.  Fortunatamente stanno tutti bene i tre brindisini e gli undici fasanesi sopravvissuti alla sciagura, nella quale hanno perso invece la vita due francesi, un peruviano (un componente dell’equipaggio), e due anziani. Questi ultimi sono stati individuati nel pomeriggio. Il ritrovamento, nella parte sommersa della poppa della nave, è stato fatto dai sommozzatori della Guardia Costiera. I loro corpi, secondo quanto si apprende, sono stati ritrovati in una cabina con indosso i giubbotti salvagente.

Sale dunque a cinque il bilancio provvisorio delle vittime, che conta anche 40 feriti, di cui due in gravi condizioni.  Erano 4.229 le persone a bordo al momento dell’impatto contro due gruppi di scogli ed il ribaltamento della nave su un fianco. Una quindicina sono tuttora i dispersi. E' corsa contro il tempo per cercare coloro che ancora mancano all'appello. I due brindisini – padre e figlia appena 18enne – e le tre famiglie di fasanesi, con tre minori al seguito, hanno invece per fortuna potuto riabbracciare i propri cari.

Coinvolti in questa sciagura del mare che la maggior parte dei sopravvissuti ha definito “come quella del Titanic”, il parrucchiere brindisino Raffaele Miglietta e sua figlia Francesca e Nicoletta Bacca (altra estetista brindisina). E tra i passeggeri anche una nutrita comitiva fasanese, residente nella frazione di Torre Canne, composta da Giuseppe Micoli e il fratello Mario, Madia Sabatelli, Rosa Ferrara, Vita Greco, Rosa Zaccaria, Rosa Campanella e da tre minori. Miglietta era sulla nave per partecipare alle selezioni per un reality show che andrà in onda sui canali Sky e sarà dedicato proprio agli “hair stylist”.

Nel gruppo dei dieci fasanesi, anche i proprietari del ristorante “Al Buco”, di Torre Canne, gestito dalla famiglia Campanella, con baby sitter a seguito. Questi ultimi dopo le fatiche dell’estate stavano cercando di godere di un breve periodo di vacanza prima di rimettersi all’opera; per il parrucchiere brindisino e sua figlia doveva essere una vacanza ed un divertimento: ma la crociera si è trasformata in un dramma, da cui, fortunatamente, i due sono usciti indenni. Non appena si sono messi in salvo hanno telefonato ai familiari per tranquillizzarli. Indenne anche un commissario di bordo, originario di Pezze di Greco (Fasano), Lorenzo Barabba, trasferitosi da tempo nelle Filippine. Ai cronisti avrebbe raccontato di essere stato tra gli ultimi a lasciare la nave.

Intanto il capitano Francesco Schettino e' stato fermato per pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove. ''La nave Costa Concordia era a soli 150 metri dalla riva. Una distanza incredibilmente vicina. Stiamo facendo anche accertamenti satellitari per stabilirla con esattezza". Lo ha riferito il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che coordina le indagini del naufragio all'Isola del Giglio. Il procuratore Verusio ha commentato anche che, dove la Concordia ha urtato lo scoglio, "il fondale è irregolare, molto scosceso, non è piatto, né sabbioso ma denso di rocce e scogli. Quindi molto pericoloso da transitare". Anche per questo, è stato spiegato, l'inchiesta intende approfondire eventuali elementi di negligenza da parte del capitano della nave.

Passato lo choc, per i sopravvissuti si aprirà collettiva azione legale. Il rimborso di quanto pagato è solo il primo dei diritti dei viaggiatori coinvolti nel naufragio della nave Costa all'Isola del Giglio. Secondo la guida stilata da Federconsumatori, i viaggiatori possono richiedere i danni materiali e morali, con una raccomandata da inviare entro dieci giorni. Oltre il rimborso di quanto pagato, hanno diritto al risarcimento del danno patrimoniale per le cose personali andate distrutte, oltre alle spese sostenute per rientro, assistenza. Inoltre, essi hanno diritto al risarcimento del danno alla persona, se feriti e in proporzione alla prognosi ricevuta, e, in ogni caso, anche in assenza di danno fisico, al danno da vacanza rovinata come danno esistenziale (ex danno morale). La copertura dei danni, per il naufragio della nave Concordia, sarà condiviso da una decina di assicurazioni.

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