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Cronaca

Crisi libica: il San Marco ha lasciato il porto di Brindisi

Nave San Giorgio ha lasciato nella prima serata di oggi (3 marzo) il porto di Brindisi. Ciò avviene in un momento cruciale della crisi libica, in cui si parla di una missione a guida italiana con l'impiego di unità terrestri

BRINDISI – Nave San Marco ha lasciato nella prima serata di oggi (3 marzo) il porto di Brindisi. Ciò avviene in un momento cruciale della crisi libica, in cui si parla di una missione a guida italiana con l’impiego di unità terrestri. L’Italia potrebbe impiegare reparti specializzati sia dell’esercito, come i paracadutisti del Col Moschin, che reparti della Brigata Marina San Marco, il cui comando, come noto, ha sede a Brindisi. 

Si parla da giorni di un possibile intervento militare nel paese nord africano, dilaniato da una guerra civile in cui le forze del governo riconosciuto dalla comunità internazionale con capitale a Tobruk si contrappongono alle milizie di un esecutivo sostenuto dal Nuovo congresso nazionale generale e dalla coalizione di Alba libica, la cui capitale è a Tripoli. In questo intricato scenario recitano un ruolo anche i fondamentalisti islamici dell’Isis, che controllano la città di Derma.

E non è escluso che ci possa essere la regia dello Stato Islamico dietro al rapimento dei due italiani morti stamani nel corso di un conflitto a fuoco a Sabrata, nell’ovest della Libia. Si tratta di Fausto Piano e SalvatoreFailla, dipendenti della società di costruzione Bonatti. I due vennero sequestrati nel luglio del 2015. Altri due italiani sono ancora nelle mani dei sequestratori. 

L'Italia potrebbe essere chiamata a un coinvolgimento diretto nella crisi libica anche per arginare le ondate di disperati che ininterrottamente si riversano verso Lampedusa: un'emergenza rispetto alla quale le autorità locali si stanno mostrando del tutto impotenti. 

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