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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

'Ndrangheta e coca, libero sanvitese

Il tribunale del riesame ha rimesso in libertà questa mattina uno degli indagati dell’Operazione Revolution, condotta dal Gico e dal Noe di Reggio Calabria contro un traffico di cocaina gestito da una ‘ndrina di Africo, che aveva una sponda anche a Ostuni. Nove gli arrestati in quella circostanza: sei gli ostunesi tra i quali Antonio Flore, 45 anni, titolare di una ditta di controsoffittature, Vincenzo Zurlo, 64 anni, gestore dell’albergo “La baia del re” in località Fontanelle e Cataldo Tanzarella Tanzarella, 56 anni, detto “Dino”, anche lui titolare di una struttura alberghiera lungo la costa; poi un consulente finanziario di Brindisi, un poliziotto di Mesagne, e un altro consulente finanziario di San Vito dei Normanni.

Il tribunale del riesame ha rimesso in libertà questa mattina uno degli indagati dell’Operazione Revolution, condotta dal Gico e dal Noe di Reggio Calabria contro un traffico di cocaina gestito da una ‘ndrina di Africo, che aveva una sponda anche a Ostuni. Nove gli arrestati in quella circostanza: sei gli ostunesi tra i quali Antonio Flore, 45 anni, titolare di una ditta di controsoffittature, Vincenzo Zurlo, 64 anni, gestore dell’albergo “La baia del re” in località Fontanelle e Cataldo Tanzarella Tanzarella, 56 anni, detto “Dino”, anche lui titolare di una struttura alberghiera lungo la costa; poi un consulente finanziario di Brindisi, un poliziotto di Mesagne, e un altro consulente finanziario di San Vito dei Normanni.

Proprio nei confronti di quest’ultimo, Mario Spagnolo, difeso dall’avvocato Andrea D’Agostino, i giudici del riesame hanno disposto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. Le motivazioni al momento non sono ancora note, ma l’avvocato D’Agostino nel ricorso aveva sostenuto la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza, e l’assenza dei presupposti per la custodia cautelare. Spagnolo era stato assegnato ai domiciliari, e ora potrà lasciare la propria abitazione.

Sia Spagnolo, che il consulente Leonardo Brescia che l’agente Cosimo Ribezzi erano accusati di aver collaborato con Antonio Flore al tentativo di trattare sul mercato la vendita di un falso bond della Federal Reserve statunitense del valore nominale di 500 milioni di dollari, che l’imprenditore ostunese voleva utilizzare a garanzia degli acquisti di partite di cocaina presso la famiglia della ‘ndrangheta con cui era in contatto. In precedenza era stato revocato l'arresto per Zurlo perchè tetraplegico da molti anni.

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