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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Nel garage droga per centomila euro: tre brindisini condannati a nove anni

Imputati Alessandro De Giorgi, Teodoro Carone e Francesco Palma dopo la scoperta di due chilogrammi di hascisc, uno di marijuana, uno di cocaina, una riproduzione di un revolver e cartucce

BRINDISI – Un garage in piazza Locchi, nel quartiere Paradiso, diventato un market per lo spaccio di droga del valore di almeno centomila euro: l’accusa della Procura di Brindisi è stata confermata dal Tribunale per Alessandro De Giorgi e Francesco Palma, alias Maradona, entrambi condannati a nove anni e quattro mesi di reclusione, e per Teodoro Carone, condannato a nove anni. Nel conteggio delle pene, è compresa la detenzione di armi, trovate nel box.

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La sentenza

I tre brindisini sono stati giudicati con rito abbreviato dal giudice per l’udienza preliminare Stefania De Angelis, a conclusione delle indagini condotte dalla Squadra Mobile dopo la scoperta di quattro chili di sostanza stupefacente nel box, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 2017. In quel periodo a Brindisi erano in atto sparatorie e ferimenti, riconducibili – come sostenuto dalla Procura – a una guerra tra due gruppi di giovani, diventati rivali al punto da ricorrere all’uso delle armi.

Il garage

Gli agenti della Mobile eseguirono una serie di perquisizioni, sino ad arrivare in piazza Locchi per controllare un garage in uso a Daniele Romano, 26 anni: lì dentro c’erano due chilogrammi di hascisc, un chilogrammo di marijuana, un chilo di cocaina, una riproduzione di un revolver calibro 380, apparentemente modificato per sparare cartucce vere, avvolta in un panno con munizioni calibro 38, e a ancora 50 cartucce calibro 7,65, più materiale per il taglio e il confezionamento della sostanza stupefacente.

La droga era stata nascosta in un sacco usato per la spazzatura e in uno zaino, posti sul sedile di un’auto a sua volta appoggiato su un tavolo di legno.

Gli arresti

Romano si costituì, accompagnato in questura dall’avvocato Daniela d’Amuri, e disse  aver prestato le chiavi del locale a un amico, di cui non fece il nome, e di non essere al corrente del fatto che al suo interno si trovassero droga e armi. E’ stato condannato a cinque anni di reclusione.

All’indomani dell’arresto, furono autorizzate alcune intercettazioni telefoniche e si scoprì che quella droga poteva fruttare almeno centomila euro, se venduta. Il valore venne a galla ascoltando una conversazione a “cornetta alzata” di Alessandro De Giorgi. “Ma cosa dici? Abbiamo perso centomila euro e mi chiedi chi ti deve pagare?”, disse De Giorgi. Si costituì anche lui, dopo essere rientrato a Brindisi dalla Grecia: gli agenti si presentarono a casa sua, un appartamento in piazza Locchi,  per dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere ottenuta dal sostituto procuratore Simona Rizzo.

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Nella stessa zona risultava all’epoca essere residente Francesco Palma, quest’ultimo arrestato il 25 novembre 2017 per la rapina consumata nella gioielleria Nataly di viale Aldo Moro, a Brindisi, quattro giorni prima. Per la rapina è stato condannato a sei anni e quattro mesi, ma dei preziosi rubati, di valore pari a 60mila euro, nessuna traccia. Mai stato trovato il bottino. In sede di interrogatorio disse di aver buttato la busta con i gioielli in un bidone della spazzatura nella fuga, una volta arrivato nel quartiere Bozzano.

Ai domiciliari, nell’inchiesta sulla droga e sulle armi in piazza Locchi, rimase Teodoro Carone, condannato anche lui, in accoglimento della richiesta del rappresentante della pubblica accusa.

La difesa

La difesa degli imputati affidata agli avvocati Daniela d’Amuri, Giuseppe Guastella, Vito Epifani e Dario Budano ha già anticipato la volontà di presentare ricorso in Appello, una volta depositate le motivazioni della sentenza del gup.

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