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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Nella città dell'emergenza parte il volontariato per un nuovo piano antidroga

FRANCAVILLA FONTANA - Giugno 2009. Alla vigilia delle elezioni amministrative, compare su internet un video amatoriale realizzato nella ex caserma a un passo dalla piazza centrale di Francavilla Fontana. Il filmato mette a fuoco uno scenario raccapricciante, quello di fronte al quale generalmente si preferisce distrarre lo sguardo: decine di siringhe, cucchiaini bruciacchiati e tutto l’occorrente utilizzato per il consumo di droga (presumibilmente eroina e cocaina) per via endovenosa. La struttura aveva un cancelletto aperto e risultava accessibile a chiunque, senza sforzo. L’associazione Coscioni lancia subito l’allarme e chiede alla politica di interrogarsi. L’amministrazione comunale interviene chiudendo il cancelletto.

FRANCAVILLA FONTANA - Giugno 2009. Alla vigilia delle elezioni amministrative, compare su internet un video amatoriale realizzato nella ex caserma a un passo dalla piazza centrale di Francavilla Fontana. Il filmato mette a fuoco uno scenario raccapricciante, quello di fronte al quale generalmente si preferisce distrarre lo sguardo: decine di siringhe, cucchiaini bruciacchiati e tutto l’occorrente utilizzato per il consumo di droga (presumibilmente eroina e cocaina) per via endovenosa. La struttura aveva un cancelletto aperto e risultava accessibile a chiunque, senza sforzo. L’associazione Coscioni lancia subito l’allarme e chiede alla politica di interrogarsi. L’amministrazione comunale interviene chiudendo il cancelletto.

Sono le immagini proiettate ieri pomeriggio nel laboratorio urbano in via Zullino, a Francavilla Fontana, con cui è stato dato il via ai lavori congressuali della cellula Coscioni. Quarto congresso, nuova sfida. Dopo l’istituzione del registro per il testamento biologico, approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Francavilla (primo in Puglia) e il lancio del video sull’eutanasia, la cellula dei radicali lancia l’ultima battaglia: il progetto “riduzione del danno” da consumo di sostanze stupefacenti. La mission è stata lanciata nel corso dei lavori congressuali presieduti da Sergio Tatarano, con la partecipazione del consigliere generale dell’associazione Andrea Trisciuoglio, malato di sclerosi multipla al quale la Regione Puglia ha riconosciuto il diritto di curarsi con farmaci derivanti dalla cannabis, e dal presidente Nicola Pantaleo, che hanno illustrato alla platea i dettagli del progetto, già sperimentato in comuni del Nord come Venezia.

L’assunto è che il terrorismo nei confronti del consumo di stupefacenti, il paternalismo e il proibizionismo non risolvono il problema. La prova provata è in quel video registrato nell’ex caserma, ma anche nei dati del Sert: solo a Francavilla, e solo nel 2009, quasi 200 persone si sono rivolte al servizio pubblico, la stragrande maggioranza dei quali dipendenti da eroina non residenti in città, i francavillesi preferiscono rivolgersi altrove per ragioni di privacy. “Si tratta però – ha detto Sergio Tatarano - di persone con uso problematico di sostanze. Ma il mondo anche a Francavilla non è fatto solo di tossicodipendenti e non consumatori, in mezzo a queste due categorie c’è una galassia di consumatori occasionali che sono la maggior parte, di fatto discriminati, dei quali cioè la politica non si cura”.

Da qui l’idea di “ridurre il danno”, progetto articolato in tre fasi che ambisce a coinvolgere il Comune, ma anche i bar della città come veicolo di una campagna di informazione sulle sostanze stupefacenti, oltre che le farmacie e lo stesso Sert. Il progetto si articola in tre fasi dettagliatamente descritte. Primo piano: informazione, a partire dai bar e dalla differenziazione delle sostanze e dai danni ad esse correlati. La fase uno prevede anche l’inserimento nel sito istituzionale del Comune del link https://www.tips-tricks.it/new/index.php, sito web realizzato da “un gruppo di operatori di strada e di ragazzi che evitando moralismi e giudizi cerca di dare informazioni corrette sulle droghe e i rischi legati al loro consumo”. La fase due prevede la creazione di una unità mobile in grado di muoversi all’interno della città per individuare le zone di maggiore spaccio. Lì posizionarsi con personale medico in grado di rappresentare una presenza discreta che col tempo diverrebbe, è avvenuto nelle altre realtà, un punto di riferimento per il consumatore.

“Il personale dovrebbe fornire anzitutto materiale sterile per ridurre in maniera decisiva le potenzialità offensive delle varie sostanze – hanno spiegato i  rappresentanti della cellula Coscioni -. Ma la presenza di personale medico è anche in grado di rappresentare un gancio per il consumatore che riesce ad entrare in contatto in maniera discreta con operatori di cui pian piano imparerà ad avere fiducia”. L’alternativa minima alla introduzione  di una unità mobile, sarebbe quella di istallare distributori scambia-siringhe che garantirebbero comunque un ritorno, dal punto di vista sia della salute del consumatore di sostanza iniettabile che dell’intera collettività: si evita la dispersione per strada della siringa usata e si mette a disposizione del consumatore una siringa sterile. Un esperimento ampiamente riuscito a Milano.

Il principio decisivo nella riduzione del danno è lo “scambio”: il materiale sterile (siringhe, aghi, acqua distillata, salviette disinfettanti, profilattici) non viene semplicemente “distribuito”, ma consegnato sulla base del ritorno del materiale da iniezione usato. Lo scambio ridurrebbe la possibilità che le siringhe usate vengano abbandonate in luoghi pubblici, cancellando dalla vita collettiva immagini come quelle impresse dal video trasmesso all’inizio dei lavori congressuali, riducendo il rischio di infezioni da Hiv, e diminuendo i danni derivanti dall’uso di droga.

Programma avveniristico, questo sembra, ma non impossibile. La cellula Coscioni di Francavilla Fontana ha già scommesso: “Nella convinzione che, nonostante tutto, ciò che è frutto di studio prima o poi prevarrà sull’ideologia”.

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