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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Nella notte la rabbia dei passeggeri"

BRINDISI – Adesso tocca al prefetto Nicola Prete e al questore Alfonso Terribile chiedere al professor Iraklis Haralambidis, presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, e al dottor Nicola Del Nobile, segretario generale dell’ente, se per notificare un decreto di sequestro conservativo si possono lasciare a terra in piena notte 245 passeggeri e creare così un problema di ordine pubblico, affrontato per fortuna nel migliore dei modi dalla Polizia di Frontiera. Un problema che, senza l’intervento degli agenti della Polmare, avrebbe coinvolto anche l’incolumità del personale dell’agenzia marittima raccomandataria che assiste la Ionian Spirit per conto dell’armatore ellenico Agoudimos.

BRINDISI – Adesso tocca al prefetto Nicola Prete e al questore Alfonso Terribile chiedere al professor Iraklis Haralambidis, presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, e al dottor Nicola Del Nobile, segretario generale dell’ente, se per notificare un decreto di sequestro conservativo si possono lasciare a terra in piena notte 245 passeggeri e creare così un problema di ordine pubblico, affrontato per fortuna nel migliore dei modi dalla Polizia di Frontiera. Un problema che, senza l’intervento degli agenti della Polmare, avrebbe coinvolto anche l’incolumità del personale dell’agenzia marittima raccomandataria che assiste la Ionian Spirit per conto dell’armatore ellenico Agoudimos.

Pugni contro la parete e il vetro divisorio della biglietteria, qualche sputo, esasperazione alle stelle, insulti al personale in servizio (donne). E soprattutto 245 persone di ogni età abbandonate sulla banchina di Costa Morena, dove si è visto per l’ennesima volta che l’unico servizio presente a terra in grado di affrontare un’emergenza sono le forze dell’ordine. Nessuna assistenza ai passeggeri, nessuna direttiva. Solo quel decreto di sequestro la cui notifica – per ordine del giudice, quindi ineludibile – era stata affidata alla Capitaneria di Porto.

Ma l’Autorità Portuale avrebbe benissimo potuto chiedere la notifica questa mattina, quando la nave sarebbe rientrata da Valona e si sarebbe fermata per un turno di sosta. Nessuno sarebbe rimasto a terra, a nessuno sarebbe stato impedito di raggiungere Valona e l’Albania. Il decreto è stato portato a bordo alle 22,30 di ieri durante le operazioni di sbarco, mentre stavano sopraggiungendo i 245 passeggeri, e c’erano una decina di Tir, cinque pullman di linea e 25 auto in sosta.

Lo ripete anche Franco Aversa, l’agente di Agoudimos al centro di questa vicenda, mentre gli avvocati dell’armatore sono già in azione per affrontare il problema sul piano civilistico. “Non discuto affatto il provvedimento, naturalmente, perché di questo aspetto si occupano gli avvocati della compagnia. Voglio invece ringraziare pubblicamente la Polizia di Frontiera: solo grazie al personale del commissariato del porto le cose non hanno preso una piega peggiore e sono rimaste a livello di fortissime proteste e qualche gesto di esasperazione. Polizia, va rimarcato, che è intervenuta subito nel terminal privato fuori dal varco doganale, dove si trovano gli uffici del check-in e dove si andava concentrando la protesta”.

I passeggeri, infatti, man mano che venivano respinti dalle guardie giurate del servizio di vigilanza dell’Autorità portuale, dopo il sequestro della nave, “tornavano indietro furibondi perché intanto non riuscivano a capire cosa stesse accadendo, poi comunque rivolgevano contro di noi la protesta – racconta Aversa -, e non si può non comprendere lo stato d’animo di queste persone. Alcuni di loro dovevano partecipare al funerale di congiunti, altri avevano questioni familiari urgenti da affrontare. Non hanno ricevuto alcuna alternativa, data l’ora della notifica”.

Aversa spiega che “ci siamo rivolti all’altra compagnia che effettua la stessa linea per Valona, perché grazie alla disponibilità della società Il Mondo che gestisce il terminal privato, abbiamo continuato a lavorare sino a notte fonda per rimborsare i biglietti a chi ha rinunciato al viaggio, e avremmo anche potuto effettuare il trasferimento sulla Red Star se solo l’ora non fosse stata tanto inoltrata e fosse stato possibile dare almeno un minimo preavviso perché l’altro traghetto effettuasse una traversata straordinaria. Ma devo in ogni caso ringraziare pubblicamente anche l’armatore della Red Star, che ha permesso ai passeggeri che questa sera, con 24 ore di ritardo, comunque partiranno per Valona con la sua nave, di salire a bordo e sistemarsi per la notte”.

Perché, per chi ancora non lo sapesse, a Costa Morena non esiste il terminal passeggeri pubblico. “Il sequestro della nave certo cambia molte cose. Io ho il dovere di dire – conclude Franco Aversa – che l’armatore Agoudimos per lunghi anni ha versato milioni di euro in diritti nelle casse dell’Autorità portuale di Brindisi. Ora esiste un contenzioso in cui la compagnia non accetta più di pagare oneri per servizi non ricevuti, e la vicenda è all’esame dei magistrati, i quali decideranno secondo giustizia. Nessuno però può permettersi di accusare la mia compagnia di morosità o di aver profittato di questo porto senza dare nulla. E nessuno dovrebbe agire coinvolgendo passeggeri di qualunque nazionalità in situazioni come quella di ieri, quando vi era una alternativa che non avrebbe avuto effetti collaterali sulle persone. Le tabelle dei collegamenti della Ionian Spirit sono note a tutti gli uffici di questo porto”.

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