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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nella riserva con le cartucce ma senza fucile: non è reato

BRINDISI - Portare munizioni, ma senza arma, non è reato. Lo ha stabilito una recente sentenza del tribunale del Riesame di Brindisi che ha disposto il dissequestro di 722 cartucce trovate nell'auto di un cacciatore nel bosco di Cerano, area protetta e del tutto inibita alla caccia. L'uomo fu denunciato insieme ad altri tre cacciatori, esattamente tre mesi fa, dal Nucleo faunistico della polizia provinciale per “introduzione di armi, esplosivi e mezzi distruttivi in area protetta”.

BRINDISI - Portare munizioni, ma senza arma, non è reato. Lo ha stabilito una recente sentenza del tribunale del Riesame di Brindisi che ha disposto il dissequestro di 722 cartucce trovate nell'auto di un cacciatore nel bosco di Cerano, area protetta e del tutto inibita alla caccia. L'uomo fu denunciato insieme ad altri tre cacciatori, esattamente tre mesi fa, dal Nucleo faunistico della polizia provinciale per “introduzione di armi, esplosivi e mezzi distruttivi in area protetta”.

Il fatto è avvenuto il 19 dicembre scorso. Il gruppo di cacciatori, tutti originari di San Pietro Vernotico, si trovava nel bosco di Cerano “al solo scopo di raccogliere canne e arbusti”, come Luigi De Lorenzis (44 anni), Vincenzo De Luca (50 anni), Carmelo Mocavero (41 anni) e Salvatore Carrozzo (50 anni) hanno sostenuto fin dal primo momento. L'argomentazione non persuase i vigili urbani, per quanto gli agenti verificarono loro stessi che i quattro uomini erano sprovvisti di fucili da caccia o altro ti di armi.

Le cartucce furono ritrovate nell'auto di uno solo del gruppo, e il proprietario della vettura invano cercò di spiegare, facendolo riportare nel verbale di sequestro, che erano solamente di sua proprietà e non d'altri, completamente estranei senza però essere creduto dagli operanti. Dopo il controllo la polizia provinciale dispose il sequestro delle cartucce, confermato dalla Procura della Repubblica per violazione delle norme sulle aree protette. Gli indagati presentarono, tramite il legale Domenico Valletta, ricorso al Tribunale del Riesame di Brindisi chiedendo il dissequestro delle munizioni.

Il collegio presieduto dal giudice Gabriele Perna, ha accolto l'istanza della difesa, sostenendo che “le cartucce non possono essere considerate armi o esplosivi, in quanto l'offensività del mezzo è correlato all'utilizzo dell'arma, la cui introduzione rimane comunque vietata”. I cacciatori insomma, non avrebbero violato nessuna norma,  (anche se l'arma rimane scarica), escludendo così di fatto il reato contestato, ha ordinato il dissequestro e la restituzione delle cartucce. In sostanza una cartuccia da caccia priva di fucile, (arma munita di percussore e camera di scoppio idonei) non può essere considerato “mezzo distruttivo o di cattura”.

Una sentenza dai contenuti inediti, secondo l'avvocato Valletta: “E' una sentenza pregevole ed innovativa che scaturendo da profondissima sensibilità e professionalità giuridica farà da avanguardia ad un orientamento giurisprudenziale che sicuramente tutelerà tutti i cacciatori seri ed onesti, quelli cioè che esercitano l'antichissima arte venatoria nel pieno rispetto delle norme, dell'ambiente e del patrimonio faunistico, in stretta collaborazione con gli organi di vigilanza dello Stato e degli enti territoriali”.

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