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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Nell'addome di Marco 50 ovuli di hascisc estratti nel corso dell'autopsia

LECCE – Cinquanta ovuli che contengono complessivamente trecento grammi di hascisc. Li ha estratti il perito settore Alberto Tortorella dal cadavere di Marco Semeraro, 29 anni, brindisino, operatore televisivo della redazione brindisina dell’emittente Telerama, morto ieri mattina alle 5 a seguito delle ferite riportate nell’incidente stradale verificatosi lungo la statale 613, la superstrada Brindisi - Lecce. Era il primo quesito che il magistrato inquirente, titolare dell’inchiesta, Giuseppe Capoccia, aveva posto al medico legale: stabilire se la morte era sopraggiunta per le ferite, o magari per la sostanza stupefacente contenuta nel corpo.

LECCE – Cinquanta ovuli che contengono complessivamente trecento grammi di hascisc. Li ha estratti il perito settore Alberto Tortorella dal cadavere di Marco Semeraro, 29 anni, brindisino, operatore televisivo della redazione brindisina dell’emittente Telerama, morto ieri mattina alle 5 a seguito delle ferite riportate nell’incidente stradale verificatosi lungo la statale 613, la superstrada Brindisi - Lecce. Era il primo quesito che il magistrato inquirente, titolare dell’inchiesta, Giuseppe Capoccia, aveva posto al medico legale: stabilire se la morte era sopraggiunta per le ferite, o magari per la sostanza stupefacente contenuta nel corpo.

Tortorella ha chiarito che la morte è sopravvenuta per lo schiacciamento della cassa toracica provocato dall’impatto della Peugeot 206 guidata da Marco Semeraro con il guardrail e dal successivo cappottamento dell’auto. Gli ovuli, della grandezza di una ghianda,  contenuti nello stomaco del giovane erano integri e non vi era stata fuoriuscita di sostanza stupefacente.

Per quanto riguarda lo stato psicofisico di Semeraro al momento dell’impatto, il medico ha effettuato i prelievi tossicologici per gli esami di laboratorio. In pratica Capoccia ha chiesto al perito di stabilire se la vittima avesse assunto hascisc mentre era alla guida della vettura, e quindi se la perdita di controllo del mezzo possa essere stato dovuta a questo. O magari ad un colpo di sonno.

Il cameraman viaggiava sulla Peugeot assieme alla fidanzata Simona Pisani, 29 anni, nativa di Brindisi, residente ad Avetrana, ma domiciliata assieme a Semerano a Surbo. Erano stati in vacanza in Marocco. Non era la prima volta che il giovane, soprannominato affettuosamente dai colleghi della redazione brindisina di Telerama “Manina”,  si recava in quella nazione. Avevano raggiunto il Marocco in aereo partendo da Bergamo, ed erano rientrati giovedì. Saliti in auto, si erano messi in viaggio per rientrare a Surbo.

L’incidente si verifica all’1 al km 20 della statale, nei pressi dello svincolo per Squinzano. La macchina impazzisce, schizza contro il guardrail, si capovolge e viene urtata da una Lancia che sopraggiunge: gli occupanti di questa seconda vettura non subiscono danni importanti. Ben diverse le condizioni degli occupanti la Peugeot. Sono vivi, ma entrambi molto gravi. Soprattutto Semeraro nei cui confronti i medici debbono intervenire ripetutamente per rianimarlo. In ospedale la prima sorpresa viene dalle radiografie cui vengono sottoposti per verificare lesioni interne e fratture. Nell’intestino dei due giovani ci sono numerosi ovuli. Si pensa alla cocaina. Ma il rinvenimenti in una tasca dei calzoni che indossa la Pisani di 28,3 grammi di hashish porta i poliziotti della Squadra mobile di Lecce a escludere tale prima ipotesi.

Il giovane, nonostante le cure, alle 5 muore. La ragazza è ferita gravemente ma  sopravvive e viene dichiarata in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti. Nella vettura i poliziotti hanno rinvenuto anche un flacone rotto di Metadone e varie cartine utilizzate in genere per fumare hashish. L’autopsia ha confermato: gli ovuli contengono hashish. In un primo momento si era parlato di ventiquattro ovuli, ma il medico legale ne ha estratti cinquanta. La ragazza invece dovrebbe averne ingeriti  una ventina. Al momento non gli ha ancora espulsi. Ma dovrebbe avvenire a breve.

Per quanto riguarda il corpo del giovane, il sostituto procuratore Capoccia ha già disposto la riconsegna alla famiglia. Attualmente si trova nella camera mortuaria dell’ospedale “Fazzi” dalla quale quasi certamente non potrà essere portato via prima di lunedì per via delle varie autorizzazioni necessarie che non è possibile ottenere tra oggi e domani. I genitori di Marco, Giuseppe Semeraro e Maria Bombacigno, entrambi cancellieri presso il tribunale di Brindisi (lui in pensione da qualche mese), rientrano in giornata dalla Spagna dove si erano recati con la loro figlia che aveva deciso di studiare a Barcellona.

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