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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Villa Castelli

Caporalato: stavolta finisce in carcere anche il datore di lavoro

Appendice di indagini dopo l'arresto di quattro persone per caporalato, il 19 giugno scorso, e manette stavolta anche per l'imprenditore agricolo titolare dell'azienda di Turi, nel Barese, dove venivano condotte le braccianti reclutate

Appendice di indagini dopo l'arresto di quattro persone per caporalato, il 19 giugno scorso, e manette stavolta anche per l'imprenditore agricolo titolare dell'azienda di Turi, nel Barese, dove venivano condotte le braccianti reclutate tra le province di Brindisi e Taranto dal caporale di Villa Castelli che era al vertice del traffico di mano d'opera, il 46enne Ciro Veccari.

A finire in carcere, su ordinanza di custodia cautelare spiccata dal gip di Brindisi, un 51enne residente a Torre del Greco ma domiciliato a Turi, che è stato prelevato all'alba di oggi dalla sua abitazione dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana, in collaborazione con il personale della compagnia di Gioia del Colle.

L'imprenditore, che è stato rinchiuso nel carcere di via Appia a Brindisi in attesa dell'interrogatorio di garanzia, come già detto è l'amministratore unico della omonima società ortofrutticola dove si sono verificate le circostanze di concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati, ipotizzati dagli inquirenti nell'indagini sulle attività del Veccari, In sostanza, l'approfondimento delle attività inquirenti ha consentito di individuare chiare responsabilità del datore di lavoro nel ricatto occupazione cui erano sottoposte le braccianti.

Il 19 giugno, con Ciro Veccari, erano stati arrestati anche Valentina Filomeno, 42enne di Villa Castelli, nonché una lavoratrice agricola, Grazia Ricci, 61enne di Palagiano, che contribuiva a reclutare la mano d'opera, e la dipendente della ditta, con compiti di contabile, Maria Rosa Putzu, 42enne di Turi.

Aggiornamento - Il tribunale del riesame ha disposto la remissione in libertà dell'imprenditore agricolo con una ordinanza del 21 luglio 2017.

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