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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Nessuna gara in moto: archiviazione

BRINDISI - Nessuna gara in moto, nessuna corsa, nessuna collisione. Solo il dolore per la perdita di un amico

BRINDISI - Nessuna gara in moto, nessuna corsa, nessuna collisione. Solo il dolore per la perdita di un amico, vittima quel maledetto giorno di maggio dello scorso anno di una disgrazia. E’ stato archiviato stamani dal gip, Giuseppe Licci, su richiesta del pm Valeria Farina Valaori, il procedimento penale per omicidio colposo a carico di Antonio Guadalupi, 44 anni, di Brindisi per la scomparsa di Alfredo Genovese, 23 anni, che sulla strada del mare, nei pressi del villaggio di Acque Chiare, finì contro un massetto di cemento mentre era in sella alla sua Suzuki di grossa cilindrata.

Per Guadalupi, difeso dall’avvocato Luca Leoci, il biker che secondo le prime ricostruzioni dei vigili urbani aveva lasciato il luogo del sinistro dopo aver gridato il nome del compagno di passeggiata in moto, era già stata richiesta l’archiviazione. Il legale di parte civile aveva presentato opposizione, al termine dell’udienza camerale il gip aveva disposto un supplemento di indagini.

Di qualche settimana fa la nuova richiesta del pm che non ha ravvisato alcun indizio di colpevolezza a carico del 44enne che aveva dichiarato agli inquirenti: “Siamo stati insieme per buona parte del pomeriggio. ma al momento dello schianto non ero con lui. Ci eravamo separati dopo un giro a Santa Sabina da circa un quarto d’ora”. E oggi il dispositivo: la notizia di reato, secondo il gip è infondata.

Guadalupi, amico di famiglia di Genovese, aveva inoltre raccontato di essere stato lui ad iniziare il giovane alla passione dei motori, ma aveva negato con convinzione che tra la sua moto e quella dell’amico poteva esserci stata una collisione che ha determinato la caduta mortale. Sulla moto, in effetti, non c’erano segni di urti.

A incastrarlo una testimonianza, che però si è rivelata non del tutto chiara nella definizione dei dettagli. “E’ finito un incubo durato un anno per Guadalupi – ha dichiarato l’avvocato Leoci – che oltre ad aver perso un amico, oltre al dolore per la tragedia, ha dovuto sopportare il peso della responsabilità che gli veniva attribuita, senza alcuna fondatezza, da molte persone”.

 

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