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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

No alle affissioni abusive dei circhi e agli animali in gabbia, petizione al sindaco

BRINDISI - Legambiente– Circolo “Tonino Di Giulio”, Wwf Brindisi e Lepa– Lega Protezione Animali hanno presentato ieri al sindaco del Comune di Brindisi ed al comandante della polizia municipale un esposto con cui denunciano il ciclico fenomeno delle affissioni abusive ad opera dei circhi. Puntualmente, in concomitanza con l’arrivo delle strutture circensi, il territorio cittadino si trasforma in un grande contenitore pubblicitario ovunque tappezzato di manifesti, spesso non autorizzati. Le associazioni hanno documentato la situazione attuale, consegnando alle autorità numerose fotografie che attestano la diffusa presenza delle affissioni illecite del Circo Lidia Togni, in questi giorni a Brindisi.

BRINDISI - Legambiente– Circolo “Tonino Di Giulio”, Wwf Brindisi e Lepa– Lega Protezione Animali hanno presentato ieri al sindaco del Comune di Brindisi ed al  comandante della polizia municipale un esposto con cui denunciano il ciclico fenomeno delle affissioni abusive ad opera dei circhi. Puntualmente, in concomitanza con l’arrivo delle strutture circensi, il territorio cittadino si trasforma in un grande contenitore pubblicitario ovunque tappezzato di manifesti, spesso non autorizzati. Le associazioni hanno documentato la situazione attuale, consegnando alle autorità numerose fotografie che attestano la diffusa presenza delle affissioni illecite del Circo Lidia Togni, in questi giorni a Brindisi.

Altra circostanza su cui Legambiente, WWF e Lepa chiedono di intensificare i controlli è quella dell’esposizione, sulle vetrine esterne degli esercizi commerciali della città, delle locandine pubblicitarie del circo, tutte prive di alcun timbro della Soget spa che dimostri l’autorizzazione e il versamento del relativo tributo. Le associazioni invitano dunque i commercianti a non accettare manifesti privi del visto che ne dimostri la regolarità, per evitare di soggiacere  anch’essi alle sanzioni previste dalla legge.

Ma la presenza dei circhi non pone solo un problema di decoro della città e di rispetto delle norme in materia di pubbliche affissioni. Da molti anni le organizzazioni di protezione ambientale chiedono in Italia che venga vietato l’utilizzo degli animali: tale divieto, già in vigore in 15 Paesi europei, si rivela come l’unica efficace misura per eliminare le sofferenze e le crudeltà che si celano dietro il luccichìo e l’apparente festa degli spettacoli circensi. Quasi tutto il giorno rinchiusi in spazi ristrettissimi, spesso privi di luce, nei brevi momenti della giornata in cui escono dalle gabbie, gli animali passano dal carcere duro al terrore dell’addestramento: fruste, uncini, bastoni rappresentano gli strumenti più diffusi per costringerli ad adottare comportamenti per loro faticosi e del tutto innaturali.

Elefanti, tigri, giraffe, ma anche cani, cavalli e tutti gli altri animali impiegati sentono e soffrono,  costretti a vivere un’intera esistenza senza potersi muovere liberamente, senza poter adottare tutti i comportamenti tipici della propria specie, come correre, vivere in gruppo, semplicemente sentirsi liberi. Di recente, anche autorevoli personalità del mondo scientifico, della politica, del giornalismo, invitando a superare un atteggiamento di iniqua prevaricazione, hanno sottoscritto un manifesto dal titolo “La coscienza degli animali” (www.lacoscienzadeglianimali.it), in cui pongono all’attenzione dell’opinione pubblica tutti i temi più caldi del rapporto uomo-animale, incluso quello della detenzione nei circhi.

Legambiente, WWF e Lepa invitano, quindi, i cittadini, ed in particolar modo le scuole, a non sostenere, attraverso la partecipazione agli spettacoli, i circhi che sfruttano gli animali: è una scelta importante per dimostrare alle nuove generazioni che un mondo migliore è a portata di mano.

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