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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Non c'erano Beretta Arx a bordo"

KOCHI - Si complica sempre più l'affaire dell'incidente del 15 febbraio scorso, in acque internazionali al largo di Kochi, dove due pescatori indiani morirono colpiti da pallottole partite - secondo gli inquirenti locali - dalla nave italiana Enrica Lexie, per mano di marò del Reggimento San Marco del nucleo di protezione antipirateria. Mentre da Washington l'Italia incassa l'appoggio del G8 sulla vicenda dei marò, è nuovo giallo infatti sulla perizia balistica che, secondo gli indiani, inchioderebbe i due fucilieri del San Marco. A bordo della Enrica Lexie - da cui, secondo l'accusa, sono partiti i colpi che hanno ucciso i due pescatori in Kerala - non c'erano infatti quei fucili Beretta ARX 160 che, secondo fonti del laboratorio della polizia scientifica di Trivandrum, avrebbero esploso i proiettili letali.

KOCHI - Si complica sempre più l'affaire dell'incidente del 15 febbraio scorso, in acque internazionali al largo di Kochi, dove due pescatori indiani morirono colpiti da pallottole partite - secondo gli inquirenti locali - dalla nave italiana Enrica Lexie, per mano di marò del Reggimento San Marco del nucleo di protezione antipirateria. Mentre da Washington l'Italia incassa l'appoggio del G8 sulla vicenda dei marò, è nuovo giallo infatti sulla perizia balistica che, secondo gli indiani, inchioderebbe i due fucilieri del San Marco. A bordo della Enrica Lexie - da cui, secondo l'accusa, sono partiti i colpi che hanno ucciso i due pescatori in Kerala - non c'erano infatti quei fucili Beretta ARX 160 che, secondo fonti del laboratorio della polizia scientifica di Trivandrum, avrebbero esploso i proiettili letali.

Nessuna delle armi sequestrate è infatti un fucile di quel modello, hanno fatto sapere oggi fonti della Marina militare italiana, precisando che i Beretta ARX 160 sono armi di nuova introduzione ancora non impiegate nelle operazioni antipirateria. Da Washington, intanto, il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha sottolineato di aver ricevuto "dai colleghi del G8 una piena comprensione e condivisione di quelli che sono i principi che l'Italia afferma in modo inequivocabile in questa vicenda". "Ho voluto sollevare questo tema - ha detto il titolare della Farnesina a margine della ministeriale esteri del G8 - sottolineando in particolare quelle che sono le preoccupazioni del governo italiano sul piano dell'interpretazione della giurisdizione".

Un tema, quello della giurisdizione, per il quale si prolunga l'attesa per la sentenza da parte indiana sul ricorso presentato dall'Italia: l'Alta Corte del Kerala, il massimo organo giudiziario dello stato indiano meridionale che ha sede a Kochi, non ha infatti ancora fissato una data per pronunciarsi dopo la denuncia per omicidio nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. E venerdì sarà l'ultimo giorno utile prima delle ferie giudiziarie (l'attività riprenderà il 21 maggio). "La nostra speranza è che il giudice convochi la seduta per dopodomani", ha detto una fonte che segue l'inchiesta. Anche perchè "uno slittamento a dopo la pausa estiva sarebbe un irragionevole ritardo per la pronuncia sul ricorso", ha commentato un legale del foro di Kochi.

La decisione a cui è chiamato il giudice P.S. Gopinathan è estremamente complessa e, secondo gli esperti, rappresenterà un importante precedente nel diritto internazionale marittimo. La tesi italiana è che il reato è stato commesso in acque internazionali al largo della costa del Kerala su una nave battente bandiera italiana e quindi tocca alla procura militare di Roma processare i due marò. Mentre gli indiani sostengono che il crimine è avvenuto a bordo di un peschereccio indiano e che quindi si applica la legge del luogo. Al di là poi dell'ennesimo giallo, c'è suspense sul fronte della perizia balistica sulle armi dei due fucilieri, conclusa la scorsa settimana e già consegnata al giudice istruttore di Kollam. I risultati dei test non sono stati ancora visionati dal team legale italiano o dagli esperti del Ros in quanto le indagini della polizia sono ancora in corso. Saranno disponibili, insieme alle altre prove, tra cui l'autopsia, solo quando si aprirà il processo a carico di Latorre e Girone.

E la precisazione, arrivata oggi dalle fonti della Marina italiana sull'assenza di Beretta ARX 160 a bordo della E. Lexie, pone ulteriori interrogativi. I due marò, nel frattempo, dovranno comparire lunedì davanti al magistrato di Kollam per la scadenza dei 14 giorni di carcerazione preventiva: è probabile saranno rinviati ad altre due settimane di detenzione.

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