rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Torchiarolo

Non ha consentito l'accesso agli atti di un concorso, ora rischia il processo per omissione

TORCHIAROLO – Rifiutare la consegna di atti amministrativi richiesti attraverso le procedure di legge, che ne impongono la consegna entro 30 giorni ai sensi delle norme sulla trasparenza degli stessi, può finire con una grana giudiziaria di non poco conto, come nel caso dell’ingegnere Massimo Renna, 58 anni, al quale tra il 2004 e il 2009 il Comune di Torchiarolo aveva affidato, con incarico fiduciario, aveva affidato il compito di istruttore direttivo del Servizio tecnico.

TORCHIAROLO – Rifiutare la consegna di atti amministrativi richiesti attraverso le procedure di legge, che ne impongono la consegna entro 30 giorni ai sensi delle norme sulla trasparenza degli stessi, può finire con una grana giudiziaria di non poco conto, come nel caso dell’ingegnere Massimo Renna, 58 anni, al quale tra il 2004 e il 2009 il Comune di Torchiarolo aveva affidato, con incarico fiduciario, aveva affidato il compito di istruttore direttivo del Servizio tecnico.

La Digos della questura di Brindisi ha infatti notificato a Renna una comunicazione di conclusione di indagini preliminari in cui a carico dell’ingegnere viene ipotizzato il reato di omissione o rifiuto di atti di ufficio nella qualità di pubblico ufficiale incaricato dal sindaco e dal segretario generale di fornire la documentazione al richiedente, in veste di responsabile del servizio interessato.

Tutto comincia con una denuncia presentata da Francesco Del Coco, che in qualità di partecipante al concorso per il progetto “Un ambiente protetto per la sicurezza dei cittadini di Torchiarolo”, che prevedeva l’impiego di sei volontari, e di cui Massimo Renna era responsabile del procedimento,  aveva richiesto l’accesso agli atti per due volte: il 12 gennaio 2009 e il 27 febbraio successivo, ma senza ottenere riscontri. Del Coco, dichiarato idoneo ma non vincitore, evidentemente voleva saperne di più e ne aveva pieno diritto.

Nel corso delle indagini, delle quali è titolare il pm Valeria Farina Valaori, la Digos ha ovviamente ascoltato anche il sindaco pro tempore, Adele Renna, e il dirigente diretto superiore di Renna, Pierino Miglietta. I quali il 28 gennaio l’una, e il 22 gennaio l’altro, avevano invece risposto a Francesco Del Coco informandolo che la richiesta doveva essere soddisfatta dall’ingegnere Renna in quanto responsabile del progetto riguardante il servizio civile.

Ma la polizia è andata ancora più a fondo, sentendo oltre al sindaco anche il segretario generale Cosimo Antonio Passiatore. Entrambi hanno confermato quanto sopra, e in più l’ex sindaco ha riferito di aver sollecitato verbalmente Renna a provvedere alla richiesta di accesso agli atti, mentre Passiatore ha informato gli investigatori di aver apposto in calce alla domanda del concorrente una propria nota manoscritta di sollecito diretta all’ingegnere Massimo Renna.

La nota era diretta per conoscenza anche a sindaco e al dirigente Miglietta, per rammentare l’obbligatorietà a provvedere entro i trenta giorni, secondo quanto previsto anche dal secondo comma dell’articolo 328 del codice penale. Nessuno poi ha mai saputo – è stato dichiarato alla polizia – se Renna avesse adempiuto o meno. Fatto sta che Francesco Del Coco ha deciso di presentare denuncia presso gli uffici della Digos, e che tra qualche giorno il pm chiederà il rinvio a giudizio di Massimo Renna.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Non ha consentito l'accesso agli atti di un concorso, ora rischia il processo per omissione

BrindisiReport è in caricamento