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Cronaca

“Non ho bevuto, né assunto droga”: scarcerato il brindisino accusato di omicidio stradale

Il ragazzo di 29 anni era stato arrestato dai carabinieri il 12 luglio scorso dopo l'incidente in cui ha perso la vita la sua fidanzata: la ragazza aveva 22 anni. Tornavano a casa, la tragedia sulla Statale 100 nei pressi di Taranto

BRINDISI – E’ stato scarcerato il brindisino di 29 anni arrestato con l’accusa di omicidio stradale dopo l’incidente in cui ha perso la vita la sua fidanzata, 22 anni: il ragazzo era alla guida dell’auto e resta indagato a piede libero dopo il provvedimento del gip di fronte al quale si è svolto l’interrogatorio.

La tragedia è avvenuta sulla Statale 100 che collega Bari a Taranto il 12 luglio scorso: i giovani stavano rientrando a casa, a Brindisi, lui F.A (le iniziali del nome e del cognome) era al volante della Renault Kangoo, lei seduta accanto. Avevano deciso di trascorrere la serata fuori, portando anche i loro cani. Attorno alle 5 un automobilista di passaggio ha chiamato il 118 e il 112. Ha visto la vettura ribaltata e due giovani.

Per la ragazza, originaria di Putignano, non c’è stato niente da fare: quando i soccorsi sono arrivati, il suo cuore si era già fermato. Lui, nato a residente a Brindisi, si è salvato ed è stato ricoverato in ospedale, al Santissima Annunziata di Taranto, il più vicino da raggiungere: ed è qui che i carabinieri lo hanno tratto in arresto, contestando l’omicidio stradale, tenuto conto della nuova disciplina.

Una volta dimesso, il brindisino è stato trasferito in carcere dove si è svolto l’interrogatorio per la convalida di fronte al gip presso il Tribunale del capoluogo ionico, competente per territorio.

Il pm Raffaele Graziano aveva chiesto la misura cautelare in carcere confermando l’accusa di omicidio stradale, in relazione ai risultati degli esami del sangue eseguiti in ospedale: il test per l’assunzione di sostanze stupefacenti e alcol aveva dato risultati positivi.

I difensori del giovane, Gianluca Palazzo e Valentina De Mitri entrambi del foro di Brindisi, hanno depositato i risultati della consulenza di parte secondo cui il test, così come è stato svolto, non avrebbe evidenziato il superamento dei parametri stabiliti dal legislatore. L’indagato ha negato di aver fatto uso di droga e di aver bevuto e il gip, a conclusione dell’udienza, lo ha rimesso in libertà evidenziando che in caso di condanna potrebbe beneficiare della sospensione della pena, non essendoci la circostanza aggravante che impone la misura degli arresti in carcere.

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