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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“Non sapevamo che la News fosse di Consales: lo disse l’opposizione”

Nel processo per truffa e abuso d'ufficio contestati all'ex sindaco, libero dal 3 maggio, ascoltati gli ex assessori Luperti, Lo Martire, Ecclesie e il capo di Gabinetto Roma: "Sulle delibere per il call center e rassegna stampa, c'era il visto del segretario generale". E ancora: "Nessun clima di tensione o intimidazione". L'ordine dei giornalisti revoca la sospensione

BRINDISI – “Che la News sas fosse di Mimmo Consales non lo sapevo, sapevo che faceva il giornalista per Telenorba: la questione dell’incompatibilità per la proroga dei servizi di call center e di rassegna affidati dal Comune a quella società, anche dopo la sua elezione a sindaco, venne sollevata dall’opposizione in Consiglio e lui spiegò che aveva ceduto le quote. Le due delibere, in ogni caso, avevano il visto del segretario generale e quindi c’era garanzia di legittimità”.

luperti tribunale-2Lui, Mimmo Consales, ex sindaco di Brindisi, libero dal 3 maggio e riammesso qualche giorno fa all’ordine dei giornalisti dopo la sospensione cautelare coincidente con l’arresto per corruzione, ha chiesto l’ascolto di tre dei suoi ex assessori, Pasquale Luperti (nella foto accanto), Carmela Lo Martire ed Enzo Ecclesie, come testimoni nel processo in cui è accusato di truffa e abuso d’ufficio in relazione alla proroga dei servizi di call center e rassegna stampa dal Comune alla società News. E tutti e tre hanno consegnato al Tribunale presieduto da Gienantonio Chiarelli la stessa versione dei fatti su due delibere approvate dalla Giunta, dopo l’elezione di Consales, con le quali l’esecutivo dispose la proroga dei servizi alla News: la prima il 19 giugno 2012, la seconda il 21 gennaio 2013. Nel mezzo il “caso” sollevato dalle opposizioni in Assise e la maretta politica.

I tre componenti dell’esecutivo sono stati sentiti nel pomeriggio di oggi (20 maggio) nel troncone sulla News che si aggiunge a quello di Equitalia per il pagamento rateale di parte del debito rimasto pendente alla News, con provviste di denaro contante che secondo la Procura sarebbero state messe a disposizione da altri. Altri da leggere adesso, dopo gli arresti per corruzione dietro l’appalto dell’impianto di Cdr, come Luca Screti, ex amministratore unico della Nubile, il quale ha ammesso di aver pagato la tangente da 30mila euro in favore di Consales. Che, dal canto suo, nega la mazzetta e ammette l contributo elettorale, non chiesto ma offerto.

Oggi l’ex sindaco ha visto tre dei suoi ex in Tribunale, a cominciare da Luperti, sin dal primo momento chiamato alla delega per l’Urbanistica, con il quale è rimasto in ottimi rapporti. Luperti non ha mai rinnegato niente, né tanto meno ha preso le distanze da Consales dopo gli arresti e in udieza è stato il primo a escludere irregolarità, incompatibilità, conflitti di interesse così come clima di ostilità, pressioni o intimidazioni di Consales nei confronti degli assessori e dell’allora vice sindaco Paola Baldassare che si è costituita parte civile con l’avvocato Vergine.

L'avvocato Massimo ManfredaL’avvocato Massimo Manfreda, difensore di Consales, ha chiesto innanzitutto a Luperti fosse prassi o meno portare in Giunta delibere “fuori sacco”, vale a dire non inserite all’ordine del giorno e se ci fosse un clima di ostilità nei confronti di Baldassarre: “Poteva succedere che fossero portate delibere fuori sacco, ma mai senza il visto del segretario generale che tra l’altro deve essere presente altrimenti la Giunta non si insedia”, ha risposto l’ex assessore. “Quanto al clima, era sereno: ognuno poteva fare osservazioni in Giunta, di solito ci vedevano il martedì, domande e non votare nel caso in cui non fosse stato d’accordo. I rapporti con Paola Baldassarre erano ottimi”, ha precisato.

“L’unica delibera per quale ci fu una discussione approfondita fu quella sulla Ferrante Aporti. Quanto alla News, non ricordo che abbiamo mai parlato di incompatibilità o conflitti di interesse”, ha aggiunto rispondendo al difensore di Consales.

Il pm Giuseppe De Nozza ha chiesto a Luperti quale fosse il suo titolo di studio: “Perito programmatore”. E se fosse al corrente dei rapporti tra Comune e News e se sapesse che la News fosse di Consales. “Non lo sapevo, non me ne sono mai interessato anche se prima sono stato consigliere comunale, in ogni caso non ho mai avuto sulle delibera perché l’iter era corretto e si trattava di una proroga di un servizio che esisteva già”. Quale servizio?, ha chiesto il pubblico ministero. “Non lo ricordo, in questi anni abbiamo approvato diversi atti, ma le delibere le ho lette”. Il pm ha insistito: “Lei era assessore all’Urbanistica, delega non di poco conto, possibile che lei non vada da Consales e non gli chieda se fosse o meno vero dell’incompatibilità sollevata dalle opposizioni? Avverte o meno l’esigenza come amministratore pubblico?”. Risposta: “Dopo l’interrogazione in Consiglio sappiamo che quella società era in possesso del sindaco e secondo le opposizioni ancora lo era, ma la risposta fu data in quella occasione e cioè la News non era più sua”.

Il rappresentante della pubblica accusa ha poi chiesto se quei servizi sono stati erogati in seguito, sino a febbraio 2016 quando l’Amministrazione è caduta in conseguenza degli arresti. “No, in Giunta non è arrivato niente, che io sappia non sono stati gestiti da nessuno”. E le esigenze di pubblico interesse tutelate con quelle due proroghe? “Tecnicamente non sono settori di mia competenza”. Dall’avvocato Vergine una domanda per precisare un aspetto della conoscenza di Luperti: “Sapeva che lavoro faceva Consales e dove avesse uno studio?”. “Sì,il giornalista per Telenorba, ma non ho mai saputo dove fosse”.

Carmela LomartireSubito dopo è stato sentito l’assessore al Bilancio, Carmela Lo Martire, al pari di Luperti, rimasto in Giunta dall’inizio alla fine, nonostante i rimpasti: “Nessuna ostilità, vero è che qualche volta io non sottoscritto alcune delibere proposte da Paola Baldassarre ma fa parte della normale dialettica, non c’era alcun clima di intimidazione. Ha detto così avvocato?”. Sulle delibere di proroga: “La prima ricordo che era una fuori sacco per il rinnovo di servizi svolti da anni da una società, c’era scritto News e non già Consales che non era indicato da nessuna parte, né lo disse nessuno. Io non lo sapevo”, ha detto Lo Martire. Manfreda ha nuovamente posto la domanda sull’incompatibilità: “In quell’occasione non ne parlò nessuno, in caso contrario, mi sarei posta il problema che in effetti venne posto successivamente in Consiglio e Consales specificò di aver ceduto le quote con atto notarile. Forse lo sollevò Brigante il caso. Ricordo che erano servizi svolti già con il sindaco Mennitti”.

Il pm ha chiesto che fosse identificato in aula Ferruccio Di Noi, avvocato, già consigliere comunale e ricandidato. L’esame è ripreso: “Dopo questa maretta chiesi al capo di Gabinetto Angelo Roma e al segretario generale Paola Giacovazzo se ci fossero problemi per la delibera, ma c’era il visto del segretario e Roma aggiunse che aveva acquisito l’atto notarile, per cui era tutto tranquillo. Tranquilla ero anche per la prima delibera: approvata a giugno e noi nominati a maggio. Quanto alla seconda, è normale che se mi dicono che ci sono accertamenti e che non ci sono margini di illegittimità mi sento appunto tranquilla”. E il pm: “Se quella garanzia non l’avesse avuta?”. Lo Martire: “Domanda scontata, mi sembra”. De Nozza: “Un economista dell’800 diceva che sono scontate le risposte”. Fine dell’esame, parola all’altro assessore, Enzo Ecclesie, titolare della delega ai Lavori pubblici sino a febbraio 2014.

Enzo EcclesieA condurre l’esame sempre l’avvocato Manfreda: “Leggo testualmente le dichiarazioni di Paola Baldassarre che ha detto di non condividere con lei la stessa visione della vita e della politica e che lei era uno di quello che le era ostile”. Ecclesie ha risposto: “Sugli aspetti della vita  non so a cosa si riferisse, quanto alla politica eravamo dalla stessa parte e il clima che c’era era di serenità e collaborazione”. Ecclesie ha anche escluso che gli assessori si limitassero a ratificare, così come che ci siano state pressioni di Consales per l’approvazione di questa o quella delibera. Sull’incompatibilità anche Ecclesie ha confermato che il caso fu sollevato in Consiglio: “Non ricordo però come si sia risolta quell’interrogazione”. Si è posto il problema dell’opportunità della proroga? “Era un’agenzia che forniva quei servizi da 14 anni e proprio la continuazione di un’attività esistente mi ha convinto ad approvare la delibera”. Sapeva di Consales ha chiesto Manfreda. “L’ho saputo dopo e ho appreso che aveva ceduto le quote”.

La parte iniziale dell’udienza è stata dedicata all’ascolto del capo di Gabinetto Angelo Roma, citato dal pm con le garanzie dell’assistenza di un difensore (non presente) essendo stato inizialmente indagato in questo filone, per poi incassare il proscioglimento in sede di udienza preliminare, diventato definitivo dopo che la Cassazione ha respinto il ricorso della Procura. Sulla questione News venne ascoltato il 23 luglio 2013.

Angelo Roma e Mimmo Consales“L’affidamento diretto del call center era possibile essendo al di sotto del limite di 40mila euro più Iva stabilito dal codice dei contratti, mentre la rassegna stampa non è questa la disciplina che si applica”, ha precisato. Roma ha anche detto che non ci sono state impugnazioni, che non c’erano altre società che svolgevano un servizio analogo se non una di San Vito che però non garantiva le stesse attività della News e che tra i giornalisti che lavoravano c’erano Pamela Spinelli, Gargasole e Porro (quest’ultimo imputato con Consales nello stesso filone al pari di Alessio Vincitorio a cui furono cedute le quote).

Quanto, infine, ai rapporti con Paola Baldassarre: “La conoscevo anche al di fuori del contesto lavorativo, non escludo che mi chiese un parere sulla vicenda e comunque a mio avviso non c’erano problemi per la proroga dei servizi alla News”.Si ritorna in aula a novembre.

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