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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Accensione torce, nuovi accertamenti della procura affidati all'Arpa

Il consigliere comunale brindisino Riccardo Rossi fa sapere che Arpa, stando a quanto appreso nel corso di un incontro dei capigruppo consiliari, sta svolgendo accertamenti nel petrolchimico su delega della procura della Repubblica

BRINDISI – L’odierna accensione della torcia dell’impianto di cracking del petrolchimico consortile è avvenuta all’indomani di una seduta dei capigruppo consiliari del Comune di Brindisi convocata per incontrare, proprio sul tema del frequente ricorso al sistema di combustione di emergenza da parte di Eni Versalis, Arpa, sindacati e Confindustria. Lo fa sapere il consigliere comunale brindisino Riccardo Rossi, che sottolinea come Arpa, stando a quanto appreso nel corso della riunione, sta svolgendo accertamenti nel petrolchimico su delega della procura della Repubblica.

Riccardo Rossi“Ancora una volta la torcia del petrolchimico torna a sfiammare. Per la quinta volta negli ultimi tre mesi. Ancora una volta grandi quantità di idrocarburi vengono dirottate per problemi tecnici in questa valvola di sfogo rappresentata dalla torcia che però nel suo funzionamento riversa in atmosfera pericolosissimi inquinanti cancerogeni come il Benzene ed Ipa”, scrive Rossi. “E come ogni volta l’intera città deve sperare che i venti disperdano verso il mare o lontano dal centro abitato le sostanze emesse dalla combustione della torcia”.

Quindi la notizia degli esiti della conferenza dei capigruppo con Arpa, sindacati ed industriali. “Quest’ultimo episodio avviene all’indomani della conferenza dei capigruppo del consiglio comunale convocata per discutere con Arpa, Confindustria e sindacati delle problematiche delle torce e più in generale del petrolchimico. In quella conferenza dei capigruppo abbiamo ribadito ciò che chiediamo ormai da mesi: non possiamo più assistere come spettatori inermi a questo scempio evidentemente provocato da problemi tecnici e di mancate manutenzioni all’interno del petrolchimico”, dice Riccardo Rossi (Nella foto, Riccardo Rossi di Brindisi Bene Comune).

Per Brindisi Bene Comune “occorre subito fermare gli impianti ed obbligare l’Eni ad una profonda revisione e manutenzione. Cosa che ridurrebbe di gran lunga le accensioni della torcia e darebbe anche una possibilità di lavoro ai tanti disoccupati della nostra città”. Poi anche la notizia che Arpa è al lavoro su questi incidenti su mandato del magistrato: “Particolarmente importante nell’audizione di ieri è stato l’intervento della dott.ssa Anna Maria D’Agnano, responsabile dell’Arpa di Brindisi, la quale ha sottolineato che su delega della magistratura, apprendiamo quindi che vi è un’inchiesta in corso, l’Arpa sta svolgendo sopralluoghi nel petrolchimico del cui esito però non può fornire dettagli poiché vincolata dal segreto istruttorio”.

Tuttavia, prosegue Rossi, la dirigente del Dap Arpa di Brindisi “ha anche però precisato che occorrono interventi tecnici e manutenzioni nel petrolchimico per far sì che tali episodi si riducano al minimo indispensabile, cosa che oggi non si può ritenere vista la frequenza di questi episodi. Affermazioni importanti che ci rafforzano nelle nostre richieste. Le manutenzioni e tutti gli interventi tecnici necessari non possono più essere rinviati”, sottolinea il consigliere comunale Riccardo Rossi.

Il petrolchimico di Brindisi-2“La conferenza dei capigruppo”, però, “al termine dell’incontro ha deciso su richiesta di alcune forze politiche di posticipare il consiglio comunale monotematico successivamente ad un incontro con i vertici dell’Eni. Come Brindisi Bene Comune chiediamo che sia effettuato nel più breve tempo possibile. Le continue accensioni della torcia non possono consentire a nessuno tatticismi e tecniche dilatorie rispetto all’urgenza delle decisioni da prendere” (Nella foto, il Petrolchimico di Brindisi - ph M.Orlandini).

Il passaggio successivo, infatti, su cui tutti hanno concordato, è quello di indurre Eni Versalis a illustrare in un incontro il più possibile ravvicinato ai capigruppo consiliari e alle forze sociali in campo quali sono i suoi piani per gli impianti di Brindisi. I sindacati sono fortemente preoccupati dalla possibilità che la gestione degli appalti riduca drasticamente la forza lavoro impiegata, con tagli al personale metalmeccanico da parte delle imprese subentranti ma al valore delle commesse stesse.

A proposito dei contatti con Eni Versalis, il presidente di Confindustria, Giuseppe Marinò, ha lamentato come il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, dopo aver partecipato assieme a lui ad un incontro in prefettura con i rappresentanti dell’azienda, nel corso del quale non sarebbe emerso alcun attrito o rivendicazione, abbia invece poco dopo – senza comunicare alcunché a Confindustria – inviato all’Ispra la richiesta di revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale a Eni per gli impianti di Brindisi. Richiesta peraltro – secondo Confindustria ed Arpa – respinta con la motivazione che il Comune di Brindisi, partecipando a tutte le conferenze dei servizi, non si è mai opposto al rilascio della stessa Aia ad Eni, quindi la richiesta del sindaco è stata giudicata estemporanea e fuori tempo massimo.

Sui problemi che si stanno verificando al petrolchimico, si è appreso sempre in sede di incontro di mercoledì 12 novembre, sta svolgendo accertamenti anche il Comitato tecnico regionale presso i Vigili del Fuoco (Ctr). Va ricordato che la Procura ha già sequestrato negli anni scorsi il sistema delle torce di emergenza del petrolchimico accertando che Eni le utilizzava anche come termodistruttori di reflui industriali senza autorizzazione. La magistratura ha riconsegnato gli impianti per gli usi consentiti solo dopo che sia Basell, che Eni Versalis hanno realizzato le modifiche richieste dalla stessa procura su indicazione del consulente tecnico di ufficio. Ora si tratta di accertare eventuali nuove responsabilità dell'azienda.

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