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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Nuova perizia sulle pallottole del serial killer di Rho, il cegliese Tanzarella

BRINDISI – Ci sarà una nuova perizia balistica sulle pallottole repertate dalle forze dell’ordine negli omicidi attribuiti a Leonardo Tanzarella, 78 anni, di Ceglie Messapica, accusato di essere il serial killer di Rho, in provincia di Milano, e di aver tentato di ammazzare Concetta Andriola, 50enne, bracciante ostunese. La Corte di Assise di Milano ha accolto la richiesta della difesa (avvocato Cesare Cicorella del foro di Milano, coadiuvato da Antonella Rizzo e Antonio Sartorio) ed ha fissato l’udienza per il 9 giugno. I difensori hanno depositato una nuova perizia che contrasta nettamente con quella del Ris, per cui la Corte ha disposto questo ulteriore accertamento tecnico.

BRINDISI – Ci sarà una  nuova perizia balistica sulle pallottole repertate dalle forze dell’ordine negli omicidi attribuiti a Leonardo Tanzarella, 78 anni, di Ceglie Messapica, accusato di essere il serial killer di Rho, in provincia di Milano, e di aver tentato di ammazzare Concetta Andriola, 50enne, bracciante ostunese. La Corte di Assise di Milano ha accolto la richiesta della difesa (avvocato Cesare Cicorella del foro di Milano, coadiuvato da Antonella Rizzo e Antonio Sartorio) ed ha fissato l’udienza per il 9 giugno. I difensori hanno depositato una nuova perizia che contrasta nettamente con quella del Ris, per cui la Corte ha disposto questo ulteriore accertamento tecnico.

Leonardo Tanzarella è stato arrestato nel febbraio del 2007 dopo avere ferito in maniera abbastanza grave la Andriola con un colpo di pistola cal. 7,65 sparato alle spalle: la pallottola si conficcò nel fegato. La donna raccontò all’allora dirigente del commissariato di Ostuni, Eliseo Nicolì, di avere visto alle proprie spalle il suo vicino di casa. E cioè il cegliese che abitava dalle parti di Milano ma che aveva anche una casa a Ostuni. E saltuariamente, da solo, andava a trascorrere dei periodi di vacanza, Tanzarella venne sottoposto a fermo. Dopo qualche ora ammette di essere stato lui a sparare la vicina. Lo aveva fatto perché “era maleducata e non lo rispettava”. L’arma non venne trovata. L’anziano indicò il luogo in cui l’aveva gettata (tra Cisternino e Ostuni) dopo il ferimento. Venne setacciata per diversi giorni la zona. Della pistola nessuna traccia. Probabilmente l’aveva nascosta perché, non si sa mai, poteva servire ancora.

Ovviamente i poliziotti non avevano ancora consapevolezza di trovarsi di fronte a colui che oggi viene considerato il serial killer di Rho. I sospetti cominciano a concretizzarsi scavando nel passato di questo anziano signore originario di Ceglie, in apparenza irreprensibile, sposato a Rho, padre di un giovane con il quale non ha un buon rapporto, ex dipendente Montedison. Quand’era giovane e viveva a Ceglie Messapica era finito in carcere per un tentativo di omicidio. Scontata la pena si era trasferito a Rho. Ed era stato assunto alla Montedison. Dove improvvisamente, nel reparto dove lui lavorava, cominciarono a verificarsi tentati omicidi e omicidi senza una spiegazione plausibile.

Giovanni Gioiosa, ferito a colpi di pistola il 16 marzo del 1983,  Enrico Melena, ucciso a colpi di pistola il 23 dicembre 1984, Michele Gatti, ferito gravemente il 29 novembre 1985. I poliziotti di Ostuni verificarono che sia l’arma usata Ostuni, sia quella utilizzata a Rho era una calibro 7,65. Si presero la briga di verificare anche se nel tribunale di Milano fossero ancora conservati le ogive e le cartucce usate nei due tentativi di omicidio e nell’assassinio di Enrico Melena. C’erano. I giudici di Milano disposero una perizia comparativa e venne fuori che a sparare era stata la stessa arma.

Prescritti i due tentati omicidi, rimaneva in piedi l’omicidio. Intanto a Brindisi (è l’ottobre del 2008) Leonardo Tanzarella viene condannato a quattordici anni di carcere per il tentato omicidio di Concetta Andriola. Sentenza confermata dalla Corte di Appello di Lecce il 13 gennaio scorso. A Milano in Corte di Assise (presidente Filippo Grisolla; pm Francesca Celle) si apre il processo per l’assassinio di Melena. Tra i testi che vengono interrogati c’è Norma De Luca, la vedova, che si è costituita parte civile con l’avvocato Manuele Marcassoli. Il 9 giugno sarà affidato l’incarico per la nuova perizia.

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