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Cronaca

Nuove "vecchie" bici per gli immigrati

BRINDISI - "Oggi domenica 11 dicembre, nella giornata del baratto organizzata da Mamadù, con la collaborazione di Cicloamici , Legambiente e Wwf, alle ore 19,30 a Palazzo Guerrieri, consegneremo le quattro biciclette ai ragazzi africani che hanno perso le loro. Può questo essere anche un momento per costruire assieme a loro un progetto legato alla possibilità di creare a Brindisi una ciclofficina, magari in un locale messo a disposizione del Comune, magari funzionale ad una visione di città sempre più priva di auto e sempre più piena di bici. Guidate da persone di ogni razza e colore". Lo fanno sapere i Cicloamici-Fiab di Brindisi, che avevano avviato una campagna di solidarietà a favore degli immigrati che avevano subito l'incendio doloso dell'unico mezzo di locomozione disponibile.

BRINDISI  - "Oggi domenica 11 dicembre, nella giornata del baratto organizzata da Mamadù, con la collaborazione di Cicloamici , Legambiente e Wwf, alle ore 19,30 a Palazzo Guerrieri, consegneremo le quattro biciclette ai ragazzi africani che hanno perso le loro. Può questo essere anche un momento per costruire assieme a loro un progetto legato alla possibilità di creare a Brindisi una ciclofficina, magari in un locale messo a disposizione del Comune, magari funzionale ad una visione di città sempre più priva di auto e sempre più piena di bici. Guidate da persone di ogni razza e colore". Lo fanno sapere i Cicloamici-Fiab di Brindisi, che avevano avviato una campagna di solidarietà a favore degli immigrati che avevano subito l'incendio doloso dell'unico mezzo di locomozione disponibile.

"Sono vecchie bici, quelle che alcuni amici ci hanno donato perché noi potessimo renderle utilizzabili e restituirle ai migranti, offesi nelle loro persone attraverso l’incendio delle loro bici. Vecchie ma testimoni delle storie di chi le ha usate, la ruggine del tempo non le rendeva meno belle agli occhi del loro padrone. A Maurizio, la Bottecchia l’aveva accompagnato per chilometri e chilometri e ancora gli sembrava bella, a Giovanna la Girardengo tipo Graziella, sembrava avere quasi una personalità. Chi con la propria bicicletta ha condiviso il sudore ed la gioia del cammino, quando essa è invecchiata, non vede incisa in essa i segni del tempo, continua ad amarla come il primo giorno".

"Come la propria donna o il proprio uomo in quei rari amori che continuano nel tempo e durano oltre la giovinezza. E’ difficile separarsi dalla propria bici. Noi siamo andati a prenderle, le abbiamo risistemate, non abbiamo potuto togliere i segni del tempo. Ma funzionano e sono pronte a riprendere il cammino", conclude il comunicato.

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