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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nuovi netturbini assunti, lo sfogo di un ex Dow: "Io discriminato dal sindacato"

"Anche in questa circostanza mi sono sentito discriminato e trattato come figlio di un Dio minore dal sindacato. Quali criteri sono stati adottati nella selezione dei lavoratori ex Dow Chemical assunti da Ecologica Pugliese?" E' un vero e proprio sfogo quello di Salvatore Gorgone, uno degli ex dipendenti della Dow ancora in attesa di ricollocazione

BRINDISI – “Anche in questa circostanza mi sono sentito discriminato e trattato come figlio di un Dio minore dal sindacato. Quali criteri sono stati adottati nella selezione dei lavoratori ex Dow Chemical assunti da Ecologica Pugliese?” E’ un vero e proprio sfogo quello di Salvatore Gorgone, uno degli ex dipendenti della Dow ancora in attesa di ricollocazione, a 12 anni dalla chiusura dello stabilimento. Come richiesto in settimana dal sindaco Consales, Ecologica Pugliese, ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti per conto del Comune di Brindisi, nella giornata di venerdì ha annunciato l’assunzione di 13 dipendenti scelti tra gli ex Dow, ex Evc, ex Termoneccanica e i componenti del comitato dei disoccupati, per coprire una serie di “interventi straordinari di pulizia quartiere per quartiere”.  

Ma Salvatore Gorgone, dipendente della Dow dal 1991 al 2004, è stato del tutto ignorato. “Solo attraverso gli organi di informazione – dichiara Gorgone – ho appeso di questa procedura di assunzione. Il sindacato Cisl, al quale sono iscritto da 25 anni, mi ha tenuto del tutto all’oscuro di questa vicenda, nonostante insieme ad altri colleghi sia in lista per la ricollocazione. In che modo, allora, è stato deciso chi fra gli ex Dow aveva diritto all’assunzione, e chi no?”. 

L’odissea di Salvatore Gorgone, così come quella di numerosi altri ex colleghi, inizia nel 2002, quando la Dow Chemical, attiva nel petrolchimico di Brindisi, mette in cassa integrazione i suoi 180 operai. Nel 2004, gli stessi vengono licenziati. “Sindacalisti e parenti di sindacalisti – afferma Gorgone – vennero subito assunti presso altre aziende. Per quanto mi riguarda, invece, ogni qualvolta si sono presentate delle possibilità di reimpiego presso alcune fra le ditte della zona industriale di Brindisi, i rappresentanti del sindacato Cisl mi hanno detto che non avevo i requisiti per l’assunzione. Ma stranamente altri iscritti al sindacato con i miei stessi requisiti, trovavano posto. Tutto questo mi sa tanto di presa in giro”. 

Nel frattempo, avendo una famiglia da mantenere, Gorgone ha preso in gestione un’edicola. “Ma ho intrapreso questa attività – spiega l’ex Dow – solo per non restare fermo. Purtroppo la gestione di un’edicola non garantisce un guadagno necessario a soddisfare il fabbisogno della mia famiglia. Io continuo a rivendicare il diritto a riavere quel posto di lavoro che mi fu tolto 12 anni fa”. 

In una situazione analoga a quella di Gorgone si trovano altre persone che lavoravano presso la Dow e la Evc. Circa 330 lavoratori restarono a casa. Una parte di loro ottenne il prepensionamento. Altri un nuovo impiego. Ma non si possono ignorare quei lavoratori che non sono mai riusciti a risollevarsi fino in fondo dal licenziamento. I vari protocolli di intesa sottoscritti in questi anni con le grandi aziende attive sul territorio sono rimasti lettera morta. Fu del tutto infruttuoso anche il vertice interistituzionale (disertato però da Provincia, Regione e dalle imprese invitate) che il 12 febbraio 2014 si svolse a palazzo Nervegna. Pure in quella circostanza, solo parole, solo impegni generici a garanzia del reinserimento dei licenziati, ma nulla di concreto. 

Con l’assunzione di 13 nuove unità da parte di Ecologica Pugliese si è aperto fortunatamente un novo spiraglio per gli ex Dow, gli ex Evc, gli ex Termomeccanica e i componenti del comitato dei disoccupati. “Ma come sono state selezionate – si chiede Gorgone – queste persone? Quali criteri sono stati adottati? Per quale motivo quei lavoratori che come me potevano ambire a questo posto di lavoro, sono state tenute all’oscuro di tutto? Anche in questa occasione, purtroppo, ho avuto l’impressione che il sindacato mi abbia voluto boicottare. Come se pretendessi chissà che cosa, quando invece chiedo semplicemente che vengano rispettati gli impegni assunti 12 anni fa, dopo il licenziamento”. 

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