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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Infermiere schiaffeggiato in ospedale: Nursind lancia campagna contro le aggressioni

Il papà di una bimba che doveva essere sottoposta a visita ha aggredito un infermiere al Pronto soccorso Camberlingo di Francavilla, per la lunga attesa

BRINDISI – Il Nursind (sindacato delle professioni infermieristiche) lancia una campagna contro le aggressioni ai danni di medici e infermieri, dopo un episodio di violenza che si è verificato nella serata di venerdì (16 dicembre) presso il Pronto soccorso dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, dove un infermiere è stato preso a schiaffi dal papà di una bambina che era in attesa di essere sottoposta a una visita. Ad innervosire l’aggressore è stata proprio la lunga attesa. A difesa della vittima sono subito interventi i suoi colleghi.

Sul posto si sono recati i carabinieri della locale compagnia. L'infermiere a quanto pare ha deciso di non sporgere denuncia. Le ferite riportate sono di lieve entità. Ma in passato si sono verificate aggressioni dalla conseguenze ben peggiori nelle strutture ospedaliere della provincia di Brindisi.

Per questo il Nursind intende “puntare i riflettori su un fenomeno ormai dilagante quale appunto la violenza sul posto di  lavoro riconosciuta unanimemente stringente per quanto riguarda gli operatori  sanitari”. “L’aggressione – si legge in una nota a firma del segretario provinciale di Brindisi del sindacato, Carmelo Villani  - non è la soluzione dei  problemi sistemici della sanità, problemi accentuati in questo periodo di crisi per i continui tagli alle strutture e il sottofinanziamento del Ssn”. “Più aumentano i tagli ai servizi – spiega Villani - e più è probabile che  accadano eventi come le aggressioni all’interno dei servizi sanitari”.

“Nursind respinge ogni tipo di aggressione nei confronti dei professionisti della  salute – si legge ancora nella nota - poiché l’aggressione stessa minaccia l'integrità fisica e/o mentale della  persona lesa e influenza negativamente il funzionamento del sistema sanitario nel suo  complesso. Quando un professionista viene aggredito, indirettamente vengono  attaccati anche gli altri cittadini curati da lui perché viene ad infrangersi il rapporto di fiducia che deve necessariamente instaurarsi nella relazione assistenziale  infermiere/cittadino”.

La campagna di sensibilizzazione consisterà nell’affissione negli spazi pubblici e all’interno delle strutture sanitarie di un manifesto dal titolo “l’aggressione non è la soluzione”. Villani rimarca “le crescenti difficoltà del personale sanitario ad erogare assistenza di qualità in un regime di tagli del personale spending review oltre che allo scorcentante ‘rimpallo’ della politica riguardo al riordino ospedaliero, l'effettivo potenziamento degli organici con nuove assunzioni, la riconversione delle strutture ospedaliere chiuse, la riorganizzazione dei Punti Territoriali di Assistenza, la centrale unica per gli acquisti, l'abbattimento delle liste di attesa”.

“Perché –si chiede Villani - tutto ciò non è stato cristallizzato, ove possibile, nel Piano Riordino oppure realizzato durante l'ultimo anno e mezzo ed è oggetto, invece, di un recente accordo con i sindacati dal valore certamente politico, ma non legale e amministrativo?  Ci auguriamo non sia un'ennesima fiera degli annunci senza riscontro”.

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