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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Emissioni moleste: sequestrato centro raccolta rifiuti di Ostuni

Indagine di procura e Noe su segnalazione dei cittadini. Il servizio di raccolta non sarà interrotto, 20 giorni per eliminare odori molesti e irregolarità ambientali

OSTUNI - I carabinieri del Noe di Lecce, nella mattinata di oggi, a seguito di svariati controlli effettuati nel corso di tutto il mese di ottobre nell’ambito della “Direttiva operativa 2019” del comando Carabinieri per la Tutela Ambientale di Roma, hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal gip, procedendo al sequestro preventivo del centro comunale di raccolta dei rifiuti solidi urbani di Ostuni, dell’estensione di circa 3.500 metri quadrati, ubicato nella zona artigianale di Ostuni, di proprietà comunale e gestito dall’associazione temporanea costituita dalle società Gial Plast Srl e Bianco Igiene Ambientale Srl.

sequestro centro raccolta rifiuti ostuni 2-2-2

La misura cautelare è riferita al solo sito di raccolta e stoccaggio dei rifiuti in località Santa Caterina, precisano i carabinieri del Noe di Lecce, “e non anche ai mezzi utilizzati per l’effettuazione del servizio che, pertanto, potranno continuare ad operare con diverse modalità gestionali recapitando, per esempio, i rifiuti raccolti o verso altri centri intermedi o direttamente verso altre filiere di recupero – smaltimento”. Alle società coinvolte, e alla stessa amministrazione civica, il pm ha concesso un termine di 20 giorni per eliminare le problematiche accertate e verificate dai carabinieri del Noe, pena la chiusura definitiva del centro comunale di raccolta.

sequestro centro raccolta rifiuti ostuni 3-2

L’attività del Noe è stata svolta sotto il coordinamento del procuratore aggiunto di Brindisi, Antonio Negro,  e si è indirizzata soprattutto “sulle continue e svariate denunce e segnalazioni della cittadinanza ostunese, che lamentava le intollerabili esalazioni odorigene moleste capaci di ingenerare difficoltà respiratorie, cefalee, nausee e turbamento della tranquillità e della quiete delle persone. L’indagine ha permesso di accertare il deposito incontrollato di ingenti quantitativi di rifiuti urbani anche pericolosi, come batterie per auto, toner, olii minerali esausti, Raee (materiale elettronico ed elettrodomestici) gestiti in continua violazione al capitolato speciale d’appalto ed alle specifiche norme di settore.

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