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Cronaca Fasano

Oggetti di antiquariato: rubati a Galatina, rinvenuti a Ostuni

OSTUNI - Tra le bancarelle del mercatino dell’antiquariato spunta il divanetto rubato in provincia di Lecce. Gli agenti fingono di essere acquirenti e l’antiquario ci casca. Nei guai, per ricettazione aggravata, è finito un artigiano di Fasano: Roberto Fusillo, 56 anni, denunciato a piede libero. Nel suo laboratorio gli agenti hanno successivamente rinvenuto anche altre opere: oggetti di grande valore.

OSTUNI - Tra le bancarelle del mercatino dell’antiquariato spunta il divanetto rubato in provincia di Lecce. Gli agenti fingono di essere acquirenti e l’antiquario ci casca. Nei guai, per ricettazione aggravata, è finito un artigiano di Fasano: Roberto Fusillo, 56 anni, denunciato a piede libero. Nel suo laboratorio gli agenti hanno successivamente rinvenuto anche altre opere: oggetti di grande valore. Tutta merce che nel marzo scorso era stata trafugata da un antico palazzo, a Galatina, di proprietà della famiglia Tanza. Più che un furto fu un vero e proprio trasloco notturno quello orchestrato dai ladri: portarono via di tutto: dai mobili agli ori.

Gran parte della refurtiva era già stata recuperata nei giorni scorsi, nel corso di un blitz eseguito dagli agenti del commissariato di polizia del centro salentino, diretti dal vice questore aggiunto Elena Raggio. All’appello mancavano soltanto alcuni pezzi particolarmente pregiati. L’azione investigativa, coordinata nel Salento dal pm Maria Stefania Mininni (sostituto presso la Procura della Repubblica di Lecce) e condotta in sinergia dagli agenti di Galatina e Ostuni ha consentito di ritrovare l’intero bottino.

Il rinvenimento è accaduto domenica scorsa, presso uno degli oltre 100 stand ospitati all’interno della fiera “Zacaredde”, ad Ostuni.

Insieme ai due divani, il personale del commissariato di pubblica sicurezza di Ostuni, ha recuperato nel corso dell’operazione un paio di candelieri e soprattutto due orologi da tavolo del Settecento, in oro zecchino. Autentiche opere d’arte del valore di oltre 20.000 euro.

Fotografie a portata di mano, la polizia ci ha messo ben poco  ad accertare quale fosse la reale provenienza di quelle opere tenute in parte nascoste. In bella mostra, infatti, c’erano soltanto i divani. Quanto bastava, però, per spingere i poliziotti ad agire, scavando oltre.

Inevitabile la richiesta di chiarimenti, girata al titolare della bancarella. Lo stesso, sorpreso, avrebbe dapprima respinto ogni addebito, rivendicando la titolarità della merce in esposizione, senza però essere in grado di dimostrare da chi avesse acquistato l’arredamento in esposizione ma limitandosi a puntualizzare che ne era entrato in possesso qualche giorno prima, a Lecce.

A seguito dei successivi controlli è stato così possibile appurare che i due divani erano stati effettivamente rubati nell’abitazione di Galatina insieme ad altri svariati oggetti di antiquariato. La denuncia di furto conteneva una completa descrizione della merce rubata. All’appello mancavano a questo punto giusto altri quattro pezzi pregiati: i due orologi (originariamente custoditi all’interno di una campana in vetro) e i due candelabri.

Così gli agenti, guidati dal dirigente Francesco Angiuli, dopo aver posto sotto sequestrato i due divani in legno, hanno effettuato una accurata perquisizione presso il laboratorio dell’artigiano, sito nella zona industriale di Fasano. Durante le verifiche, sarebbero quindi saltate fuori anche le altre opere d’arte, destinate ad essere restituite alla famiglia Tanza.

L'espositore è stato denunciato per ricettazione aggravata, su disposizione del pubblico ministero di turno, Pierpaolo Montinaro. Provvedimento che per un bel po’ non gli consentirà di accedere a “Zacaredde”, lo storico mercato dell’antiquariato che ogni seconda domenica del mese anima, dall’alba al tramonto, la Città bianca.

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