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Cronaca Ostuni

Omicidio con un pugno, la decisione slitta a ottobre

BRINDISI – Slitta al 28 ottobre la decisione per l’omicidio preterintenzionale del quale è accusato Antonio Prudentino. Antonio Prudentino è imputato di avere ammazzato con un pugno al volto Giacinto Tanzariello, 60 anni, ostunese pure lui.

BRINDISI – Slitta al 28 ottobre la decisione per l’omicidio preterintenzionale del quale è accusato Antonio Prudentino, 30 anni, ostunese. Antonio Prudentino è imputato di avere ammazzato con un pugno al volto Giacinto Tanzariello, 60 anni, ostunese pure lui. L’udienza preliminare, dopo avere ascoltato il perito d’ufficio, è slittata in ottobre per interrogare un teste che oggi non si è presentato. Una volta ascoltato il teste, ci sarà la discussione e il giudice Valerio Fracassi emetterà la sentenza.

L’imputato, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, ha infatti chiesto il rito abbreviato. Questa mattina, come si diceva, è stato ascoltato il perito che ha effettuato gli esami sul cadavere del sessantenne. Non è emerso nulla di nuovo rispetto a quanto era già noto. Il perito settore aveva riscontrato sul volto di Tanzariello una sola ecchimosi, compatibile con il pugno che Antonio Prudentino ammise di avere sferrato. Non vi erano altre ecchimosi nemmeno sul retro del cadavere. Mentre un lato della testa presentava varie fratture compatibili con l’impatto sul terrazzino. Tanzariello pesava una novantina di chili e dopo il pugno in faccia era caduto con una certa violenza.

Lo stesso Antonio Prudentino il giorno dopo il ricovero in ospedale di Tanzariello, accompagnato dal suo avvocato si presentò ai carabinieri e raccontò la sua versione dei fatti. “Abbiamo litigato sul terrazzino confinante delle nostre case a Villanova – disse -. Non volevo colpirlo. Ho reagito quando mi è venuto incontro perché ho pensato che mi volesse spingere all’indietro”. Fu denunciato a piede libero per lesioni gravi. Dopo qualche giorno Tanzariello morì e l’accusa cambiò in omicidio volontario.

Nel corso delle indagini fu accertato che il litigio era avvenuto perché Tanzariello attribuiva ad una donna molto vicina ad Antonio Prudentino il deterioramento del rapporto di una delle due figlie con il marito. Quella domenica i due si incontrarono a Villanova, sul terrazzo comune (è una palazzina che ospita tre appartamentini). La discussione si animò e finì tragicamente. I parenti di Tanzariello si sono costituiti parti civili con gli avvocati Cosimo Deleonardis, Mario Laveneziana e Fabrizio Manganelli.

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