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Cronaca

Omicidio Della Corte, se ne occupa anche la procura antimafia

BRINDISI – E’ stata rubata il 25 agosto scorso a Pulsano la Opel Zafira trovata, completamente distrutta dal fuoco, nella tarda serata di ieri in contrada Annano, nelle campagne di Cellino San Marco. La vettura è intestata ad un trentasettenne di Monza che era in vacanza sul litorale jonico. Potrebbe essere il mezzo utilizzato la sera di venerdì dal commando che ha assassinato a San Michele Salentino Vincenzo Della Corte, 42 anni, francavillese. I testimoni oculari riferirono ai carabinieri che doveva essere una monovolume o un fuoristrada. Ci fu uno che azzardò: “Forse si trattava di una Opel Zafira”.

BRINDISI – E’ stata rubata il 25 agosto scorso a Pulsano la Opel Zafira trovata, completamente distrutta dal fuoco, nella tarda serata di ieri in contrada Annano, nelle campagne di Cellino San Marco. La vettura è intestata ad un trentasettenne di Monza che era in vacanza sul litorale jonico. Potrebbe essere il mezzo utilizzato la sera di venerdì dal commando che ha assassinato a San Michele Salentino Vincenzo Della Corte, 42 anni, francavillese. I testimoni oculari riferirono ai carabinieri che doveva essere una monovolume o un fuoristrada. Ci fu uno che azzardò: “Forse si trattava di una Opel Zafira”.

Quella rivenuta ieri sera è una Opel Zafira. E dovrebbe essere proprio un caso che sia stata data alle fiamme una vettura che, anche se da una sola persona, rispetto a tante altre interrogate, è stata indicata come presente sulla scena del crimine. “Noi non possiamo dirlo con certezza – sottolineano gli investigatori -, ne bruciano tante macchine in questa provincia. E in questo caso non abbiamo altri riscontri”.

Ma, come si diceva, la vettura dovrebbe essere quella utilizzata dai killer. Lo dimostrerebbe anche il fatto che è stata bruciata con grande meticolosità, in modo da non lasciare alcuna traccia. Peraltro le telecamere del supermercato Gs che si trova a poche decine di metri dal locale di via Vittorio Veneto, a San Michele Salentino, nel quale venerdì è stato ammazzato Della Corte, non hanno fornito immagini che possano dare un’idea del mezzo, del colore e nemmeno qualche piccolissimo dettaglio della targa. Della vettura bruciata al momento si sta interessando la Compagnia carabinieri di Brindisi, proprio perché al momento manca qualcosa di preciso, anche un piccolo dettaglio, che possa collegarla all’omicidio.

Anche le indagini segnano il passo. Si continua a interrogare gente e a cercare nella vita della vittima e del suo socio, Cosimo Rochira, francavillese condannato a 14 anni di carcere per omicidio volontario, attualmente libero in attesa della sentenza definitiva. Quella sera nel locale c’erano entrambi, assieme ad una commessa e a due giovani chiamati per dare una mano nella sistemazione delle scaffalature nel locale che avrebbe dovuto ospitare un supermercato. I killer arrivarono alle 19,45, fecero irruzione, inseguirono Della Corte che era andato a nascondersi nel bagno e lo ammazzarono sparando tre scariche di pallettoni attraverso la porta. Quindi la spalancarono con un calcio per accertarsi che fosse morto.

Se, come sembra, la vettura rinvenuta ieri sera è quella utilizzata dai killer, significa che l’omicidio era stato già deciso da tempo e avevano cominciato a prepararlo con largo anticipo, procurandosi il mezzo che sino a venerdì scorso è stato tenuto nascosto chissà dove. Magari nello stesso posto in cui lo hanno nascosto subito dopo avere ammazzato Della Corte. Luogo dal quale lo hanno tirato fuori ieri sera per disfarsene, bruciandolo.

L’inchiesta viene seguita dalla Procura di Brindisi e dalla Procura antimafia di Lecce, dove oggi dovrebbe essersi tenuto un vertice per fare il punto della situazione.

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