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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Fasano

Omicidio dell'edicolante: i parenti hanno visto l'auto del killer in fuga

FASANO – Forse un fatto legato alla vita privata dietro l'esecuzione del giornalaio Angelo De Angelis, 46 anni di Fasano. Un omicidio che ricorda le modalità mafiose per la freddezza e la scientificità dell'esecuzione. Il killer che ha sparato ha atteso che la vittima uscisse di casa per fare fuoco. Erano circa le 6.20 in via Mignozzi 88, quando alcuni colpi di fucile hanno squarciato il silenzio di una giornata piovosa. De Angelis è uscito di casa, il killer dall'auto e da circa una decina di metri di distanza ha aperto il fuoco sparando in pieno petto.

FASANO – Forse un fatto legato alla vita privata dietro l'esecuzione del giornalaio Angelo De Angelis, 46 anni di Fasano. Un omicidio che ricorda le modalità mafiose per la freddezza e la scientificità dell'esecuzione. Il killer che ha sparato ha atteso che la vittima uscisse di casa per fare fuoco. Erano circa le 6.20 in via Mignozzi 88, quando alcuni colpi di fucile hanno squarciato il silenzio di una giornata piovosa. De Angelis è uscito di casa, il killer dall'auto e da circa una decina di metri di distanza ha aperto il fuoco sparando in pieno petto.

Due i fori ritrovati durante i rilievi dagli investigatori. Potrebbe trattarsi di fori di entrata ed uscita, ma sembra più probabile che si tratti di due colpi sparati frontalmente in direzione di De Angelis a tre passi dal portone di casa. Non ha fatto nemmeno in tempo ad aprire l'edicola quando è stramazzato al suolo in una pozza di sangue. Poi a bordo di un auto di media cilindrata il commando, composto da almeno un paio di persone è ripartito sfrecciando. A notarla i famigliari della vittima affacciatisi dal balcone una volta uditi gli spari, abitano tutti nel palazzo tra via Mignozzi e via Venafra. Immediato l’intervento dei carabinieri della compagnia di Fasano – guidati dal capitano Gianluca Sirsi –, del reparto operativo - guidati dal colonnello Gennaro Ventriglia - e del 118.

Vani i soccorsi, gli intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. A coordinare le indagini il pm Milto De Nozza. Due i colpi esplosi nei pressi della scuola elementare II circolo – sparati da un fucile calibro 12 caricato a palla singola -, anche se nel vicinato qualcuno avrebbe udito più spari. L’agguato nei pressi della scuola elementare secondo circolo. Un’ora e mezza più tardi sono arrivati i bambini che hanno trovato la strada chiusa da carabinieri, finanzieri e vigili urbani della Città della Selva. Sul posto per i rilievi del caso anche il dirigente della squadra mobile di Brindisi Francesco Barnaba e gli agenti della scientifica per i rilievi del caso.

Resta oscuro il movente dell’omicidio che potrebbe essere ricondotto a fatti privati, dal momento che De Angelis non aveva precedenti penali, eccetto un pregiudizio di polizia risalente ad una decina di anni fa per una rissa da stadio. Stretto il riserbo sulle indagini che richiama le modalità mafiose. E anche questa potrebbe essere una pista, recentemente nelle sue dichiarazioni, il neo pentito Ercole Penna ha parlato diffusamente di un gruppo di affiliati al clan mesagnese della Scu. I verbali delle sue dichiarazioni sono zeppi di omissis.

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