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Cronaca

Omicidio Lippolis, la Cassazione annulla con rinvio: nuovo processo d’appello

Accolti i ricorsi degli imputati Cincinnato, Epicoco e Guarini e Belfiore. I difensori: “Dubbi sui resti trovati in Montenegro nel 2009, mai eseguito l'esame del Dna”

BRINDISI – Otto anni dopo il ritrovamento dei resti scheletrici, restano una serie di dubbi sull’omicidio di Nicolai Lippolis, avvenuto a Bar, in Montenegro. Interrogativi sull'identità di quelle ossa perché non è mai stato disposto l'esame del Dna. Interrogativi sollevati dai difensori degli imputati condannati, in abbreviato, e accolti dalla Cassazione che ieri ha annullato con rinvio, di conseguenza ci sarà un nuovo processo d’Appello per stabilire mandanti ed esecutori materiali. Confermata, invece, la sentenza per l’omicidio di Antonio Molfetta e per i tentati omicidi di Francesco Palermo e i ferimenti di Claudio Facecchia, Francesco Gravina e Tobia Parisi. Tutti ricostruiti nell’inchiesta chiamata Zero della Dda di Lecce, sfociata negli arresti il 14 dicembre 2014.

Antonio EpicocoOmicidio Lippolis 

L’appello bis per l’esecuzione di Lippolis riguarderà Antonio Epicoco (nella foto accanto), condannato a 30 anni; Emanuele Guarini, condannato a 30 anni; Marcello Cincinnato, per il quale c’era stata condanna a venti anni dai trenta determinati dal gup; Tommaso Belfiore, pentito, condannato a otto anni e quattro mesi di reclusione a fronte del primo verdetto a undici anni.

La pronuncia degli Ermellini è stata resa nota nella notte, diverse ore dopo la discussione degli avvocati Raffaele Missere (foto in basso), Cinzia Cavallo, Marcello Falcone e Rosanna Saracino. I penalisti già all’indomani degli arresti avevano evidenziato alcune discrasie nei ricorsi presentati al Tribunale del Riesame, sulla ricostruzione dell’omicidio Lippolis, avvenuto dopo il 1998 dall’altra parte dell’Adriatico, in una terra che negli anni Novanta era diventata rifugio per gli uomini  in fuga della Sacra Corona Unita. Il cadavere che si ritiene di Lippolis venne scoperto il 7 ottobre 2009. Il nodo è esattamente questo: quel corpo è di Lippolis?

L'avvocato Raffaele MissereI ricorsi dei difensori

Secondo i difensori ci sono almeno diversi motivi per i quali, sono legittimi i dubbi che quello rinvenuto in Montenegro non sia il corpo di Lippolis, poiché non è mai stato eseguito l'esame del Dna, né tanto meno il cadavere è stato restituito alla famiglia. Non è ancora stato accertato come sia stato ucciso Lippolis, a picconate come sostengono alcuni pentiti o a colpi di arma da fuoco, come invece risulta dall’esame del cadavere ritrovato in Montenegro? E poi lo stato in cui venne ritrovato il cadavere non sarebbe coincidente con la descrizione resa da alcuni collaboratori di giustizia: per alcuni venne svestito, ma fu trovato con tutti gli indumenti. Secondo l’accusa, l'esecuzione fu voluta ed eseguita, da Marcello Cincinnato, Tommaso Belfiore, Emanuele Guarini e Antonio Epicoco. Quest'ultimo incastrato dalle dichiarazioni dei collaboratori Belfiore, Fornaro e Caforio.

Condanne definitive

Sono stati respinti i ricorsi per gli altri imputati, il che vuol dire che diventano definitive le condanne per: Francesco Argentieri a 30 anni; Diego Dello Monaco a sei anni; Francesco Gravina, alias Pizzaleo, a 12 anni; Francesco Gravina, alias Gabibbo, pentito, a sei anni e quattro mesi; Cosimo Giovanni Guarini, pentito, a quattro anni; Giuseppe Leo, detto Pello, pentito, a otto anni e otto mesi; Francesco Locorotondo a undici anni, con esclusione dell’aggravante mafiosa (in questo caso non è stato presentato ricorso in Cassazione); Salvatore Solito, sei anni; Carmelo Vasta, otto anni con esclusione dell’aggravante mafiosa.

Omicidio di Antonio Molfetta

L'avvocato Rosanna SaracinoL’altro omicidio confluito nel giudizio, è quello di Antonio Molfetta, detto Toni Cammello, avvenuto nel ’98.  La vittima era di Torre Santa Susanna, affiliato a Massimo Delle Grottaglie. Tra il 29 maggio 1998 (data della scomparsa) e l'8 ottobre 1998 (data del ritrovamento) Molfetta fu ucciso nelle campagne di Ostuni perché ritenuto confidente delle forze di polizia. Responsabili, per la Dda: Massimo Pasimeni, Ercole Penna, Francesco Argentieri. Dal carcere, secondo la ricostruzione accusatoria,  Pasimeni tramite "sfoglie" diede l'ok. La vittima fu colpita al volto con un “corpo contundente poi più colpi d'arma da fuoco, sempre in faccia, a munizionamento singolo e di grosso calibro”. Pasimeni ha ottenuto l'assoluzione, nel frattempo diventata definitiva, per non aver commesso il fatto, come sostenuto dalla difesa affidata all'avvocato Marcello Falcone (nella foto accanto l'avvocato Rosanna Saracino).

 Ferimento di Tobia Parisi

Avvenne nei pressi della discoteca Aranceto il 31 maggio del 2009: faceva il buttafuori in discoteca e non fece entrare Carmelo Vasta, ostunese. Carmelo Cavallo, già arrestato per questi fatti, venne accusato di aver sparato più colpi di una calibro 7,65: è stato già assolto in via defintiva e ha chiesto indennizzo per il periodo durante il quale rimase in carcere, con istanza depositata dal difensore Gianvito Lillo. Unico responsabile, quindi, resta Vasta.

Francesco Gravina, 'Pizzaleo'Tentato omicidio di Francesco Palermo

A volerlo cadavere erano, secondo i pentiti, Ercole Penna, Vito Stano, Francesco Gravina detto Chicco Pizzaleo (foto accanto). Per quale motivo? Doveva essere un omicidio su commissione: un esterno chiese l'eliminazione di Palermo che occupava a quanto pare indebitamente una abitazione. Diecimila euro e i killer entrarono in azione. Stano e Gravina i due sicari. Lo aspettarono, il 20 gennaio 2010, mentre usciva di casa. Gli spararono colpi di fucile a pallini ma non lo uccisero. Fu ferito a un braccio.

Ferimento di Franco Locorotondo

 Alla base  ragioni sentimentali. Roba di relazioni con mogli altrui, di parenti dei Gravina. Penna diede l'ok, eseguirono i due Gravina. Il 26 marzo 2010 gli spararono all'altezza di organi vitali mentre era alla guida di un'auto vicino alla concessionaria da lui gestita.

Nel processo parte civile è il Comune di Mesagne.



 

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