rotate-mobile
Cronaca Ceglie Messapica

Omicidio Sonia Nacci, chiesti 74 anni di carcere: si attende la sentenza la prossima settimana

La 43enne di Ceglie Messapica morì il 22 dicembre 2020 per le lesioni riportate dopo un pestaggio. Un mese dopo vennero arrestati Giovanni e Cristian Vacca, padre e figlio con l'accusa di omicidio aggravato. Tra gli imputati, anche, Daniela Santoro, ex moglie di Vacca per concorso

CEGLIE MESSAPICA - Settantaquattro anni di carcere complessivi. È la richiesta di condanna formulata dal pubblico Ministero della procura di Brindisi, Raffaele Casto nel processo per la morte di Sonia Nacci, la 43enne di Ceglie Messapica deceduta il 22 dicembre 2020 per le lesioni riportate dopo un pestaggio. Un mese dopo vennero arrestati Giovanni e Cristian Vacca, padre e figlio con l'accusa di omicidio aggravato in concorso. Per Giovanni Vacca, 41enne (attualmente ai domiciliari) il pm ha chiesto 30 anni di carcere, 22 anni per il figlio Cristian, 21enne (attualmente detenuto presso il carcere di Bari) e 23 anni per Daniela Santoro, 38enne, imputata con l'accusa di concorso in omicidio. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe e Cosimo Deleonardis per i Vacca e Danilo Cito per la Santoro. Gli imputati hanno sempre respinto ogni addebito. 

Le indagini

Secondo quanto ricostruito, all'epoca, dai carabinieri del Norm della compagnia di San Vito dei Normanni, la notte dell'aggressione, il 21 dicembre 2020, Sonia Nacci sarebbe andata in casa dei due arrestati per comprare droga ma a causa di un pregresso debito che avrebbe accumulato coi Vacca, sarebbe stata aggredita con una ‘mazzetta in ferro'. Sbattuta violentemente con la testa contro il muro, colpita a calci e pugni e ancora con il martello di ferro, Sonia Nacci è riuscita tuttavia a ritornare a casa distante circa 200 metri dall'abitazione in via comandante Gulli. Una volta rientrata le sue condizioni si sono aggravate fino al trasporto presso l'ospedale di Francavilla Fontana intorno alle 2:30 dove i medici hanno provato a salvarla. La donna è morta il 22 dicembre nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per “Shock traumatico a larga componente emorragica”. Le botte ricevute le hanno spappolata la milza. L’intervento cui era stata sottoposta poche ore prima non è servito. Giovanni e Cristian Vacca sono stati arrestati al culmine di un'attività di indagine che ha potuto raccogliere numerosi elementi a loro carico, tra i quali, fondamentale, la testimonianza del figlio della vittima. 

La difesa

Secondo quanto formulato dalla difesa nell'udienza che si è tenuta ieri (martedì 27 settembre 2022) dinanzi al giudice della Corte d'Assise, gli imputati sarebbero estranei e non avrebbero "commesso il fatto" perchè chi aggredì quella sera Sonia Nacci non aveva intenzione di ammazzarla ma di picchiarla. Da dimostrare, poi, sempre secondo la difesa, che ad aggredire la donna furono gli imputati e la risposta starebbe nei referti degli ospedali di Francavilla e Taranto dai quali non "risulterebbe" la volontà di ammazzare la Nacci. Inoltre, secondo quanto scritto nella relazione del medico legale Giuliano Saltarelli, consulente della Procura, il martello, che avrebbe prodotto la lesione a forma di “C” rilevata durante l’autopsia sul corpo della donna, compatibile con uno dei tre attrezzi sequestrati in una casa in ristrutturazione di proprietà dei Vacca, non sarebbe la causa delle lesioni mortali. 

La sentenza di primo grado è attesa per il prossimo 5 ottobre, al termine di eventuali repliche delle parti (la famiglia di Sonia Nacci è assistita dagli avvocati Silvio Giardiniero e Davide De Giuseppe).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio Sonia Nacci, chiesti 74 anni di carcere: si attende la sentenza la prossima settimana

BrindisiReport è in caricamento