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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Omicidio Tanzariello: la sentenza

OSTUNI – I giudici: “Fu omicidio preterintenzionale”. Emessa nel primo pomeriggio di oggi la sentenza sulla morte del sessantenne Giacinto Tanzariello, deceduto il 17 giugno del 2007, ventiquattrore dopo la tragica colluttazione avuta con Antonio Prudentino: 28enne, anche lui di Ostuni, pescivendolo, unico imputato e condannato a 4 anni e 10 mesi di carcere. La lettura della sentenza da parte del Gup Valerio Fracassi giunge al culmine del processo abbreviato condizionato all’ascolto di un testimone (un condomino del palazzo di via Petrolla, nella borgata di Villanova, in cui avvenne il diverbio finito in tragedia) celebratosi presso il Tribunale di Brindisi.

OSTUNI – I giudici: “Fu omicidio preterintenzionale”. Emessa nel primo pomeriggio di oggi la sentenza sulla morte del sessantenne Giacinto Tanzariello, deceduto il 17 giugno del 2007, ventiquattrore dopo la tragica colluttazione avuta con Antonio Prudentino: 28enne, anche lui di Ostuni, pescivendolo, unico imputato e condannato a 4 anni e 10 mesi di carcere. La lettura della sentenza da parte del Gup Valerio Fracassi giunge al culmine del processo abbreviato condizionato all’ascolto di un testimone (un condomino del palazzo di via Petrolla, nella borgata di Villanova, in cui avvenne il diverbio finito in tragedia) celebratosi presso il Tribunale di Brindisi.

Un litigio degenerato in tragedia. Questa la sintesi della drammatica vicenda. Teatro del fattaccio la borgata di Villanova.

I due iniziarono a insultarsi nei pressi della banchina del porto di Villanova. Toni alti, spintoni, poi la decisione di risolvere la questione in casa, lontano da occhi indiscreti, ossia sul terrazzo della villa di Prudentino, in via Petrolla. E lì dalle parole passarono rapidamente alle mani. Prudentino (difeso dagli avvocati Gianvito Lillo e Giuliano Calabrese) in aula aveva fornito la sua versione dei fatti, confessando di aver sferrato un pugno, colpendo alla guancia sinistra Giacinto Tanzariello.

Non voleva ucciderlo. Ma quel cazzotto fece perdere l’equilibrio alla vittima, che cadendo rovinosamente urtò con violenza la testa sul solaio del terrazzo. Contro questa ipotesi, invece, si sono schierati durante il processo i familiari del 58enne ostunese, costituitisi parte civile. Per Vita Trinchera (la madre della vittima), Margherita Tanzariello (sorella) e Antonella (una delle tre figlie del sessantenne), tutte rappresentate dall’avvocato Fabrizio Manganiello, il loro congiunto fu ammazzato con un colpo in testa.

Altre parti civili che hanno preso parte al processo sono Rosi e Valentina, figlie della vittima, rispettivamente difese dall’avvocato Cosimo De Leonardis e Mario Laveneziana. Il Pm, Raffaele Casto, in sede di requisitoria aveva chiesto, a carico dell'imputato, 5 anni e mezzo. Nel pomeriggio di oggi è giunta la sentenza, che riconosce Prudentino colpevole di omicidio preterintenzionale, condannandolo in primo grado a 4 anni e 10 mesi di carcere.

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