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Operazione Appia, salta l'interrogatorio di Gerardi. Gli altri si dicono innocenti

BRINDISI – Sono iniziati questa mattina gli interrogatori delle persone arrestate ieri nell’ambito dell’operazione Appia. Tredici brindisini accusati di avere spacciato nell’arco di un paio di anni un chilo di cocaina e hashish al mese. Oggi Giovanni Gerardi, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, si è avvalso della facoltà di non rispondere in quanto non aveva avuto l’opportunità di leggere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

BRINDISI – Sono iniziati questa mattina gli interrogatori delle persone arrestate ieri nell’ambito dell’operazione Appia. Tredici brindisini accusati di avere spacciato nell’arco di un paio di anni un chilo di cocaina e hashish al mese. Oggi Giovanni Gerardi, difeso dall’avvocato Gianvito Lillo, si è avvalso della facoltà di non rispondere in quanto non aveva avuto l’opportunità di leggere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Giovanni Gerardi, assieme al fratello Giuseppe, è ritenuto il capo di questo gruppo di presunti spacciatori. Domani sarà sentito anche Giuseppe, pure lui difeso da Lillo. E saranno interrogati anche altri. Praticamente anche per gli altri sentiti oggi non ci sono state novità. Nessuno ha mai sentito parlare di questo traffico di sostanze stupefacenti. E’ stato praticamente questo il leit-motiv di quasi tutti gli interrogatori.

Oltre a Giuseppe Gerardi, già detenuto per altro (questa mattina era imputato in un processo per turbative in aste giudiziarie, rinviato), il provvedimento di cattura era stato notificato in carcere a Sandro Antonino, 28 anni, di Brindisi, Antonio Guzzo, 29 anni, brindisino, Gabriele Laritonda, 29 anni, di Brindisi, tutti arrestati nel corso delle indagini svolte dai carabinieri del Reparto operativo di Brindisi avviate il 13 febbraio del 2007 con il sequestro casuale a un 17enne di diciotto grammi di cocaina, e Vincenzo Schiavone, 32 anni, brindisino, indagato per associazione mafiosa nell’operazione Canali che vede in questi giorni alla sbarra Andrea Bruno e altri torresi accusati di estorsioni, attentati e di voler mettere le mani sull’eolico.

Mentre sono stati arrestati Giovanni Gerardi, fratello di Giuseppe, 34 anni, coinvolto a piede libero nell’operazione Berat Dia, Antonio Guzzo, 29 anni, Giancarlo Bagorda, 36 anni, Alessandro Elia, 27 anni, Diego Livera, 39 anni, Roberto Maggio, 34 anni, Adriano Morocutti, 32 anni, e Angelo Sinisi, 23 anni, di Brindisi. L’inchiesta era partita nel 2007 a seguito dell’arresto di un diciassettenne trovato in possesso di 18 grammi di cocaina. Cominciò a indagare il sostituto procuratore Miriam Jacoviello. Poi il fascicolo processuale passò alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce e assegnato al sostituto Alberto Santacatterina. Le solite intercettazioni ambientali e telefoniche consentirono di ricostruire questo traffico di droga e nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari distrettuale Michele Lariccia ha emesso i provvedimenti di custodia in carcere.

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