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Cronaca San Pietro Vernotico

Vino adulterato, operazione Ghost Wine: chiesto processo per 61 indagati

Le accuse contestate, vario titolo, sono quelle di associazione a delinquere, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e in registri informatizzati, frode nell’esercizio del commercio

LECCE - Era venduto come vino di qualità, ma in realtà sarebbe stato “manipolato” con sofisticate tecniche: è quanto sostiene l’inchiesta non a caso denominata “Ghost Wine” (vino fantasma) che nel luglio del 2019, portò a undici arresti, incluso quello di Antonio Domenico Barletta, il funzionario dell'Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti, organismo che fa capo al ministero delle Politiche agricole e alimentari), accusato di aver agevolato gli imprenditori nelle pratiche, omettendo controlli e avvisando di ispezioni. C’è il suo nome nel lungo elenco stilato nella richiesta di rinvio a giudizio dal pubblico ministero Donatina Buffelli, il magistrato titolare delle indagini condotte con i carabinieri del Nas.

Sono in tutto 61 le posizioni (49 persone e 12 società), sulle quali dovrà decidere il giudice Giulia Proto il 15 settembre nell’aula bunker del carcere di “Borgo San Nicola”.

Oltre a Barletta, 58 anni, di Lecce, rischiano il processo: Tommaso Vantaggiato, 42, di Racale; Antonello Calò, 66, di Copertino; Giuseppe Caragnulo, 60, di San DonaciVincenzo Laera, 40, di Mesagne; Pietro Calò, 28 anni, di Copertino; Giovanni Luca Calò, 52, di Lecce; Cristina Calò, 57, di Copertino; Susanna Calò, 36, di Copertino; Luigi Ricco, 57, di San Ferdinando di Puglia; Vincenzo Morrone, 33, di Cesa (in provincia di Caserta); Santo Aimone, 67 anni, di Sant’Antimo (a Napoli); Giovanni Aimone, 36, di Sant’Antimo; Vincenzo Bevilacqua, 42, di Capaccio Paestum (in provincia di Salerno); Rosario Aurigemma, 60, di Pontecagnano Faiano (a Salerno); Giuseppe De Bari, 57, di Molfetta; Nicola Suglia, 57, di Noicattaro (Bari); Giovanni Tornese, 31 anni, di Copertino; Stefano Troncone, di 41, di Veglie; Simone Caragnulo, 25, di San DonaciDaniela Gravili, 44 anni, di Cellino San Marco, (omonima della nota sommelier di Roma e salentina d'adozione); Antonio Caragnulo, 58, di San Donaci; Salvatore Mazzotta, 56, di Trepuzzi; Renato D’Auria, 55, di Ortona (in provincia di Chieti); Cosimo Campanella, 38 anni, di San Pietro VernoticoDario Bardi, 33 anni, di Cellino San Marco; Oronzo Pezzuto, 38, di Surbo; Antonio Ilario De Pirro, 53, di Nardò; Antonio De Iaco, 65 anni, di Felline (frazione di Alliste); Michele Brattoli, 70 anni, di Trinitapoli; Bruno Lucio Damiani, 64, di Trinitapoli; Fabio De Pirro, 57, di Collemeto (frazione di Galatina); Rocco Antonio Chetta, 67enne, di Lequile; Francesco Libertini, 57, di Merine (frazione di Lizzanello); Roberta Elisabetta Trande, 52, di Lecce; Simone Nestola, 36 anni, di Copertino; Giacomina Tavani, 43, di Lizzanello; Marta Abbracciavento, di 40, di Lecce; Francesco Ciotola, 63, di Cutrofiano, ma domiciliato a Roma; Antonio D’Oro, 50, di Bonito (Avellino).

E ancora: Giuseppe Dell’Aversana, 42enne, di Orta di Atella (Caserta); Marinella Carcagna, 52, di Lecce; Alessandro Botter, 48 anni, di Jesolo (Venezia); Arnaldo Botter, 84 anni, di San Donà di Piave (Venezia); Salvatore Ditta, 60, di Campobello di Mazara (Trapani); Dolores Grassi, 68, di Lequile; Rosa Penza, 49, di Barletta; Pasquale Casto, 59, di Cerignola e residente in Bulgaria; Antonio Bruno, 68, di San Ferdinando di Puglia (Foggia).

Quanto alle società coinvolte, si tratta di: Agrisalento Srl a Copertino; Enosystem Srl, anche questa con sede legale e stabilimento vinicolo sempre a Copertino; Megale Hellas Srl con sede legale a San Pietro Vernotico e depositi nello stesso comune e a Guagnano, Campi Salentina, Salice Salentino, Manduria, Mesagne, San Pancrazio Salentino, Cellino San Marco; la società agricola Chora Ss a San Donaci; Casa vinicola Botter Carlo & C. Spa con sede legale e stabilimenti a Fossalta di Piave (Venezia) con uffici, magazzino e stabilimento a Salice Salentino; Cib Industry Srl con sede legale a Roma; la Ccib Food Industry Srl con sede legale a Roma; Cib Food Industry Srl con sede legale a Lequile; Bevande Concentrati Succhi e Zuccheri Srl, in liquidazione (già Cib srl, Compagnia Italiana Bevande), con sede legale a Roma; Gc 1916 Srl con sede legale a Lequile; Gestione Partecipazioni Societarie Srl con sede legale a Roma; Psg Partecipazioni Societarie Gestite Srl, con sede legale a Roma.

Le accuse contestate, vario titolo, sono quelle di associazione a delinquere, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e in registri informatizzati, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, riciclaggio e autoriciclaggio, gestione di rifiuti non autorizzata.

La difesa è composta dagli avvocati: Stefano Chiriatti; Roberto D’Ippolito; Francesco Vergine, Massimo Manfreda; Donata Perrone; Riccardo Giannuzzi; Giuseppe Stellato; Vincenzo Motti; Angelina Quagliano; Michele Laforgia; Rolando Marchionna; Fiorindina De Carlo; Anna Centonze; Amilcare Tana; Francesca Conte; Luigi Rella; Mario Urso; Ladislao Massari; Massimo Pagliaro; Gabriella Micheli; Marta Centonze e Luisa Pesce.

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