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Cronaca

Operazione Uragano: bocche cucite nella seconda tranche di interrogatori

Hanno fatto scena muta tutti gli indagati che stamani si sono presentati davanti al gip nell'ambito degli interrogatori di garanzia legati all'operazione Uragano. Solo il brindisino Letterio D'Alema, 38 anni, difeso da Giuseppe Guastella, ha chiarito i contenuti di alcune conversazioni telefoniche con il fratello Cosimo

BRINDISI – Hanno fatto scena muta tutti gli indagati che stamani si sono presentati davanti al gip nell’ambito degli interrogatori di garanzia legati all’operazione Uragano. Solo il brindisino Letterio D’Alema, 38 anni, difeso da Giuseppe Guastella, ha chiarito i contenuti di alcune conversazioni telefoniche con il fratello Cosimo, considerato uno dei capi di uno dei due clan dediti al traffico di droga attivi, secondo gli inquirenti, a Brindisi.

Raffaele Renna detto “Puffo”, considerato il capo del presunto sodalizio di San Pietro Vernotico, è stato ascoltato per rogatoria presso la casa Raffaele Rennacircondariale di Secondigliano (Napoli). Anche lui, difeso dall’avvocato Cosimo Greco, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo stesso hanno fatto: Andrea Baglivo, 50 anni, e il figlio Michele Baglivo, 28 anni, ritenuti i capi dell’associazione riconducibile alla loro famiglia, difesi da Giampiero Iaia; Cosimo D’Alema, 48 anni, difeso da Giacomo Serio, Jury Rosafio, 38 anni,  difeso da Danilo Di Serio, ritenuti,  e Vincenzo D’Ignazio, 37 anni, difeso da Cinzia Cavallo, considerati gli elementi di spicco di una delle due organizzazioni brindisine.

E poi, fra gli altri, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere: Marco Asuni, 54 anni, di San Pietro Vernotico, difeso da Marco Elia; Cristian Quarta, 37 anni, difeso da Manuela Greco; Antonio Saracino, 39 anni, di Mesagne, difeso da Marcello Falcone; Marco Baglivo, 30 anni, difeso da Laura Beltrami; Andrea Sgura, 22 anni, difeso anche lui da Laura Beltrami. Fra ieri e oggi sono stati completati gli interrogatori dei 29 indagati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Martedì prossimo, sarà la volta dei 14 indagati in regime di domiciliari (alcuni dei quali, ad ogni modo, si sono già presentati davanti al gip).

Sono in tutto 44 le persone arrestate. Altre 11 sono indagate a piede libero. Le accuse contestate sono a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti ed estorsione. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto della Dda di Lecce, Alessio Coccioli, e dal sostituto procuratore di Brindisi, Nicolangelo Ghizzardi, sono state condotte fra il gennaio del 2011 e il settembre del 2013 dalla guardia di finanza di Brindisi

Da quanto appurato dalle forze dell’ordine, il sodalizio di San Pietro e le due organizzazioni di Brindisi gestivano il traffico di eroina, hascisc, cocaina e marijuana, seguendo consolidati canali di rifornimento: il clan Renna riforniva di eroina i Baglivo; gli stessi Baglivo procuravano a Renna la cocaina; D’Alema, Rosafio e D’Ignazio acquistavano la droga pesante da Renna e vendevano cocaina ai Baglivo.

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