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Cronaca

Operazione Uragano: lasciano il carcere anche due fra i presunti capoclan di Brindisi

Vacilla sempre di più l’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione, denominata Uragano, che ha sgominato tre presunti clan dediti al traffico di sostanze stupefacenti. Due fra gli indagati ritenuti i capi-promotori di una delle organizzazioni con base nel capoluogo hanno lasciato oggi il carcere. Si tratta di Cosimo D’Alema e Jury Rosafio

BRINDISI – Vacilla sempre di più l’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione, denominata Uragano, che ha sgominato tre presunti clan dediti al traffico di sostanze stupefacenti, attivi fra Brindisi e San Pietro Vernotico, con ramificazioni anche nel Nord Italia. Due fra gli indagati ritenuti i capi-promotori di una delle organizzazioni con base nel capoluogo hanno lasciato oggi il carcere. Si tratta di Cosimo D’Alema, 48 anni, detto Macello, difeso dall’avvocato Giacomo Serio, e Jury Rosafio, 38 anni, difeso dagli avvocati Giuseppe Guastella e Danilo Di Serio.

Il giudice ha accolto l’istanza di attenuazione della misura cautelare presentata dai legali dei brindisini. Il provvedimento odierno del Riesame era stato preceduto da una lunga serie di scarcerazioni che hanno minato la stabilità dell’impianto accusatorio. Ieri (4 giugno) erano tornate in libertà le sampietrane Pamela Fortunato e Maria Carmela Rubini, rispettivamente compagna e zia di Raffaele Renna, considerato l'elemento di spicco dell'organizzazione di San Pietro, difese entrambe da Cosimo Lodeserto.

In precedenza erano state scarcerate  due persone accusate  di far parte del clan brindisino riconducibile alla famiglia Baglivo: Consiglia Baglivo di 44 anni, sorella di Andrea Baglivo, collocato alla testa del clan familiare assieme al figlio Michele; Cristina Palano di 37 anni, imparentata con Tania Carriero. E poi sono tornati liberi: Andrea Sgura, 23 anni; Marco Asuni, 54 anni, di San Pietro Vernotico; Letterio D’Alema di Brindisi, 38 anni, di Brindisi, fratello di Cosimo D’Alema; Antonio Saracino di 39 anni, di Mesagne, difeso da Carmelo Molfetta.

Nei confronti di buona parte degli indagati tornata in libertà è caduta anche l’accusa del vincolo associativo. Furono 44 le persone arrestate (29 in carcere, 15 ai domiciliari) su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Lecce Simona Panzera, su richiesta della Dda di Lecce e della procura di Brindisi, che hanno coordinato le indagini effettuate fra il gennaio 2011 e il settembre 2013 dalla guardia di finanza di Brindisi. 

Da quanto appurato dalle forze dell’ordine, il sodalizio di San Pietro e le due organizzazioni di Brindisi gestivano il traffico di eroina, hascisc, cocaina e marijuana, seguendo consolidati canali di rifornimento: il clan Renna riforniva di eroina i Baglivo; gli stessi Baglivo procuravano a Renna la cocaina; D’Alema, Rosafio e D’Ignazio acquistavano la droga pesante da Renna e vendevano cocaina ai Baglivo. Il blitz del 5 maggio scorso si era svolto oltre che a Brindisi e San Pietro Vernotico, anche nelle province di Pordenone, Rimini, Forlì e Lecce.

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