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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Torchiarolo

Il Consiglio di Stato ferma il Tar: a Torchiarolo applicare il piano della Regione

Arpa Puglia comunica che la quinta sezione del Consiglio di Stato con ordinanza n. 3235 del 17 luglio 2015 ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar Lecce n. 623/2015 che bloccava il Piano della Qualità dell'Aria del Comune di Torchiarolo disposto dalla Regione Puglia

Arpa Puglia comunica che la quinta sezione del Consiglio di Stato con ordinanza n. 3235  del 17 luglio 2015 ha sospeso l’esecutività della sentenza del Tar Lecce n. 623/2015 che bloccava il Piano della Qualità dell'Aria del Comune di Torchiarolo disposto dalla Regione Puglia, “consentendo alle amministrazioni preposte l'attuazione del Piano medesimo e delle misure in esso contenute finalizzate al risanamento della qualità dell'aria e alla tutela della salute dei cittadini di Torchiarolo”.

La nuova amministrazione comunale di Torchiarolo deve pertanto procedere con l’applicazione delle misure previste dal piano regionale, a partire dai prossimi mesi, potendo anche approfittare dell’offerta di Enel Spa di finanziare l’adozione di sistemi di filtraggio delle emissioni dei riscaldamenti domestici a biomasse. Ciò allo scopo di verificare se le anomale percentuali di polveri sottili PM10 e di benzo(a)pirene siano dovute proprio alla combustione di legna nei camini delle abitazioni, oppure ad altre fonti, e quindi rendere permanenti le contromisure previste dal Piano della qualità dell’aria, oppure adottare altri provvedimenti.

Ad individuare nella combustione di legna nei camini la causa di concentrazioni di PM10  e, più recentemente, di benzo(a)pirene sono state una serie di campagne di indagine dell’Arpa, che ha portato da una a tre le centraline nel territorio di Torchiarolo per il monitoraggio permanente, ma soprattutto ha impiegato mezzi di rilevamento mobili nel corso delle campagne stesse. Alle medesime conclusioni era giunta anche una indagine commissionata da Enel anni addietro ad un prestigioso istituto scientifico di Torino.

Il municipio  di TorchiaroloAlcuni settori dell’ambientalismo locale puntano invece l’indice sulla centrale termoelettrica Enel di Cerano, che si trova a circa dieci chilometri a nord-ovest di Torchiarolo, ma i picchi di polveri sottoli e benzo(a)pirene sono concentrati solo nei mesi invernali, e si verificano anche quando il vento proviene da sud-est, cioè quando le centraline si trovano sopravvento a Cerano. Arpa non ha mai escluso la possibile influenza anche di fattori come traffico e inquinamento industriale, ma in percentuali nettamente inferiori a quelle delle emissioni dei camini domestici del piccolo centro di 5mila abitanti, che da anni presenta valori di polveri sottili, e adesso anche dell’idrocarburo policiclico aromatico benzo(a)pirene, considerato un cancerogeno di classe 1.

Il benzo(a)pirene nel 2013 ha superato il limite annuale di legge di un ng/m3, con 1, 1 nanogrammi per metro cubo di aria, mentre a Taranto dopo l’applicazione di idonee misure le emissioni di questo Ipa sono scese nel 2014 ad una media annuale inferiore allo 0,3. Ma il Comune di Torchiarolo aveva deciso di proporre ricorso al tar contro il Piano regionale della qualità dell’aria perché sarebbe stato necessario sottoporlo prima a Valutazione ambientale strategica (Vas). E il Tar di Lecce aveva dato ragione al Comune, bloccando il piano.

Nelle more, a Torchiarolo la gente ha continuato nei mesi invernali a respirare aria che a gennaio e dicembre del 2014 conteneva concentrazioni di cancerogeno benzo(a)pirene di poco inferiori ai 4 nanogrammi per metro cubo di aria, cioè livelli quasi quattro volte superiore alla soglia di rischio. Ora c’è l’ordinanza del Consiglio di Stato, e il Comune deve attivarsi immediatamente.

I giudici della quinta sezione del supremo organo di giustizia amministrativa (Luigi Maruotti presidente,  Sabato Guadagno estensore) hanno infatti assunto la loro decisione considerando che “nella comparazione degli opposti interessi pubblici coinvolti appare prevalente – allo stato – quello prospettato dalla Regione ad attivare gli interventi per il risanamento dell’aria nel territorio comunale e nulla osta alla verifica a medio tempore da parte delle amministrazioni della sufficienza degli stessi , fermo restando che le controverse questioni  tra le parti saranno definite  con la sentenza di merito”.

In giudizio la ricorrente Regione Puglia è stata rappresentata dall’avvocato Anastasia Montinaro, Arpa Puglia dall’avvocato Laura Marasco, e il Comune di Torchiarolo è stato rappresentato dall’avvocato Dario  Lolli.

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